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venerdì 5 marzo 2021

La Lettera di Paix Liturgique: indagine mondiale sui seminaristi tridentini

Una bella intervista all'amico Christian Marquant.
Luigi


La Lettera di Paix Liturgique
Lettera 121 del 25 Febbraio 2021

GLI ELETTI DELLE NAZIONI: INDAGINE SUL CARATTERE UNIVERSALE DELL'ATTRAZIONE ALLA LITURGIA TRADIZIONALE

Abbiamo sentito tutti definire, in modo particolare negli ambienti ecclesiastici ufficiali o in quelli giornalistici loro devoti, il fenomeno «tradizionale» come un movimento «franchouillard», cioè un fenomeno essenzialmente franco-francese. Questo genere d’affermazione gratuita permette loro di restare sulle proprie posizioni ideologiche e di non dover mettere in discussione la propria buona coscienza.

Ma i fatti, che dimostrano come tali discorsi perentori siano inesatti, sono ostinati! Oltre alle numerose Lettres, che noi abbiamo pubblicato, dedicate alla liturgia tradizionale in ogni parte del mondo, dal 2018 Orémus/Paix Liturgique pubblica ogni anno un bilancio universale della geografia e dello sviluppo della liturgia tradizionale. Essa è vivissima e viene celebrata regolarmente in 90 Paesi di tutti i Continenti, ciò che indica agli uomini di buona volontà come tentare di ridurre il fenomeno tradizionale a pochi, ultimi Mohicani nostalgici del Vecchio Continente sia un’attitudine politica, che permette ai nemici della Pace di non cogliere quale sia la reale vita della Chiesa a partire dall’inizio del terzo Millennio. Una Chiesa, di cui la componente tradizionale è oggi - benché ciò non venga messo in luce dai media ufficiali - parte essenziale della Chiesa contemporanea ed ancor più della Chiesa di domani. Heri, hodie et in saecula, perché la natura della Chiesa è d’esser tradizionale!

Per coloro che hanno gli occhi ma non vedono, le orecchie ma non intendono, come dice il Salmo, l’intervista che segue a Christian Marquant non cambierà alcunché… Eppure! Essa rivela, cifre alla mano, come nel 2020 il movimento di giovani orientatisi verso il sacerdozio tradizionale, in piena crescita, riguarda tutte le regioni della terra, indipendentemente dalla loro lingua o cultura. Un movimento, questo, che conferma le informazioni fornite dai nostri bilanci annuali. Poiché in questa fine della seconda decade del terzo millennio, un fatto è stato ben accertato: il fascino e l’amore per la Tradizione ad un tempo liturgica e dottrinale è universale. Non può più essere relegato, per ignoranza o malanimo, a certe regioni del «vecchio mondo». La sensibilità tradizionale è universale. Noi intendiamo col termine sensibilità ciò che esprime il senso, l’istinto della fede, il sensus fidei. Sono sempre più numerosi questi giovani, uomini e donne, che scoprono la ricchezza della cattolicità tradizionale e che si volgono senza esitazione ad essa. Non è che l’inizio.


Paix Liturgique: Come ha realizzato questo studio sui nuovi chiamati, orientatisi nel 2020 verso il sacerdozio cattolico tradizionale?

Christian Marquant: All’inizio è stato assolutamente per caso… È stato ricevendo uno, poi diversi documenti, giunti dagli istituti tradizionali, che hanno condiviso i dati relativi agli ingressi del 2020, che sono stato interpellato dalla diversa provenienza di molti giovani, qui citati. Ecco ciò che mi ha spinto a saperne di più e ad andare oltre.


Paix Liturgique: E dov’è andato a cercare informazioni?

Christian Marquant: Interessandomi a questi giovani, che facevano il proprio ingresso nelle case legate alla Tradizione, ho naturalmente preso visione delle informazioni, che potevo trovare sui grandi istituti tradizionali.


Paix Liturgique: Vale a dire?

Christian Marquant: La Fraternità San Pio X, la Fraternità San Pietro, l’Istituto di Cristo Re e l’Istituto del Buon Pastore, ai quali ho aggiunto il seminario in Asia della Fedeltà Cattolica (scissosi dalla Fraternità di San Pio X), per le ragioni che Le indicherò più avanti.


Paix Liturgique: È riuscito ad ottenere tutte le informazioni, che desiderava?

