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giovedì 16 dicembre 2021

Argentina: Il Parco dell’Incontro. Nel segno della pachamama e della massoneria, con la benedizione di Francesco

«Non immaginerai, spero, che ora io me ne vada direttamente laggiù, dai gesuiti, per unirmi alla schiera degli uomini che correggono l'opera di Lui, eh?»  
(Fëdor Michajlovič Dostoevskij)

Una traduzione di Aldo Maria Valli sulla diabolica Pachamama, vedere MiL QUI.
Luigi


Papa Francesco benedice un parco tematico ecumenico e interreligioso che promuove le maggiori religioni mondiali come vie tutte ugualmente valide per l’incontro con il divino.
Il Parque del Encuentro ha una chiesa cattolica, una cappella protestante, un tempio buddista, una sinagoga e una moschea, tutti costruiti in un “abbraccio fraterno simbolico” attorno a un anfiteatro Pachamama.
Un “Obelisco della Fraternità Umana” completa la struttura, costruita con la benedizione del Santo Padre nella città di Santiago del Estero, in Argentina.

Se la pachamama è venerata come una dea della fertilità dagli indigeni delle Ande e come Madre Terra nella mitologia Inca, il principale esponente della Massoneria, Albert Pike, osserva che l’obelisco massonico è un “sostituto inoffensivo” dell’organo sessuale maschile.

Il Parco dell’Incontro simboleggia dunque le religioni del mondo unite attorno all’emblema di un fallo che penetra nella dea Madre Terra per ridare vita alla fratellanza umana. Originariamente legati al culto del sole, i massoni usano l’obelisco “in gradi simbolici”.

“Francesco ha unito tutte le religioni ed è riconosciuto tra i leader religiosi come un fratello maggiore nel dialogo interreligioso che ha promosso sin da prima di essere unto”, ha osservato il giornalista argentino Lucas Schaerer.

Secondo Schaerer, la costruzione rappresenta “il culto sudamericano della pachamama, espressione della fertilità della Madre Terra”.

“La notizia di questa impresa mi ha reso felice”, dice papa Francesco in una nota autografa inviata al politologo ed esperto di comunicazione argentino Federico Wals, che si era rivolto a Bergoglio per chiedere un consiglio in vista della progettazione del parco.

“Che in mezzo a tanti disaccordi una comunità abbia il coraggio di fare una cosa del genere presuppone coraggio, audacia e, soprattutto, voglia di camminare insieme”, osserva Francesco nella lettera inviata a Wals per l’inaugurazione del parco lo scorso ottobre.

Scrivendo in spagnolo, con la sua calligrafia quasi illeggibile, il pontefice spiega che “i piccoli passi verso l’incontro tra noi sono artefici di pace e armonia” per contrastare una “terza guerra mondiale” che si evolve “a pezzetti e a tappe”.

Il famoso autore e diacono britannico Nick Donnelly ha accusato Francesco di “promuovere la dittatura del relativismo, il cui obiettivo finale è il tentativo di detronizzare nostro Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo e la Sua pretesa di essere l’unico salvatore dell’umanità caduta”.

Donnelly ha avvertito: “Il fatto che la pachamama sia all’apice di questo monumento all’indifferentismo rivela l’autore di questa guerra contro il vero Dio: Satana. Non c’è niente di più certo per provocare la terza guerra mondiale, da cui mette in guardia papa Francesco, di questo attacco a Dio e alla sua verità rivelata. Dicendo che tutte le religioni sono vere, nonostante le loro credenze e i rituali contraddittori, egli comunica che nessuna di esse è oggettivamente vera, riducendole a una scelta soggettiva sulla base del gusto personale”.

Il Parque del Encuentro, che si estende su due ettari e mezzo e occupa il sito dell’ex zoo municipale, ha lo scopo di inculcare nei bambini e nei giovani le virtù del dialogo interreligioso (ma sarà aperto a persone di tutte le età).

La cappella cattolica proietterà sul soffitto le immagini dei famosi affreschi di Michelangelo provenienti dalla Cappella Sistina, a dimostrazione del suo stretto legame con il Vaticano.

“Mi congratulo con voi per questa impresa. Prego per tutti voi affinché ognuno sia testimone di incontri. Per favore fatelo per me. Dio vi benedica”, conclude Francesco nella sua lettera.

L’anno scorso, la più grande loggia massonica italiana ha elogiato l’enciclica Fratelli tutti di Francesco come “vicina agli ideali che hanno costituito le fondamenta stesse della Massoneria fin dall’inizio”, ha riferito Church Militant .

Intitolato Un valore massonico, l’articolo di copertina del numero di ottobre 2020 del giornale della Grande Loggia d’Oriente, Erasmo, esaltava il papa per aver espresso “apertis verbis” una “chiave per la fraternità universale” coerente con la dottrina della Massoneria.

Nel maggio 2020, il giornale della loggia Nuovo Hiram ha esaltato il patto di “Fratellanza umana” di Abu Dhabi sottoscritto da Francesco con il grande imam Ahmad al-Tayyeb come “un punto di svolta nella civiltà perché, se applicato, aprirà una nuova era”.

Anche la principale loggia spagnola, la Gran Logia de España, ha elogiato l’enciclica di Francesco per ché “dimostra quanto sia lontana l’attuale Chiesa cattolica dalle sue precedenti posizioni”.

Otto papi nell’arco di duecento anni hanno emesso venti interdetti legali condannando la Massoneria e nessuno dei pronunciamenti è stato mai revocato.

Gli osservatori notano che il Parque del Encuentro è un preludio al sogno di Francesco di un centro di culto interreligioso (la Casa della Famiglia Abramitica) che dovrebbe essere costruito entro il luglio 2022.

Il santuario interreligioso, risultato dell’incontro di Francesco con il Grande Imam al-Tayyeb nel febbraio 2019, riunisce una moschea orientata verso la Mecca, una chiesa con il suo altare rivolto a Est verso il sole e una sinagoga con il suo podio e la Torah di fronte a Gerusalemme.

Nel 2019, decine di eminenti prelati cattolici, sacerdoti e teologi laici hanno rilasciato una dichiarazione per “condannare gli atti sacrileghi e superstiziosi commessi da papa Francesco” nel partecipare a “un atto di adorazione idolatra della dea pagana pachamama”.

Il comunicato afferma che Francesco “ha permesso che questo culto si svolgesse nei Giardini Vaticani”. Documenta inoltre che l’idolo pachamama fu posto davanti all’altare maggiore in San Pietro e portato in processione nell’aula sinodale con Francesco che pregava in una cerimonia che coinvolgeva questa immagine e si univa alla processione.