La «Chiesa della Misericordia» ancora una volta si dimostra forte con i deboli e debole con i forti, impedendo ad un gruppo di fedeli cubani di accedere in piazza San Pietro in occasione dell’Angelus di domenica scorsa (in occasione del quale vengono salutati, in quanto presenti, nell’ordine: la comunità peruviana, una comunità filippina di Roma, il Centro Academico Romano Fundación, le Figlie del Sacro Cuore di Gesù, il gruppo della Comunità dell’Emmanuel, i partecipanti alla “maratona” da Treviso a Roma e quelli che fanno il “Cammino” dalla Sacra di San Michele fino a Monte Sant’Angelo, il pellegrinaggio ciclistico nel ricordo di San Luigi Guanella ed i fedeli di Palmi, di Asola e San Cataldo), alzando di fatto un muro innanzi a loro.
Sovvengono le parole del Santo Padre pronunciate in occasione della conferenza stampa di ritorno dal Messico: «E poi, una persona che pensa soltanto a fare muri, sia dove sia, e non a fare ponti, non è cristiana. Questo non è nel Vangelo» (Volo Papale - Mercoledì, 17 febbraio 2016).
Ve ne riportiamo la cronaca di Franca Giansoldati per il quotidiano Il Messaggero.
L.V.
Città del Vaticano - «Libertà, libertà, libertà». Stavolta il Papa non ha voluto ascoltare questo grido disperato, accompagnato dallo sventolio della bandiera cubana, bianca-rossa-blu di qualche centinaio di dissidenti cubani che stamattina sono arrivati da diverse parti del mondo a Roma per poter manifestare pacificamente davanti alla finestra del palazzo apostolico, sulla piazza vaticana, mentre Francesco recitava il consueto Angelus domenicale.
I cubani – stranamente – non hanno potuto accedere alla piazza e sono stati fermati dalla polizia che non ha permesso loro di fare ingresso nell’emiciclo berniniano come tanti altri gruppi: diverse parrocchie, una nutrita comitiva di maratoneti, un comitato di cittadini peruviani, seminaristi e studenti che sono stati anche salutati da Papa Francesco al termine della preghiera. Solo i cubani sono stati vistosamente ignorati anche se era impossibile non accorgersi della loro presenza perché in via della Conciliazione, avvolti nella bandiera cubana, hanno urlato a squarciagola e a più riprese la parola tanto agognata: libertà.
La presenza dei cubani a Roma trovava ragione per fare luce sulla mano dura del governo cubano contro gli “oppositori del regime”. I manifestanti hanno parlato di diversi processi lampo e approssimativi, e del divieto ai cittadini di manifestare.
L’obiettivo pacifico di questa manifestazione era indurre il Papa a dire una parola sulla situazione a Cuba, chiedendo la liberazione dei prigionieri politici o denunciando le torture al centro dei rapporti di diverse organizzazioni umanitarie.
Il divieto di accesso alla piazza vaticana ha immediatamente fatto scattare sui social un tam tam di disappunto e critiche nei confronti del Papa, notoriamente vicino al regime castrista.
Nel giugno scorso Papa Francesco aveva invocato pace, dialogo, solidarietà all’Angelus, chiedendo l’intercessione della Virgen de la Caridad del Cobre, la Madonna patrona di Cuba. In quei giorni sull’isola caraibica cominciavano ad accendersi tante manifestazioni di gente che domandavano pane, vaccini, diminuzione dei prezzi e interruzioni delle ore di blackout.
Sono mesi che a Cuba si registrano atti di violenza nelle principali città, inclusa la capitale L’Avana. Partite dal piccolo centro abitato di San Antonio de Los Banos e poi estese in altri venticinque comuni, le manifestazioni della popolazione hanno fatto emergere il malcontento generato dalla crisi economica, aggravata anche dalla mancanza di turismo, e quella sanitaria per la pandemia di Covid che ha evidenziato le falle del locale sistema sanitario. Da allora le notizie di arresti e repressioni sono all’ordine del giorno.
VAE VICTIS, la misericordia non è per tutti.
RispondiEliminaBeh, Papa Bergoglio incontrò pochi anni fa Fidel Castro, e ricordo la foto che lo ritraeva sorridente mentre gli stringeva la mano... Cosa volevate che facesse, ai poveri dissidenti cubani?
RispondiEliminaChe razza di Papa ci è capitato!
Gesù, Maria SS.ma, San Giuseppe, per carità, dateci un Papa Cattolico e santo! Basta con Papa Bergoglio!
don Andrea Mancinella, eremita della Diocesi di Albano