Continuiamo i commenti del Santo del giorno del prof. Plinio Corrêa de Oliveira (QUI): la Traslazione della Santa Casa (1291-1294).
Per leggere il libro Il Miracolo della Santa Casa di Loreto del dott. Federico Catani QUI; il video della conferenza QUI.
10 dicembre. A Loréto, nel Picéno, la Traslazione della sacra Casa della Madre di Dio María, nella quale casa il Verbo si fece carne. La stessa beatissima Vergine poi, detta Lauretána, dal Papa Benedétto decimoquinto fu costituita Patrona principale presso Dio di tutti gli aereonauti. (Martirologio Romano ed. 1955)
L.V.
10 dicembre
Santa Teresina analizza la Santa Casa di Loreto
Oggi è la festa della traslazione della Santa Casa di Loreto.
A questo proposito, leggo un brano tratto dai “Manoscritti autobiografici” di Santa Teresina del Bambino Gesù, nel quale manifestava la sua gioia di aver preso la strada per Loreto in un pellegrinaggio che fece in Italia con la sua famiglia, quando aveva circa quindici anni (nel novembre del 1887).
“Non mi meraviglio che la Santissima Vergine abbia scelto questo luogo per traslare la Sua casa benedetta. La pace, l’allegria, la povertà vi regnano da sovrani. Tutto è semplice e primitivo. Le donne conservano il loro grazioso abito italiano e non hanno adottato, come in altre città, la moda di Parigi. Insomma, Loreto mi ha incantato! Che dire della Santa Casa? Ah, la mia emozione fu profonda trovandomi sotto lo stesso tetto della Sacra Famiglia!”.
Vedete come è interessante il commento di Santa Teresina interamente in linea con la sezione ‘Ambienti, Costumi, Civiltà’ della nostra rivista “Catolicismo”! La santa fa notare l’adeguazione di quel paesaggio alle virtù che una reliquia come la Santa Casa dovrebbe disseminare intorno a sé. E poi riscontra come quel paesaggio, sommato alla Santa Casa con le grazie da essa comunicate, modellarono l’anima e i costumi degli abitanti. E lascia un commento dal carattere essenzialmente tradizionalista – nel senso buono della parola – mostrando come le donne del luogo fecero bene ad aver conservato i loro costumi, i loro abbigliamenti antichi. Come sapete, ai tempi di Santa Teresina, c’erano molte regioni dell’Europa in cui si conservavano ancora i vestiari tipici.
Quindi, Santa Teresina riscontra questo fatto e mostra come era una cosa buona; e fa una censura al cosmopolitismo mentre elogia il regionalismo, cioè, come si comportavano bene le donne che conservavano i loro candidi vestiti di altri tempi invece di seguire la moda di Parigi, che la Rivoluzione imponeva a tutti come un sistema per massificare il mondo e per abolire tutte le caratteristiche regionali.
Potete calcolare, attraverso questa narrazione, quanto c’era di contro-rivoluzionario nell’anima di Santa Teresina e quanto il suo spirito era portato ad osservare le circostanze della vita temporale e come era sensibile al principio – tanto caro a noi! – della correlazione tra la vita temporale e la vita spirituale, da un lato; e dall’altro, come una sana organizzazione sociale favorisce la pratica della virtù e la santificazione. Tutto ciò è contenuto in questo brano così semplice, così sintetico, talmente pieno di sostanza, tanto denso!
Nessun commento:
Posta un commento