Continuiamo i commenti del Santo del giorno del prof. Plinio Corrêa de Oliveira (QUI): Beata Teresa del Portogallo (1176-1250).
17 giugno. A Ourem in Portogallo, santa Teresa, che, regina di León e madre di tre figli, dopo la morte del marito, condusse vita monastica sotto la disciplina cistercense nel monastero da lei stessa fondato. (Martirologio Romano ed. 2004)
L.V.
17 giugno
Beata Teresa del Portogallo
Teresa (1181-1250) era la figlia primogenita del re del Portogallo Sancio I. Le sue sorelle minori Mafalda e Sancia sono state pure proclamate beate. Teresa sposò il cugino primo Alfonso IX, re di León, cui diede tre figli. Il matrimonio fu tuttavia dichiarato nullo in quanto avvenuto tra consanguinei. Teresa allora ritornò in Portogallo e fondò il convento cistercense di Lorvão, in cui si ritirò insieme a trecento suore.
Di lì continuò a seguire le vicende politiche spagnole, complicate dal fatto che Alfonso IX, dopo l’annullamento del matrimonio con Teresa, aveva sposato un’altra cugina prima, Berengaria di Castiglia, e anche questo matrimonio era stato annullato nel 1204, sempre per vizio di consanguineità.
Quando Alfonso IX morì, nel 1230, Berengaria si rivolse proprio a Teresa perché facesse da arbitro nella complicata disputa per la successione. Teresa favorì l’ascesa al trono di León di San Ferdinando III, figlio di Alfonso IX e di Berengaria, che riunì i regni di Castiglia e di León in un’unica corona e fu canonizzato dalla Chiesa Cattolica nel 1671. Sistemate le questioni politiche, Teresa poté prendere il velo nel convento che aveva fondato, dove trascorse il resto della sua vita.
Nella devozione popolare ci sono due tipi di santi: quelli di cui si parla spesso e quelli che sono stati “archiviati” e posti nel silenzio. Pochi ne parlano e pochi li pregano. Da un certo punto di vista, questo è normale. La Chiesa ha così tanti santi che alcuni attirano naturalmente l’attenzione più di altri, che cadono nel dimenticatoio. Per qualche verso questo corrisponde ai disegni della Provvidenza. I santi “archiviati” rimangono nel calendario, sono ricordati nelle regioni dove hanno vissuto o dagli ordini religiosi di cui hanno fatto parte, ma non raggiungono una grande e universale devozione. Sono comunque riconosciuti come santi in Cielo. Questo è normale e facilmente comprensibile.
Ma non è normale che tutti i santi che disturbano una pietà sentimentale che domina molti circoli nella Chiesa passino rapidamente alla categoria di santi “archiviati”. Altri santi che, certo senza loro colpa, sono presentati in modo da compiacere questa pietà deformata non sono mai “archiviati”. Per esempio oggi c’è un silenzio sistematico a proposito dei re, regine e principesse che sono santi e beati. Chi di voi ha mai sentito parlare della Beata Teresa del Portogallo? O delle sue sorelle, anch’esse beate?
Sarebbe bello che noi contro-rivoluzionari “recuperassimo” questi santi, li riscattassimo dall’oblio e offrissimo loro la devozione che meritano. È curioso notare come la pietà sentimentale non onora i santi che disturbano l’egualitarismo. Consciamente o inconsciamente, favorisce la Rivoluzione. Se compilassimo l’elenco di tutti i santi messi da parte da questa dubbia scuola di pietà, avremmo una magnifica galleria di santi per la Contro-Rivoluzione.
La Beata Teresa fu regina per un tempo, e dopo l’annullamento del matrimonio fu fondatrice di un convento. La storia la ricorda per il suo intervento nella disputa sulla successione al trono di León, in cui erano coinvolti del resto i figli che aveva avuto da Alfonso IX. Le biografie però insistono sul suo ruolo politico. Si parla poco della vita morale e delle virtù che le valsero la beatificazione. C’è come un invito implicito a trascurarla. Il sabotaggio, se vogliamo chiamarlo così, della ricca vita della Beata Teresa conferma quanto abbiamo detto sui pregiudizi della pietà sentimentale.
Chiediamo alla Beata Teresa del Portogallo, e alle sue sorelle, le Beate Mafalda e Sancia, di aiutarci a riscoprire per la Contro-Rivoluzione questi santi “archiviati” e riportarli alla luce per la maggior gloria di Dio.
Fonte: Plinio Corrêa de Oliveira, Cum Sanctis Tuis, ChoraBooks (QUI per acquistare)
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