Un brandello della bellissima intervista del Maestro direttore d'orchestra Riccardo Muti (QUI MiL sul Nostro) sul Corriere della Sera (da leggere però tutta):
"Come vorrebbe i suoi funerali? «Scherzosamente dico che lascerò l’indicazione di brani musicali da eseguire in chiesa attraverso incisioni, rigorosamente dirette da me».
Perché? [...]C’è una cosa però su cui sono serissimo».
Quale? «Ai miei funerali non voglio applausi. Sono cresciuto in un mondo in cui ai funerali c’era un silenzio terrificante. Ognuno era chiuso nel suo vero o falso dolore. Per i più abbienti c’era la banda che eseguiva lo Stabat Mater di Rossini o marce funebri molfettesi, famose in Puglia. I primi applausi li ricordo ai funerali di Totò e della Magnani, ma erano riconoscimenti alla loro capacità di interpretare l’anima di Napoli, di Roma, della nazione. Quando sarà il mio turno, vorrei che ci fosse il silenzio assoluto. Se qualcuno applaude, giuro che torno a disturbarlo di notte, nei momenti più intimi»".
QUI la Bussola sulla stessa intervista.
Luigi