Christian Marquant: In modo disomogeneo… Di alcune case – le più numerose – la maggior parte delle informazioni si trovano sui loro siti internet. Di altre, penso a quelle più lontane, in America o in Asia, la ricerca delle informazioni è stata molto più laboriosa.


Paix Liturgique: Non è dunque riuscito a condurre uno studio esaustivo?

Christian Marquant: Effettivamente, ma in rapporto alla mia ricerca questo non fa problema. Anche se ho ottenuto solo il 95% delle informazioni richieste, ciò non cambierà in alcun modo le conclusioni, cui sono giunto.


Paix Liturgique: Ma, prima di tutto, Lei cosa intende parlando di «nuovi ingressi nel 2020»?

Christian Marquant: Faccio riferimento a quei giovani, che han compiuto per la prima volta nel 2020 il passo d’entrare in un seminario tradizionale, sperando di rispondere ad una vocazione sacerdotale, sia che si tratti di coloro che iniziano un anno di spiritualità (chiamato anche propedeutico), sia che si tratti di coloro che iniziano un periodo di discernimento, purché di questo non siano ad oggi giunti già al secondo anno.


Paix Liturgique: Ma Lei non sa che tra questi giovani un certo numero non giungerà al sacerdozio?

Christian Marquant: Lo so, certamente. È probabile che oltre un terzo di loro lasci, a volte anche piuttosto in fretta, questo percorso esigente. Fino all’impegno del suddiaconato, il seminarista, come i suoi superiori, può ritenere che non sia questa la strada, cui Dio lo chiama. D’altra parte, però, penso che ciò non comporti conseguenze sulla mia ricerca, né per i risultati del mio studio, che s’interessano alla provenienza di coloro che desiderano abbracciare oggi, nel 2020, il sacerdozio tradizionale.


Paix Liturgique: A quali risultati dunque è giunto il Suo studio?

Christian Marquant: Ne trovo due, tra molti altri, particolarmente significativi *.


Paix Liturgique: Il primo?

Christian Marquant: È il rilievo numerico di questi giovani, attirati dal sacerdozio tradizionale! Perché, senza fare un calcolo totale ed esaustivo e senza includervi né le case religiose tradizionali (benedettini, domenicani, ecc…), né le numerose altre case assimilabili alla nebulosa Ecclesia Dei o al mondo della «San Pio X», si arriva nel 2020 a quasi 210 candidati, indirizzatisi verso il sacerdozio cattolico tradizionale…


Paix Liturgique: È significativo?

Christian Marquant: Direi ch’è considerevole e che, se si confronta questa cifra – sia pure ridotta di un terzo o di un mezzo, tenendo conto del probabile discernimento – al numero delle ordinazioni sacerdotali tradizionali nel 2020, ci si sta indirizzando, per l’avvenire, verso un considerevole aumento, pari ad oltre il 50%, nel numero di coloro che diverranno sacerdoti ogni anno nell’ambito del mondo tradizionale!


Paix Liturgique: Ma ciò non si verifica in tutte le regioni del mondo.

Christian Marquant: Ha ragione e sembra che in alcuni Paesi europei il numero delle ordinazioni tradizionali sia in flessione o non cresca, benché una ripresa paia abbozzarsi. D’altra parte, e questo è il secondo punto interessante del mio studio, l’internazionalizzazione, direi addirittura la quasi universalizzazione dell’attrattiva verso il sacerdozio cattolico tradizionale che si constata, comporterà a livello planetario un incremento significativo delle ordinazioni nei prossimi anni.


Paix Liturgique: Ritiene che questa cifra, 210, sia «un massimo»?

Christian Marquant: No, è quella fornita dalla mia inchiesta, che, come ho già detto, non è stata condotta in modo esaustivo con la totalità delle case tradizionali. Ciò mi induce a pensare che, probabilmente, se io avessi potuto compiere un’indagine più completa, avrei ottenuto un risultato ancor più rilevante, almeno nell’ordine dei 260 candidati, utilizzando semplicemente le informazioni parziali, giuntemi al di fuori del quadro dello studio da me condotto.


Paix Liturgique: Tornando al Suo secondo punto, cosa avrebbe da dire?

Christian Marquant: Prima di tutto che, ancora oggi, il maggior numero di giovani attratti dal sacerdozio proviene dai vecchi Paesi tradizionali. Penso agli Stati Uniti con 57 candidati ed alla Francia con 33.


Paix Liturgique: Ma ci sono anche quelli che provengono da altri Paesi.

