Dopo la pubblicazione del Motu Proprio Traditiones custodes (entrato immediatamente in vigore sin dal momento della sua pubblicazione) la stampa continua ad ignorare il grande dolore (leggi sotto) che il documento papale sta provocando in tanti fedeli, membri attivi delle loro parrocchie, intimamente legati alla spiritualità della Liturgia apostolica-romana .
Dai consacrati e dai laici, persino dagli atei e dai non cattolici, si moltiplicano i sintimenti di sincera condivisione della sofferenza dei fedeli cattolici, che dal 2007 frequentano la Messa tradizionale. "Gente buona" che da un giorno all'altro è stata buttata in mezzo la strada! Come non ricordare l'incredibile, analoga, vicenda de "les catholiques a la rue" nella Città di Amiens!
Per impedire preventivamente la spontanea solidarietà umana dei parrocchiani, dei vicini di casa e del "popolo" dei mercatini rionali verso i loro amici/che cacciati dalle loro parrocchie (in conformità del nuovo documento pontificio) hanno dovuto appioppare alle donne e agli uomini dei Coetus della Messa tradizionale l’odiosa e diffamante patente di complottisti e di fomentatori della divisione ecclesiale.
Le donne che, a turno, lavano e stirano la biancheria per l'Altare; i giovani che fanno le prove dei canti per la Santa Messa; i nuclei familiari con grandi sacrifici partecipano e sostengono generosamente le Sante Messe sarebbero tutti dei cospiratori?
Le donne che, a turno, lavano e stirano la biancheria per l'Altare; i giovani che fanno le prove dei canti per la Santa Messa; i nuclei familiari con grandi sacrifici partecipano e sostengono generosamente le Sante Messe sarebbero tutti dei cospiratori?
Rigettanto ogni tipo di ridicola snobberia ma perseverando, specie "in tempo di covid", a confidare nel solo aiuto del Signore che ha fatto cielo e terra, i fedeli dei Coetus hanno dato prova di attuare fedelmente le indicazioni del Sacrosantum Concilium che raccomanda l'actuosa partecipatio dei fedeli nell'azione liturgica.
Per questo esprimiamo la nostra solidarietà anche a quei Parroci che, apprezzando la serietà e la preparazione dei fedeli dei Coetus, hanno affidato loro il decoro delle chiese parrocchiali , l'incarico di catechisti o di cantori: ora dovranno fare a meno di loro rimanendo sguarniti e soli.
Nella nostra ingenuità, sempre e forse troppo imbevuta dal "sentire cum Ecclesia", nel nuovo Motu Proprio ci saremmo aspettati anche un piccolo "grazie"per lo zelo, ammantato di santa umiltà, che dal 14 settembre 2007 ha pervaso donne, uomini, ragazzi e anziani avendo in cuore l'Ideale della rinascita e del consolidamento della bellezza liturgica, nell'ottica dell’ermeneutica della continuità!
A difesa della "gente buona", del piccolo
esercito che dal 2007 si è prodigato con sacrifici ed
abnegazione a ripulire, rammendare, restaurare... a ripristinare il “bello”ed il "sacro", ha parlato chiaramente il Cardinale Joseph Zen "...molte generalizzazioni tendenziose nei documenti feriscono più del
previsto il cuore di tanta gente buona, che mai ha dato la minima causa
per essere sospettata di non accettare la riforma liturgica del Concilio" (Cfr.Card.Zen QUI)
Fra i Vescovi e i Sacerdoti che hanno ben conosciuto ed apprezzato lo zelo dei fedeli "tradizionali" c'è anche un giovane Parroco, originario dell'Urbe, già figlio spirituale di un noto gruppo tradizionalista romano, che dopo la tragedia del terremoto del Centro Italia del 2016 ha generosamente ricevuto, a suo dire, dai Lettori di MiL gli aiuti necessari per allestire di una bella cappellina nelle terre devastate dal sisma.
Sarebbe bello che quel giovane e bravo sacerdote che, dicitur, avrebbe ora l'onore di incontrare spesso il Santo Padre, dalle ospitali pagine di MiL possa esprimere l'abbraccio paterno alla "gente buona" che sta soffrendo : ai fedeli tradizionali che lo hanno sempre sostenuto ed aiutato vedendo in lui un giovane paladino della tradizione liturgica.
Le sante virtù delle donne, degli uomini, dei giovani e degli anziani dei Coetus, colpevolmente dimenticate persino negli spazi dei siti "tradizionalisti" soprattutto quelli italiani, saranno ulteriomente affossate, stiamone certi, dalle "interviste" che le TV faranno guardacaso servendosi, come al solito, di quei personaggi stravaganti che sognano il ripristino del Sacro Romano Impero o di amenità simili...
