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mercoledì 8 giugno 2022

Terminato il commissariamento dei Francescani dell'Immacolata

Dopo nove anni di calvario e dolori, è finito il commissariamento dei Francescani dell'Immacolata. 
Sotto un primo articolo di commento.
Vedendo i nomi dei nominati del governo dell'Istituto (p.e. Bruno e Zangheratti) non ci pare che la soluzione adottata sia delle migliori, ma i fatti futuri parleranno.
In fondo al post (e QUI) il video dell'udienza papale durante il commissariamento.
Luigi

FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA: TERMINATO IL CALVARIO?

L’11 luglio 2013, a pochi mesi dall’inizio del suo Pontificato, il Santo Padre Francesco approvava il Decreto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica con il quale si disponeva il commissariamento della Congregatio Fratrum Franciscanorum Immaculatae, ovvero i Frati Francescani dell’Immacolata.
Anche questo amaro calvario ebbe inizio con una Visita Apostolica disposta il 5 luglio 2012 e condotta dal Reverendo Mons. Vito Angelo Todisco, presbitero della diocesi di Avellino. Al termine di questa visita, venne disposta la sospensione del Governo Generale dell’Istituto e si nominò, quale Commissario Apostolico, il Rev.do Fr. Fidenzio Volpi, O.F.M. Cap.
Nonostante fosse in vigore il Motu Proprio Summorum Pontificum il decreto dispose “è fatto obbligo ai frati di celebrare la Messa secondo il Rito Antico solo previo permesso esplicitamente autorizzato dalle competenti autorità”. Come nuovo Segretario Generale venne nominato il Rev.do Padre Alfonso Maria Bruno.

Il 10 giugno 2014 il Santo Padre incontrò una delegazione dei Frati Francescani dell’Immacolata insieme al Commissario Volpi ed utilizzò il suo solito metodo incomprensibile, ovvero colpire con gli atti e i documenti ma poi mostrarsi misericordioso e amorevole. Con i religiosi, in questo incontro, è affabile e conferma il loro carisma.
In quello stesso periodo però diversi religiosi sono stati dimessi dall’Istituto senza seguire alcuna procedura canonistica legittima. Purtroppo il 07 giugno 2015 il Rev.do Padre Volpi morì colpito da un improvviso ictus e la Congregazione nominò i nuovi Commissari. Si scelse di optare per tre sacerdoti: il Rev.do don Sabino Ardito, salesiano; il Rev.do padre Gianfranco Ghirlanda, gesuita, e il Rev.do padre Carlo Calloni, frate minore cappuccino.
Si finisce in Tribunale

In quegli anni si susseguono accuse e teatri indecenti che vedono addirittura il fondatore, padre Stefano Maria Manelli, accusato di aver fatto firmare i voti delle suore francescane dell’immacolata con il loro stesso sangue.

Nei confronti di Padre Manelli e il suo governo vengono formulate accuse di truffa, falso ideologico e molto altro. Sui giornali vengono scritte tantissime cose che poi non vengono mai verificate o comunque non trovano riscontro in indagini ufficiali.
Un lungo Calvario

Non entreremo nel merito della vicenda perchè alcuni autori di Silere non possum hanno conosciuto la realtà dei Francescani dell’Immacolata e hanno potuto constatare personalmente che vi è stato un periodo particolarmente fruttuoso. L’istituto godeva di molte vocazioni ed una seria volontà di seguire la regola di Francesco. Successivamente si sono palesate alcune ideologie ed altrettante rigidità da parte di alcuni membri (superiori e non) che hanno appesantito il clima. Alcuni membri hanno palesato gravi difficoltà nel rapporto con altri per via di veri e propri abusi spirituali e psicologici. Addirittura vi erano alcuni monasteri claustrali che mettevano in dubbio l’autorità del Sommo Pontefice. Su tutto si può discutere, sul fatto che Francesco non applichi il diritto, che abbia un carattere particolare e tanto altro ma comunque la sua autorità di Sommo Pontefice non si può affatto mettere in discussione.

In questa vicenda è entrato con fare abbastanza aggressivo anche il chiacchierato segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica che è stato Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori quando vi fu uno scandalo finanziario su cui indagò la procura Svizzera. S.E.R. Mons. José Rodríguez Carballo ha subito colpito l’aspetto della celebrazione liturgica, quando in realtà le problematiche più gravi potevano riassumersi nella rigidità di alcuni membri e non certo, quella che era, la Forma Straordinaria del Rito Romano.

Inoltre è emerso che durante la degenza del Rev.do don Sabino Ardito in ospedale, sono stati firmati diversi decreti di dimissione dall’Istituto e questo ovviamente pone alcuni dubbi sulla loro legittimità. Anche in questo caso è necessario distinguere quali siano le ragioni che hanno portato a questa decisione della Santa Sede con la metodologia. Molto spesso, pur avendo sane motivazioni per cui agire, comunque si utilizzano dei modi che vanno a ledere la dignità di vittime ed accusati. La chiarezza aiuterebbe più di qualunque cosa.
Il nuovo governo

Dopo nove anni di commissariamenti finalmente l’Istituto torna a camminare con le proprie gambe e il Capitolo Generale, il 13 maggio 2022 ha nominato il Rev.mo P. Immacolato M. Acquali quale nuovo Ministro Generale, il Rev.mo P. Massimiliano M. Zangheratti, Vicario Generale, e i rev.mi Padri Alfonso M. A. Bruno e Gianfrancesco M. Lim, quali Consiglieri Generali.

Auspichiamo che il carisma di San Francesco, San Massimiliano Maria Kolbe e la Vergine Immacolata possa far fiorire questo istituto.