Pur con un linguaggio particolarmente contorto, qualche buona notizia dal Vaticano.
Bravo card. Versaldi.
In poche parole, in caso di comportamenti difformi dalla dottrina della Chiesa, omosessualità o divorziati risposati, ci sono i termini per il licenziamento degli insegnanti e, anche, del personale amministrativo.
Leggiamo all'art. 77 della "Istruzione della Congregazione per l'Educazione Cattolica “L'identità della Scuola Cattolica per una cultura del dialogo”: "77. Inoltre, per la chiarezza, le scuole cattoliche devono essere munite di una dichiarazione della propria missione oppure di un codice di comportamento. [...] Si prende atto che in tanti Paesi la legge civile esclude una “discriminazione” a causa della religione, dell’orientamento sessuale nonché di altri aspetti della vita privata. Nello stesso tempo, viene riconosciuta alle istituzioni educative la possibilità di munirsi di un profilo di valori e di un codice di comportamenti da rispettare. Nel momento in cui tali valori e comportamenti non siano rispettati dai soggetti interessati, essi possono essere sanzionati come espressione di una mancanza di onestà professionale nel non adempimento delle clausole definite negli appositi contratti e nelle linee-guida istituzionali".
E al 46: "46. È necessario, perciò, che la scuola stessa, seguendo la dottrina della Chiesa, interpreti e stabilisca i parametri necessari per l’assunzione degli insegnanti. Questo criterio riguarda tutte le assunzioni, comprese quelle del personale amministrativo. L’autorità competente, quindi, è tenuta ad informare dell’identità cattolica della scuola coloro che sta per assumere e le sue implicazioni, così come la loro responsabilità di promuovere tale identità. Qualora la persona assunta non si attenga alle condizioni della scuola cattolica e della sua appartenenza alla comunità ecclesiale, la scuola prenda le misure appropriate. Può essere disposta anche la dimissione, tenendo conto di tutte le circostanze del singolo caso".
QUI la descrizione puntuale che ne da la Bussola.
Luigi
Il Sismografo, 29-3-22
(Domenico Agasso, Il Secolo XIX) Nell'assunzione di insegnanti e altro personale nelle scuole cattoliche si deve tenere conto dell'«identità» peculiare di questi istituti e gli addetti che non la rispettano possono essere licenziati. Lo indica il Vaticano in una Istruzione sulle scuole cattoliche. In una scuola cattolica, infatti, «il servizio dell'insegnante è munus e ufficio ecclesiale. Qualora la persona assunta non si attenga alle condizioni della scuola cattolica e della sua appartenenza alla comunità ecclesiale, la scuola prenda le misure appropriate. Può essere disposta anche la dimissione, tenendo conto di tutte le circostanze del singolo caso». (...)