Guardando la bruttezza si ha istintivamente una sensazione di brivido.
Anche in questi roventi giorni d'inizio estate è successo qualcosa di simile vedendo su dei social questa immagine, che a prima vista potrebbe essere un'opera di "arte etnica", usata addirittura come pala d'altare di una chiesa parrocchiale cattolica.
Il manufatto troneggia infatti nell'alto dello spazio presbiteriale nell'interno della chiesa di Sant' Olof III Skötkonung della città svedese di Sundsvall , della provincia del Medelpad, di quasi 50.000 abitanti, nella contea di Västernorrland.
La parrocchia di Sant'Olaf è pastoralmente affidata ai Missionari Servi della Parola ed è molto impegnata, come va di moda in questo tempo, nel "sociale", vaccinazioni anti-covid comprese.
Ci chiediamo quale sia stata la molla ideologica e motivazionale che ha fatto piazzare, nei decenni scorsi, dietro l'altare della chiesa parrocchiale quella "cosa" delle marcate valenze simboliche, tanto da essere valutata in un'unica prospettiva antropologica.
Ci chiediamo quale sia stata la molla ideologica e motivazionale che ha fatto piazzare, nei decenni scorsi, dietro l'altare della chiesa parrocchiale quella "cosa" delle marcate valenze simboliche, tanto da essere valutata in un'unica prospettiva antropologica.
Inserito abusivamente nello spazio sacrale il manufatto umilia la luminosa e limpida bellezza del Vangelo ed offende la dignità dei battezzati che si recano in chiesa per pregare!
Nel sito della citata parrocchia notiamo pure la totale assenza degli inginocchiatoi; il Santissimo Sacramento è, malamente, custodito "a latere" e non ci sono immagini della Madonna e dei Santi che i fedeli, per lo più provenienti da famiglie di cattolici emigrati in diverse epoche in Svezia, hanno il dovere/diritto di poter venerare.
Nel mondo ci si sposta sempre più spesso per motivi di lavoro o di studio: i migranti lavoratori cattolici hanno il diritto di non essere catapultati nelle situazioni più estreme del progressismo ecclesiale specie in quello nordico.
Pensiamo alla violenza a cui , dopo il Concilio Vaticano II, sono stati sottoposti degli interi nuclei familiari di migranti cattolici, per lo più provenienti dal sud Italia, cresciuti nella sana liturgia e nella sana dottrina, che hanno dovuto subire l'inculturazione modernista dalle mille "deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile".
Malgrado l'assetto arredativo della parrocchia di Sundsvall abbiamo testimonianze di giovani studenti dei nostri Coetus che si trovano per motivi di studio in Svezia, che in diverse chiese della Capitale svedese le sante Messe, sono celebrate "digne, attente ac devote" nell'inconfondibile "stile benedettiano" che in Italia è oramai quasi completamente dimenticato.
Varrebbe la pena di riportare la testimonianza entusiasta di uno studente che attualmente si trova a Stoccolma che grazie al latino , al canto gregoriano e all'ottima musica sacra si è sentito a casa sua...
Non ci stancheremo di puntare il dito contro l'arroganza clericale che in tutto il mondo cattolico dopo l'ultimo Concilio assunse la caratteristica di una spietata dittatura progressista senza freni, "finalmente" auto-liberata delle secolari difese immunitarie della fede cattolica: i fedeli, che erano fuggiti, le Confraternite, che erano state distrutte per incamerarne di beni, i Capitoli delle Cattedrali, che erano stati riformati per trasformarli, nel migliore dei casi, in una specie di soprammobili d'epoca...
Ciascuno di noi con l'ausilio di vecchie fotografie può fare la storia della propria parrocchia e del proprio paese dal secondo dopo-guerra ai nostri giorni: quante chiese, quanti oratori, quante edicole sacre, quante opere d'arte , quanti manufatti devozionali, quanti cori lignei, quanti pulpiti antichi, quanti paramenti, quante cappelle musicali, quante bande parrocchiali, quante scuole paritarie cattoliche sono spariti nel giro di pochissimi anni!
La pazienza dei fedeli nei confronti dello strapotere clericale progressista è stata infinita: in Italia le soppressioni napoleoniche e sabaude messe insieme non hanno prodotto i danni e le fatali, irrimediabili dispersioni delle opere d'arte e dei beni ecclesiastici come è avvenuto, con somma superficialità, un tempo sconosciuta, nell'immediato post Concilio.
"Il tesoro del cristiano non è sulla terra, ma in cielo. Il nostro pensiero perciò deve volgersi dov'è il nostro tesoro". (San Giovanni Maria Vianney)
AC
Altre foto della parrocchia cattolica di Sundsvall :
Fonte: Sankt Olofs Katolska Församling, Sundsvall QUI
fa schifo
RispondiEliminae fa ... paura...
EliminaNon ho capito cosa dovrebbe rappresentare... Una Madonna nera? Un Bambin Gesù in fasce? Tolta la "qualità", non capisco proprio il messaggio...
RispondiEliminaIl "solito" messaggio radical-progressista nell''unica prospettiva antropologica eliminando ogni prospettiva verticale della dottrina cattolica. Per rendere piatto e orizzontale il cattolicesimo c'è un solo modo: servirsi della liturgia modificata e adulterata. Ci riuscirono ottimamente Lutero e Cramner malgrado aavessero avuto contro le loro diaboliche macchinazioni tanti Santi Martiri...
EliminaPeggio dei lavoretti che ci facevano fare col DAS alle elementari! Ma poi cosa sarebbe? La Barbie nera degli stracci?
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