Continuiamo i commenti del Santo del giorno del prof. Plinio Corrêa de Oliveira (QUI): San Benedetto Biscop (628-690).
12 gennaio. In Inghiltérra san Benedétto, Abate e Confessore. (Martirologio Romano ed. 1955)
12 gennaio. A Wearmouth in Northumbria, nell’odierna Inghilterra, san Benedetto Biscop, abate: venuto cinque volte in pellegrinaggio a Roma, riportò con sé in patria maestri e molti libri, affinché nella clausura del monastero i monaci radunati sotto la regola benedettina acquisissero dall’arricchimento intellettuale la carità perfetta di Cristo a vantaggio della Chiesa. (Martirologio Romano ed. 2004)
L.V.
12 gennaio
San Benedetto Biscop
San Benedetto Biscop (628-690), nobile inglese e soldato, diventa religioso e benedettino e dedica la vita a un grande programma di abbellimento della vita cattolica in Inghilterra attraverso la cura della liturgia e la diffusione dell’arte romanica, facendo appello ad artisti italiani. È interessante considerare la speciale missione di San Benedetto Biscop nel suo periodo storico. Viene dopo l’epoca dei santi che fondano nazioni. A questi succedono i santi che abbelliscono le nazioni. San Benedetto Biscop è uno dei santi che rendono le nazioni più belle.
È alle origini della diffusione dello stile romanico nell’arte e nell’architettura in Inghilterra. Con vero spirito cattolico fa venire nel suo Paese artisti italiani. Importa vetrate per le cattedrali così come libri liturgici e di musica. Mette ordine nelle feste religiose – che a quell’epoca sono quasi tutte le feste celebrate. Introduce dunque elementi di bellezza nella vita della religione. In seguito questi elementi si diffonderanno dalla sfera religiosa a quella temporale. Succede di solito così nella storia della Chiesa: la bellezza nasce nella vita religiosa, ma non vi rimane confinata e si espande nella sfera temporale. Per questa ragione si può dire di San Benedetto Biscop che ha portato la bellezza del suo tempo in Inghilterra.
Ma questo santo consacrato alla bellezza non era un debole, privo di spina dorsale o poco virile. Le sue opere hanno due grandi elementi d’ispirazione necessari alla vera promozione della bellezza. In primo luogo, riflettono la meditazione, la serietà e la profondità di un’anima contemplativa che opera per la bellezza con grande rigore di pensiero. Un’anima di questo tipo dà alla bellezza una ricchezza di contenuto e di espressione la quale ne fa qualcosa che non solo diletta gli occhi e le orecchie ma è capace di parlare alla mente.
In secondo luogo, San Benedetto Biscop lavora per la bellezza con qualcosa dello spirito del guerriero che è stato. Questi guerrieri sono uomini forti e virili, uomini che sanno combattere e comandare. Spesso ritroviamo uomini come questi all’origine della fioritura artistica delle nazioni. Gli uomini molli e deboli, timorosi di fronte al combattimento, producono invece nell'arte le epoche di decadenza.
I santi che sanno come meditare profondamente e anche come essere guerrieri sono pure capaci di far nascere un vero sviluppo artistico. È questa la lezione che possiamo trarre dalla vita di San Benedetto Biscop.
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