Pubblichiamo la notizia ANSA.
Claudio
(ANSA) - NAPOLI, 21 DIC - Non avranno la Messa di Natale, celebrata in latino da oltre 20 anni, i fedeli della chiesa di San Ferdinando di Palazzo, a Napoli.
Il sacerdote al quale è affidata la chiesa, di piazza Trieste e Trento, Don Lino Silvestri ha comunicato loro che non intende più celebrare il rito.
Nei giorni scorsi il gruppo di fedeli legati alla celebrazione in latino, tra i quali figurano alcuni esponenti di antiche famiglie napoletane, docenti universitari, studenti ed imprenditori, avevano indirizzato una lettera all' Arcivescovo di Napoli, Mons. Battaglia, chiedendo - a norma del Motu Proprio di Papa Francesco "Traditionis Custodes" , che prevede il diritto dei gruppi già esistenti a continuare a partecipare al rito in latino - la ripresa delle celebrazioni sospese per la pandemia di Covid-19. "Mons. Battaglia ha riconosciuto, con una comunicazione della sua segreteria - dice R.A., imprenditore - il nostro diritto a proseguire in questa esperienza spirituale legata all' antica liturgia e ci ha invitato a designare un sacerdote per la cura spirituale del Gruppo, cosa che abbiamo fatto ottenendo il suo consenso. Ma quando abbiamo contattato don Lino Silvestri ci ha sbattuto la porta in faccia. "Per voi non c'è più posto" - ha detto telefonicamente, rifiutandosi perfino di incontrarci - andate altrove" . Lui non è il padrone della chiesa." Il gruppo di fedeli della chiesa di San Ferdinando sta preparando una petizione pubblica da inviare all' Arcivescovo di Napoli. "Se necessario - dice M.C., portavoce del Gruppo - la invieremo a Papa Bergoglio". (ANSA).
(ANSA) - NAPOLI, 21 DIC - Non avranno la Messa di Natale, celebrata in latino da oltre 20 anni, i fedeli della chiesa di San Ferdinando di Palazzo, a Napoli.
Il sacerdote al quale è affidata la chiesa, di piazza Trieste e Trento, Don Lino Silvestri ha comunicato loro che non intende più celebrare il rito.
Nei giorni scorsi il gruppo di fedeli legati alla celebrazione in latino, tra i quali figurano alcuni esponenti di antiche famiglie napoletane, docenti universitari, studenti ed imprenditori, avevano indirizzato una lettera all' Arcivescovo di Napoli, Mons. Battaglia, chiedendo - a norma del Motu Proprio di Papa Francesco "Traditionis Custodes" , che prevede il diritto dei gruppi già esistenti a continuare a partecipare al rito in latino - la ripresa delle celebrazioni sospese per la pandemia di Covid-19. "Mons. Battaglia ha riconosciuto, con una comunicazione della sua segreteria - dice R.A., imprenditore - il nostro diritto a proseguire in questa esperienza spirituale legata all' antica liturgia e ci ha invitato a designare un sacerdote per la cura spirituale del Gruppo, cosa che abbiamo fatto ottenendo il suo consenso. Ma quando abbiamo contattato don Lino Silvestri ci ha sbattuto la porta in faccia. "Per voi non c'è più posto" - ha detto telefonicamente, rifiutandosi perfino di incontrarci - andate altrove" . Lui non è il padrone della chiesa." Il gruppo di fedeli della chiesa di San Ferdinando sta preparando una petizione pubblica da inviare all' Arcivescovo di Napoli. "Se necessario - dice M.C., portavoce del Gruppo - la invieremo a Papa Bergoglio". (ANSA).
non e' che e' stato con una paternale minacciato da qualcuno in alto loco pena le ali tarpate in una possibile carriera ecclesiastica?
RispondiEliminaA Napoli c'è una cappella dove la Fraternità san Pio X celebra la messa antica. Perché anziché stare appresso ai modernisti non si va li?
RispondiEliminaAttenzione!
RispondiEliminaCi sono da puntualizzare alcuni aspetti:
1) se hanno (a modesto avviso di chi scrive INFONDATI) "scrupoli di [sic!] coscienza" ad andare alla FSSPX, a Napoli ha ricevuto l'autorizzazione il gruppo che celebra a San Gaetano;
2) da questa estate a San Ferdinando non si celebrava più;
3)ciò che si celebrava a San Ferdinado, a rigor di termini non era una Messa Tridentina. Era un ibrido. Alcune parti Messale '62, altre messali precedenti, altri '65 e, qualche volta pure concelebrazione;
4) a leggere bene il comunciato, l'arcivescovo, come ha fatto con quelli di San Gaetano, così anche al gruppo di San Ferdinando aveva rilsciato tutti i permessi. Chi celebrava prima, ha scelto di non farlo più. Motivi? Affari suoi! Che io sappia, nessun documento lo obbliga a comunicarceli.