Dalla pagina facebook del prof. Peter Kwasniewski apprendiamo questa bella notizia. Un grazie di cuore a Mons. Provost per la vicinanza pastorale e la solidarietà umana verso i (suoi) fedeli della Tradizione.
Roberto
Questa è la migliore risposta finora da un vescovo a TC: da Mons. Glen John Provost di Lake Charles, LA. Ho allegato il decreto stesso, ma sotto c'è la "lettera di accompagnamento" che è stata pubblicata sul sito diocesano (ovviamente un po' in anticipo sulla data di pubblicazione). Mi rendo conto che ci sono cose su cui si potrebbe cavillare, ma nel complesso è di gran lunga il migliore. Dio benedica questo brav'uomo.
1 novembre 2021
Solennità di Tutti i Santi
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
In questi tempi difficili di ripresa da due gravi uragani, una tempesta di ghiaccio di tre giorni a gennaio e un disastro naturale di inondazioni a maggio, il tutto nell'arco di nove mesi, scrivo per affrontare l'attuazione della Traditionis custodes.
Migliaia nella nostra diocesi rimangono sfollati, vivendo in alloggi temporanei. Il governo federale non è stato disponibile con assistenza, come in passato. Per aggravare ulteriormente le nostre difficoltà, stiamo affrontando la pandemia, seppellendo i nostri defunti e affrontando le controversie su vaccinazioni, quarantene e mascheramenti. Dati questi oneri e l'enfasi sulla misericordia mostrata dal nostro Santo Padre, sono spinto ad affrontare questa attuazione, ove appropriato, in uno spirito di epicheia e con l'applicazione del canone 87.
Emano questo Decreto per l'attuazione della Traditionis Custodes nel rispetto delle sue prescrizioni. Come pastore e vescovo, sono consapevole dei bisogni del gregge e li affronto. Lo facciamo liturgicamente per numerosi gruppi che richiedono un'attenzione speciale, come i nostri studenti universitari, la comunità ispanica e i non udenti. La nostra sollecitudine pastorale si estende anche a coloro che adorano nell'usus antiquior, cioè con il Messale Romano del 1962, e che lo hanno fatto sin dall'istituzione della Diocesi. Non conosco nessuno in questa comunità che abbia espresso opposizione al Concilio Vaticano II, tanto meno ne abbia negato la legittimità. Inoltre, coloro che hanno scelto di discutere con me la loro devozione all'usus antiquior hanno insistito sulla validità della liturgia riformata. Con questo in mente, sarei gravemente negligente, se non insensibile, nell'applicare qualsiasi legge restrittiva ignorando allo stesso tempo queste realtà.
Nei molti anni in cui ho avuto il privilegio di celebrare i Sacramenti nella diocesi di Lake Charles, sono stato continuamente colpito dalla tenera devozione dei fedeli. Sono anche consapevole, come posso essere, dei bisogni delle persone così come me li hanno espressi. Che si tratti di messe in riti nuovi o più antichi, conosco le persone con le loro preoccupazioni. Ci sono quelli con malattie terminali, malattie genetiche e problemi psicologici che fanno impallidire tutto il resto al confronto. Ci sono molti gravati da difficoltà finanziarie, disoccupazione e alienazione nel matrimonio. Hanno perso i loro cari a causa di un virus di cui non comprendono le origini e la natura. Si sforzano in mezzo a grandi prove per proteggere e provvedere ai loro coniugi e figli. Soffrono in silenzio, non pubblicizzano i loro problemi, cercano conforto nei riti della Chiesa, sia in volgare che in latino. Se noi, come pastori, non riconosciamo queste realtà e continuiamo invece ad impegnarci in argomenti che i fedeli trovano incomprensibili, allora rischiamo davvero di diventare un "gong risonante e cembalo che rimbomba" (cfr 1 Cor 13,1) e altrettanto irrilevante .
Nell'offrire questa prefazione al mio Decreto, chiedo le vostre preghiere per la Chiesa. Mentre cammina con cautela su queste acque agitate, prega che Dio la guidi come ha promesso e che le porte dell'Inferno non prevarranno (cfr Mt 16,18).
Mentre rimango con le preghiere per voi e le vostre famiglie, siate certi delle mie benedizioni per tutti i bisognosi.
Sinceramente vostro nel nostro Signore,
+Glen John Provost
Vescovo di Lake Charles
Bene: io, caro Monsignore, non sono un sacerdote della sua Diocesim
RispondiElimina, ma invece CONTESTO IL CONCILIO VATICANO II in tutto ciò che contiene di non cattolico, e che non è poco. Lo contesto come principale, anche se non unica, causa dello sfascio attuale della Santa Chiesa. Non per nulla tutti i Papi 'conciliari', e Papa Bergoglio più di tutti, hanno rivendicato quel pessimo Concilio per giustificare le loro malefatte contro la Fede (ultraecumenismo di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) e anche contro la morale (Francesco I). ABBASSO IL VATICANO II! "Concilium delendum est"!
don Andrea Mancinella, eremita della Diocesi di Albano
Beati monoculi in terra caecorum.
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