Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

lunedì 14 marzo 2022

Orrori architettonici… e dove trovarli #79 a Lipsia (Germania)

La Chiesa della Santa Trinità dell’arch. Ansgar Schulz e dell’arch. Benedikt Schulz (anno 2015).

Lorenzo

Descrizione del progetto: «La benedizione del 9 maggio 2015 ha segnato per la comunità parrocchiale di Lipsia la fine di un’odissea durata oltre settant’anni. Il loro ritorno permanente al centro della città si manifesta nella costruzione della nuova chiesa della Santa Trinità. La nuova chiesa parrocchiale è cresciuta dal corpo della città circostante. Deriva la sua presenza dall’alta struttura della chiesa principale e dal campanile, ma soprattutto dall’invitante apertura dell’area del cortile. Con il suo involucro di porfido di Rochlitz, l’edificio fa riferimento alle tradizioni regionali. “Questo non rimarrà solitario in un ambiente straniero. Tende le braccia alla città e si offre alla città come un dono”, riassume Papa Francesco nel suo saluto al battesimo della chiesa.

Background
La prima chiesa della Santa Trinità di Lipsia fu completata nel 1847 nelle immediate vicinanze del centro storico di Lipsia. Dopo aver subito gravi danni durante la seconda guerra mondiale, le rovine furono demolite nel 1954, con la promessa di una sostituzione più grande. Seguì un’odissea in cui la congregazione fu temporaneamente ospitata in vari edifici ecclesiastici in giro per la città, per terminare alla fine degli anni ’70 con la costruzione di un edificio funzionale poco appariscente fuori dal centro della città. Solo pochi anni dopo questo edificio ha dimostrato di soffrire di gravi difetti strutturali a cui si sarebbe potuto porre rimedio solo con una considerevole spesa finanziaria.

Concetto urbanistico
La sfida era quella di definire uno spazio, collocato in una posizione prominente tra l’elemento dominante del Nuovo Municipio e la Wilhelm-Leuschner-Platz, che si armonizza rispettosamente con il suo ambiente e forma un margine chiaramente definito lungo la piazza comunale così come la circonvallazione interna. Riempiendo completamente il sito triangolare, la struttura allungata dell’edificio accentua i poli opposti formati dalla struttura principale della chiesa e dal campanile. L’area del cortile è sottoquadrata tra i due punti alti, creando un nuovo spazio centrale di incontro. In termini urbanistici, le sagome della chiesa e del municipio definiscono una sorta di portale lungo la topografia ascendente del Martin-Luther-Ring che segna un preludio all’ulteriore sviluppo dell’area adiacente della città che include la stazione della S-Bahn Wilhelm-Leuschner-Platz e la zona di Nonnenmühlgasse.

Sala della chiesa
La nuova chiesa della Santa Trinità comprende quattro elementi principali: lo spazio della chiesa, l’area del cortile, il centro comunitario e il campanile, che sono caratterizzati essenzialmente attraverso l’illuminazione, l’altezza e il materiale. Con la sua altezza libera del soffitto di oltre 14 metri, lo spazio della chiesa trasmette un’esperienza spaziale trascendente che è ulteriormente intensificata dal grande lucernario installato a 22 metri di altezza. La luce del giorno di varia intensità scende da qui sopra la parete dietro l’altare, illuminando lo spazio della chiesa e definendo la sua atmosfera. Un altro importante elemento spaziale è l’ampia finestra della chiesa al piano terra (artista: Falk Haberkorn), che media la comunicazione tra la congregazione e la città come una “vetrina” interattiva. L’organo è posizionato in una posizione cospicua sulla galleria, a sinistra dell’altare e del coro. Lo spazio della chiesa si estende sopra nella galleria al livello superiore, fornendo lo spazio per ospitare il coro così come panche aggiuntive. L’interno della chiesa è orientato trasversalmente, creando spazio sufficiente perché la congregazione sia disposta in un semicerchio aperto, il cui centro ottico e focale è il presbiterio. Il presbiterio non è separato dalla congregazione, il che apre anche il presbiterio come uno spazio multidimensionale che può essere usato per diverse forme di liturgia. Il presbiterio è semplicemente circondato da una leggera pendenza (che va dall’ingresso all’altare) che segue la disposizione dei banchi della chiesa e permette prospettive visive ottimali.

