Vi invitiamo naturalmente a leggerlo per intero QUI.
Stefano
Indagine tra i prediletti e i reprobi di Bergoglio. Con un successore in corsa, anzi, due
di Sandro Magister – Settimo Cielo, 3 febbraio 2022
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Non è un mistero che la Comunità punti a far eleggere papa, nel futuro conclave, il cardinale Matteo Zuppi, attuale arcivescovo di Bologna e suo membro di spicco fin dalle origini. Così come non sfugge, agli intenditori, che a governare di fatto la Chiesa, qualora Zuppi fosse eletto papa, sarebbe prima e più di lui Andrea Riccardi, l’onnipotente fondatore e capo della Comunità.
Ciò a Francesco evidentemente sta bene, visti i continui, amorosi segnali di apprezzamento che egli manifesta per la Comunità di Sant’Egidio e i suoi capi, all’opposto dei provvedimenti punitivi che invece riserva a quasi tutti gli altri movimenti ecclesiali, a lui più o meno sgraditi.
Ad esempio, il limite massimo di 10 anni di presidenza che egli ha imposto ai capi dei movimenti con un decreto del 3 giugno scorso, Francesco l’ha fatto scattare per il leader di Comunione e Liberazione Julian Carrón, bruscamente costretto a lasciare la carica. Ma si guarda bene, il papa, dal farlo valere per Marco Impagliazzo, che presiede ininterrottamente la Comunità di Sant’Egidio dal 2003, cioè da quasi vent’anni.
Un’analoga disparità di trattamento è anche quella che Francesco adotta riguardo alle pagine oscure dell’uno o dell’altro movimento ecclesiale. Con alcuni di questi movimenti Francesco ha già agito in modo implacabile, con indagini, commissariamenti e condanne. Ma non con Sant’Egidio, sempre da lui risparmiato. Perché anche la storia di questa Comunità, dietro la luminosa facciata, è segnata da lotte di potere, da intemperanze di sesso, da gerarchie interne rigidissime, da matrimoni forzati e quindi poi risultati nulli di cui Settimo Cielo ha fornito la documentazione giudiziaria, per non dire della studiata messa in ombra di qualche membro d’alto grado della Comunità dai trascorsi non impeccabili.
Sta di fatto che mai come oggi la Comunità di Sant’Egidio è una potenza, tanto più grazie ai colpi di fortuna di cui ha beneficiato in queste ultime settimane, con protagonisti proprio i suoi due massimi esponenti, Zuppi e Riccardi.
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Sono almeno dieci anni che dico che, se io dovessi andare al potere, i miei primi due atti sarebbero la messa fuori legge dell'islam e della Comunità di sant'Egidio.
RispondiEliminaBrava
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