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giovedì 25 agosto 2022

Quell'indizio tra le righe: la Chiesa apre al gender?

Sempre peggio.
Al prossimo Sinodo avremo delle pessime sorprese se Gesù non ci aiuta.
Luigi

14 Agosto 2022, Il Giornale, Nico Spuntoni

Un questionario per un progetto coordinato dal numero due di un Dicastero vaticano prevede una terza opzione di genere. E i risultati arriveranno al Sinodo
Uomo, donna o? Chi l'avrebbe mai detto di leggere una terza opzione sul genere ("non si applica a te") in un questionario destinato ad arrivare sul tavolo del Sinodo dei Vescovi previsto nell'ottobre del 2023. Eppure è questo si legge nel form diffuso sul web in questi giorni da circa 200 influencer cattolici di tutto il mondo nell'ambito del progetto "La Chiesa ti ascolta". Un sondaggio affidato a quelli che vengono chiamati "missionari digitali" e che si pone l'obiettivo di raccogliere le impressioni e le opinioni degli internauti sul loro rapporto con la Chiesa.
L'iniziativa ha l'imprimatur vaticano dal momento che il coordinatore di "La Chiesa ti ascolta" è monsignor Lucio Adrian Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione. Secondo quanto riportato da Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale italiana, la decisione di ricorrere agli influencer per arricchire i contributi nel processo del Cammino Sinodale in corso sarebbe stata presa a seguito della limitata adesione di giovani alla fase diocesana conclusasi ad aprile scorso.
Nel questionario, che chiede a chi vi partecipa di dire cosa pensa che la Chiesa dovrebbe fare per renderla più vicina, ci si può dichiarare uomo, donna oppure scegliere la casella "non si applica a te" che va incontro a chi si identifica nel cosiddetto genere non-binario. Le tematiche arcobaleno, inoltre, trovano spazio anche nel resto del form: "Pensi che la Chiesa ascolti/parli con altri gruppi sociali? LGBTQI+, giornalisti, sindacati, imprenditori, altre religioni, scienziati", si legge in una delle domande. Più avanti, l'opzione "assistenere e accompagnare le persone LGBTQI+" viene indicata come uno degli impegni da poter scegliere tra quelli che si ritiene la Chiesa dovrebbe assumere per avvicinarsi di più alla gente.

Su questo punto, uno dei documenti più importanti della Chiesa è rappresentato dalla Lettera ai vescovi sulla cura pastorale delle persone omosessuali scritta nel 1986 dall'allora cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Joseph Ratzinger e approvata da San Giovanni Paolo II nella quale si leggeva che "occorre chiarire bene che ogni allontanamento dall'insegnamento della Chiesa, o il silenzio su di esso, nella preoccupazione di offrire una cura pastorale, non è forma né di autentica attenzione né di valida pastorale. Solo ciò che è vero può ultimamente essere anche pastorale. Quando non si tiene presente la posizione della Chiesa si impedisce che uomini e donne omosessuali ricevano quella cura, di cui hanno bisogno e diritto". Sull'identità di genere, Papa Francesco si è espresso nettamente più volte e circa un anno fa, nel corso di una conversazione con i gesuiti slovacchi durante la sua visita apostolica, ha detto che "l'ideologia del gender è pericolosa, perché è astratta rispetto alla vita concreta di una persona, come se una persona potesse decidere astrattamente a piacimento se e quando essere uomo o donna".

I risultati del sondaggio verranno inviati, come spiegato nell'apertura del form, al Sinodo dei Vescovi. Sarà il primo che si svolgerà al termine di un processo iniziato iniziato nell'ottobre del 2021 e articolato attraverso una prima fase diocesana, una successiva continentale e quella conclusiva prevista a Roma nell'ottobre del 2023. Un Sinodo che Papa Francesco ha indetto con il titolo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.