Claudio
Dichiarazione della Santa Sede, 21.07.2022
Per tutelare la libertà del popolo di Dio e l’esercizio del ministero episcopale, pare necessario precisare che il “Cammino sinodale” in Germania non ha facoltà di obbligare i Vescovi ed i fedeli ad assumere nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina e di morale.
Non sarebbe lecito avviare nelle diocesi, prima di un’intesa concordata a livello di Chiesa universale, nuove strutture ufficiali o dottrine, che rappresenterebbero una ferita alla comunione ecclesiale e una minaccia all’unità della Chiesa. Come ricordava il Santo Padre nella lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania: «La Chiesa universale vive in e delle Chiese particolari, così come le Chiese particolari vivono e fioriscono in e dalla Chiesa universale, e se si ritrovano separate dall’intero corpo ecclesiale, si debilitano, marciscono e muoiono. Da qui il bisogno di mantenere sempre viva ed effettiva la comunione con tutto il corpo della Chiesa»[1]. Pertanto si auspica che le proposte del Cammino delle Chiese particolari in Germania confluiscano nel percorso sinodale che sta percorrendo la Chiesa universale, per un reciproco arricchimento e una testimonianza di quella unità con la quale il corpo della Chiesa manifesta la sua fedeltà a Cristo Signore.
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[1] FRANCESCO, Lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania, 9.
Dichiarazione della Santa Sede, 21.07.2022
Per tutelare la libertà del popolo di Dio e l’esercizio del ministero episcopale, pare necessario precisare che il “Cammino sinodale” in Germania non ha facoltà di obbligare i Vescovi ed i fedeli ad assumere nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina e di morale.
Non sarebbe lecito avviare nelle diocesi, prima di un’intesa concordata a livello di Chiesa universale, nuove strutture ufficiali o dottrine, che rappresenterebbero una ferita alla comunione ecclesiale e una minaccia all’unità della Chiesa. Come ricordava il Santo Padre nella lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania: «La Chiesa universale vive in e delle Chiese particolari, così come le Chiese particolari vivono e fioriscono in e dalla Chiesa universale, e se si ritrovano separate dall’intero corpo ecclesiale, si debilitano, marciscono e muoiono. Da qui il bisogno di mantenere sempre viva ed effettiva la comunione con tutto il corpo della Chiesa»[1]. Pertanto si auspica che le proposte del Cammino delle Chiese particolari in Germania confluiscano nel percorso sinodale che sta percorrendo la Chiesa universale, per un reciproco arricchimento e una testimonianza di quella unità con la quale il corpo della Chiesa manifesta la sua fedeltà a Cristo Signore.
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[1] FRANCESCO, Lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania, 9.
Dal momento in cui il pontefice ha sancito "chi sono io per giudicare" ha di fatto abbandonato il suo gregge al giudizio di un "media" qualsiasi che abbia un minimo di autorità riconosciuta, anche se non obbligatoriamente giusta come il Washington post o il Corriere della Sera. Per cui qualsiasi riflessione su Chiesa Universale e Sinodo é diventata aria fritta. L'unico appiglio che ci rimane dopo quella frase sciagurata é il Depositum Fidei" e lo "auditum fidei" dei nostri nonni e di qualche parroco alla don Camillo... quel che puo' fare adesso un cristiano per mantenersi tale é ricercare un Parroco cosi', un sacerdote borromaico e affidarsi a lui... perché adesso, altro che controriforma, c'é da resistere, resistere, resistere.
RispondiEliminaDon Abbondio avrebbe reagito con più fermezza,
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