Nella Domenica 18 luglio, Ottava dopo la Pentecoste, dopo la pubblicazione del Motu Proprio del Santo Padre Francesco, abbiamo pregato: " Esto mihi in Deum protectórem, et in locum refúgii, ut salvum me fácias. Deus, in te sperávi: Dómine, non confúndar in ætérnum."
Nel Santo Vangelo il Signore Gesù ci esorta ad avere fede in Lui e nella Santa Chiesa Cattolica: "Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia."
AC
Scusate se ne approfitto qui, ma da ieri pomeriggio non riesco a trovare i contatti. Sono in vacanza in Salento, lo scorso anno ho partecipato alla Messa in Vetus Ordo da voi. Ho bisogno di sapere l'orario delle Sante Messe per le prossime due domeniche. Grazie mille !! Sia lodato Gesù Cristo !!
RispondiEliminaPier Luigi Tonti di Cesena. Tel. 3384040738
E' cosa buona e giusta esaltare la genuinità dottrinale dei fedeli aderenti ai Coetus mentre ci domandiamo PERCHE' è stato così pesantemente dissolto il Motu Proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI ( ampiamente disatteso ed ignorato in Italia specie del Sud Italia).
RispondiEliminaFeci in tempo a "copiare" un commento apparso diverse settimane fa su MiL prima che fosse stato nascosto: “Non potete lamentarvi del fatto che la gerarchia voglia porre un freno al Summorum Pontificum, dopo che esso è stato usato per andare contro il Concilio Vaticano II e la Messa di Paolo VI. Benedetto XVI voleva che fosse riconosciuto il valore del rito antico insieme al nuovo rito, non che la Messa Tridentina venisse usata per manifestare disprezzo verso il Novus Ordo e contro tutto il Concilio e il Magistero post-conciliare. I cultori del rito antico, sebbene riconoscano (non tutti) la validità della consacrazione nel Novus Ordo, non mancano mai di ricoprire di ingiurie e contumelie il rito di Paolo VI e si rifiutano di assistervi. Ci sono di fatto due chiese, quella dei "tridentini", che credono di possedere la vera liturgia e la vera fede, in contrapposizione alla Chiesa del Novus Ordo, che ha una liturgia più o meno falsa e corrotta, espressione di un altrettanto falsa e corrotta dottrina. Se gli amanti del rito antico si fossero limitati a celebrare in quel rito accettando la piena legittimità del Concilio, del Novus Ordo e del Magistero post-conciliare, come voleva Ratzinger, senza farne una bandiera e una clava da scagliare addosso alla Messa di Paolo VI e al Magistero conciliare, non ci sarebbero stati problemi; ma è naturale che non possa durare più di tanto una situazione di questo tipo, con la Messa usata come pretesto per voler creare nei fatti una Chiesa "vera" fedele alla vera dottrina e alla vera liturgia, dentro ad una Chiesa ritenuta più o meno "falsa" e propagatrice di dottrine e liturgie corrotte e infedeli.”
Purtroppo dobbiamo riconoscere che una cosa sono i fedeli che, puri e santi, si recano alla messa nell'antico rito, un'altra cosa ( ben altra cosa) i commentatori sui blog, sui siti e sui social...
E la rovina fu grande!
In che senso nascondono i commenti?!
EliminaChe il popolo che scrive in FB non sia lo stesso che poi va alle Messe in latino è improbabile. Scusa ma va da sé che sono gli stessi, se no che senso avrebbe il loro interesse sul web verso l'argomento? Non diciamo cavolate
Molti fedeli che vanno alla messa novus ordo non accettano (e neanche comprendono) tutto il CVII, parimenti ci sono fedeli che vanno alla messa tridentina e che accettano il CVII. Quindi la messa non è indicativa dello stato delle cose, e comunque non è uno spartiacque. Per quanto riguarda i blog: quello che si legge nei blog è persino moderato rispetto alla vera opinione della gente cattolica, i cui sfoghi sono molto più marcati se constatati "dal vivo". Alla lunga il fedele si accorge che la cattolicità della Chiesa è offuscata e inevitabilmente si ribella. Le gerarchie colluse con il potere pensavano di nascondere il marcio ma le bugie hanno le gambe corte...
