La Chiesa "sinodale", sempre più accentratrice e dittatoriale.
Luigi
di Franca Giansoldati, 22 Marzo 2022, Il Messaggero
Città del Vaticano – E' da qualche tempo che il malumore dei giornalisti in Vaticano si è acuito in modo particolare e ha continuato a viaggiare in modo carsico, fino a sfociare nella clamorosa protesta di ieri per come viene trattata la stampa accreditata, [...]
Da parecchio in Vaticano si sono diradati fino a quasi sparire del tutto i breefing che un tempo venivano regolarmente fissati a ridosso di eventi di particolare interesse e complessità al fine di spiegare e illustrare meglio processi, i documenti, gli atti; di recente sono poi spariti i pool dei giornalisti che potevano accompagnare i capi di stato in visita dal Papa. E ancora, la domenica non viene più diffuso il testo che il Papa legge al termine della preghiera dell'Angelus, inoltre le domande al Papa nella conferenza stampa in volo sono sempre più ingabbiate e precotte, obbligatoriamente vincolate agli argomenti del paese appena visitato dal pontefice, dunque ormai prive di senza quella sacrosanta libertà che c'era durante i primi anni di pontificato, quando non vi erano imposizioni di sorta.
A questo si aggiunge che per avere una risposta ufficiale su qualsiasi argomento da parte della Santa Sede, tramite la sala stampa, occorre armarsi di santa pazienza e a volte nemmeno la pazienza di Giobbe riesce ad avere la meglio. [...]
La costituzione è stata pubblicata senza nessun preavviso sabato scorso: un banale annuncio sul bollettino, senza accompagnamento nè precedente, nè successivo. Nessun briefing, e spiegazione da parte di nessuno. Cosa piuttosto singolare tanto che Loup Besmond de Senneville, corrispondente francese di La Croix e appena eletto Presidente dell'Associazione dei giornalisti accreditati in Vaticano (Aigav), in rappresentanza dell'organizzazione, ha letto davanti ai tre esponenti della curia nella conferenza stampa di presentazione di ieri (due giorni dopo), una dichiarazione per esprimere «stupore per le modalità: la pubblicazione di un testo così importante, che è stato annunciato da diversi anni, la giornata di un sabato, a mezzogiorno, senza annuncio preliminare o con distribuzione sotto embargo, è disarmante - ha detto - Senza parlare del fatto che il testo è soltanto in italiano, cosa che sembra in contraddizione con l’universalità promossa nel testo stesso».
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