Percorsi liturgici
Il presbiterio è collegato con il portale e il fonte battesimale, la nicchia occupata dalla Madonna, la finestra della chiesa (che si apre sulla città), il tabernacolo e la cappella attraverso cinque navate. Queste navate dividono le file di banchi in sei segmenti. Si accede alla chiesa attraverso il portale principale, in prossimità del quale si trova il fonte battesimale, che evoca il sacramento del battesimo quando si entra. Allo stesso tempo, il fonte funge anche da acquasantiera. Di fronte alla grande croce sul muro dietro l’altare (artista: Jorge Pardo), una seconda croce, che le fa eco in forma negativa, è tagliata nel grande muro sopra la galleria, aprendo l’interno della chiesa alla luce del sole basso che sprofonda a ovest. Una caratteristica particolare dello spazio della chiesa è la grande finestra della chiesa che, in linea con le aspirazioni missionarie della parrocchia, è destinata a risvegliare la curiosità dei passanti e a permettere alle persone di avvicinarsi. Essa apre e forma allo stesso tempo un confine allo spazio della chiesa, e serve come un’apertura deliberatamente collocata, come un’interfaccia tra la sfera secolare e quella religiosa. La risultante apertura ermetica dello spazio della chiesa genera l’accessibilità desiderata dalla congregazione mentre garantisce il grado minimo di isolamento vitale per la contemplazione, la tranquillità e la concentrazione. La concezione e il design della finestra sono stati sviluppati nell’ambito di un concorso internazionale di design artistico.

Sostenibilità
Il nuovo edificio si basa sul principio dell’autosufficienza che riflette un’interazione olistica con l’ambiente. A questo scopo, gli standard familiari di durata e convenienza sono stati messi in discussione e rivalutati. L’attenzione non era semplicemente sul possibile risparmio durante l’uso dell’edificio, ma piuttosto su una valutazione completa, dalla produzione, attraverso il ciclo di vita, alla facilità di manutenzione e allo smaltimento. A seguito di un’ampia considerazione, per il nuovo edificio sono stati utilizzati materiali tradizionali, regionali, sostenibili e durevoli piuttosto che componenti individuali ad alte prestazioni. Il nuovo edificio genera da solo oltre il 75% delle risorse necessarie per il suo utilizzo (energia, calore, acqua) ed è un modello eccezionale di spazio vitale urbano sostenibile.

Facciata
Utilizzando il porfido di Rochlitz continuiamo una tradizione edilizia della città di Lipsia (vecchio municipio) e della regione (monastero benedettino “zum Heiligen Kreuz” a Wechselburg). La stratificazione orizzontale dei corsi di diverse altezze ancorano saldamente l’edificio alla sua posizione, dando l’impressione che stia crescendo dal terreno. Le proiezioni e le rientranze nella stratificazione trasformano una forma tradizionale di architettura regionale in un edificio contemporaneo e indipendente di particolare valore emotivo.» (trad. it.)

Foto esterni:





Foto interni:







2 commenti:

  1. L'edificio da fuori non è "brutto", anzi l'uso della pietra locale è molto piacevole (anche se non sembra per niente in sintonia con il contesto circostante e più nello specifico con il municipio). Peccato che sia una chiesa. L'interno infatti denota l'ormai tipico spazio anonimo, freddo ed aniconico tipico delle chiese moderne in cui, sia nelle forme che nella sostanza, la liturgia ha subito una cesura netta con l'autentica tradizione e fede della Chiesa. Se fosse stata una concessionaria di auto o la sede di un'azienda avrebbe avuto un impatto diverso ma essendo una chiesa purtroppo è il classico fallimento e spreco di risorse...

    RispondiElimina
  2. Sì, effettivamente e'"poco appariscente" , oserei dire che se raffrontato all'edificio classico che gli sta di fronte.. non si nota nemmeno!
    Tutto come da copio...ehm, normale: le chierichette vest(ite)ali da prete,la stola extra size del Vescovo a dx per chi guarda...vuoi vedere che l'unica cosa che stride e' l'orologio del Cardinale?
    E meno male che nella foto 11 la Madonnina e' posta in un angolo dal quale non e' visibile tutto l'orrore di questa costruzione geloartica.
    Foto 7: modellino dell'aula con manichini figuranti.


    RispondiElimina