EliminaIl concilio Vaticano II è un ottimo concilio contro la dittatura e magari fosse applicato, eviteremmo le attuali derive politiche. Papa Francesco lo applica in parte, infatti. Trento ha ispirato i modelli di censura e inquisizione e persecuzione. Il Concilio Vaticano II non fa comodo al male, al male di ogni potere che si nasconde dietro le mura di ogni luogo di potere compreso il Vaticano. La gente che critica il nucleo del Vaticano II non ha capito nulla del Vangelo. La Messa Novus ordo può piacere o non piacere ma il magistero della Chiesa non si tocca. Libertas... Riguardo la questione dei commenti nascosti, alcuni vengono pure non pubblicati ( pure se non vi sono offese). C'è tanta politica più che spiritualità. Buone vacanze
EliminaCondivido in toto il commento di Anonimo,08:51
RispondiEliminaPulire, rammendare, lavare, stirare non sono prerogative esclusive dei cultori della Messa tradizionale.
Lo fanno spontaneamente, volontariamente migliaia di fedeli di ogni età.
Lo fanno per amore di Cristo e della sua Chiesa e del suo Papa Francesco.
Nel corso degli anni, a partire dall'introduzione del cosiddetto Novus Ordo, c'è stato un costante "restauro" che ha fatto sì che il rito odierno è molto diverso rispetto a quello introdotto all'inizio. Fino alle recenti variazioni riguardanti il Gloria e il Padre Nostro. Saltata quasi del tutto la recita del Confiteor (Confesso a Dio Onnipotente...), agevolmente sostituita dopo il saluto del celebrante con l'introduzione "Prima di... riconosciamo i nostri peccati", seguita da un breve silenzio e a concludersi con un fugace "Signore pietà...". Mi fermo qua. Sì caro anonimo 08:51 la gerarchia ha fatto il bello e il brutto, si è sentita autorizzata a disporre secondo il proprio gusto e il gregge ha solo potuto subire ogni decisione. Chi abbia avuto la Grazia di poter partecipare al rito antico è naturale che non sia più disposto a subire nuove imposizioni, dopo quella ferale del 1969, che da un giorno all'altro in ogni angolo del mondo ha spazzato via d'imperio una liturgia millenaria. Non è più disposto ad accettare cose come " e non ci abbandonare alla tentazione... " e amenità del genere per soddisfare il vezzo di qualcuno che immeritatamente ricopre cariche di grande responsabilità, senza averne il carisma. Basta aggiornamenti, per quanto mi riguarda, e basta imposizioni.
RispondiEliminaAnonimo 12:49 che ha scritto "Che il popolo che scrive in FB non sia lo stesso che poi va alle Messe in latino è improbabile. Scusa ma va da sé che sono gli stessi, se no che senso avrebbe il loro interesse sul web verso l'argomento?".
RispondiEliminaSu FB è probabile che sia come scrive lei perchè il nome dello scrivente compare sempre.
Sugli altri "social" non saprei.
Forse il concetto che si voleva esprimere in senso lato è che da una parte ci sono i fedeli che vanno alla messa tradizionale, da un'altra parte ci sono i "professionisti" della tradizione che pontificano su tutti e su tutto.
Ovviamente il mio sguardo ricoscente e ammirato sta dalla parte del popolo fedele.
Quelli che insultano di più e creano scissione sono il popolo di FB, che a maggior ragione che mettono il nome pensa come si sentono autorizzati e mai corretti. Mettere il nome e dare confidenza avrebbe senso se si fosse sicuri di avere a che fare con fratelli cristiani che magari la stanno ragionando diversamente mentre non ha senso se si a che fare con un ambiente ideologizzato che non ragiona, che gli interessa principalmente l'anticomunismo in tutte le sue forme e attacca il Vaticano II ( il quale essendo contro le dittature è anche contro il comunismo, ma purtroppo per certa gente, è anche contro il liberismo e la schiavitù). Vogliono parlare del regno dei cieli ma non sanno neanche come funziona questo mondo.
EliminaSono stati gli stessi membri dei gruppi di preghiera della messa tradizionale a insolare i più fanatici e cattivi : quelli che rispettano solo le rubriche liturgiche antecedenti San Pio X, quelli che incollano sulla laica testa la berretta sacerdotale, quelli che ignorano i precetti evangelici mostrando una propervia, che ricorda quella dei rivoluzionari illuministi. Non è vero che, come dice qualcuno, i gruppi di preghiera avrebbero avuto bisogno di purificarsi. Lo hanno fatto nel nome del comune sentire cum ecclesia isolando gli ostinati, patetici Hiroo Onoda quelli che antepongono le rubriche a Cristo Signore.
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