Christian Marquant: Sì e da «altri Paesi» spesso improbabili per noi tutti.


Paix Liturgique: Dal continente americano?

Christian Marquant: Cominciamo effettivamente dal continente americano, che rappresenta 96 dei 210 candidati «2020» al sacerdozio tradizionale, quasi il 46%.


Paix Liturgique: 96 candidati giungono dagli Stati Uniti?

Christian Marquant: No, 57 di loro solamente, gli altri, ossia 39 candidati, giungono da altri 9 Paesi dell’America.


Paix Liturgique: Da quali Paesi?

Christian Marquant: Innanzi tutto dal Brasile, che da solo conta 16 candidati, un numero pur considerevole, ma che non rappresenta la totalità dei candidati brasiliani, poiché non vi ho incluso, per carenza d’informazioni, né quelli dell’amministrazione San Giovanni Maria Vianney, né quelli di alcuni seminari diocesani aperti alla liturgia tradizionale.


Paix Liturgique: E gli altri?

Christian Marquant: Sono molto diversi… e provengono dall’Argentina o da Paesi più inaspettati come Cuba, il Nicaragua, il Costarica o la Repubblica Domenicana.


Paix Liturgique: E il Messico?

Christian Marquant: Il Messico è il caso più strano della mia indagine, poiché si sa quanto la tradizione qui sia molto viva, tuttavia i candidati al sacerdozio sfuggono al quadro delle grandi istituzioni, espressioni del mondo tradizionale. Ciò non significa che non vi siano giovani Messicani attratti da tale forma di sacerdozio, bensì solamente che il loro percorso passa attraverso itinerari, da noi non del tutto conosciuti: ciò sarà oggetto di ricerche nei prossimi mesi ed allora potremo dirvi qualcosa di più in merito.


Paix Liturgique: E dopo l’America?

Christian Marquant: Dopo l’America, c’è l’Europa, che segue a ruota con 85 candidati al sacerdozio, vale a dire il 40,5% del totale.


Paix Liturgique: Lei aveva accennato al fatto che le vocazioni siano in calo in Europa?

Christian Marquant: Non ho detto questo, io ho evidenziato come il numero dei candidati al sacerdozio sembrasse diminuire in Francia. D’altro canto, in Europa, questo numero è in piena crescita con provenienze molto varie, come per il continente americano. In effetti, i candidati 2020 giungono da 18 Paesi europei estremamente diversi come Malta, la Croazia e la Bielorussia.


Paix Liturgique: È un fenomeno nuovo?

Christian Marquant: Per quel che ne so, non è un fenomeno nuovo, ma è un fenomeno in crescita, poiché mi ricordo, riprendendo i miei archivi, come l’anno scorso i candidati provenissero solo da 14 Paesi.



Paix Liturgique: E c’è un incremento nel numero dei candidati?

Christian Marquant: C’è un incremento generale in Europa. Ho in mente il caso del Portogallo, Paese di cui ho conteggiato 5 nuovi candidati nel 2020, ma ad oggi conosco almeno 13 seminaristi portoghesi impegnati nel cursus sacerdotale… mentre qualche anno fa i candidati portoghesi al sacerdozio tradizionale erano – tutti insieme – meno numerosi della dita di una mano.


Paix Liturgique: E l’Africa?

Christian Marquant: Il caso dell’Africa è complesso. Si vedono giovani provenienti da nove Paesi – ossia tre in più del 2019 -, ma allo stesso tempo un numero relativamente basso di candidati al sacerdozio tradizionale, in quanto non ne ho recensiti che 13, 2 angolani dall’Africa lusofona, 5 candidati dall’Africa anglofona e 6 candidati dall’Africa francofona.


Paix Liturgique: Tutto sommato, è davvero poco…

Christian Marquant: Senza dubbio, ma, una volta sistemate le strutture necessarie per l’accoglienza, credo che tale movimento vada amplificandosi. La difficoltà oggi è più che altro quella di riuscire a vagliare questi candidati per sapere se la chiamata al sacerdozio tradizionale sia ben definita.


Paix Liturgique: Resta ancora da chiederLe dell’Asia e dell’area del Pacifico…

Christian Marquant: Anche là il numero dei Paesi, da cui provengono i candidati è in piena crescita e lascia pensare ad un incremento numerico importante nei prossimi decenni.

All’inizio di questa intervista ho detto d’aver contato i candidati iscrittisi al seminario della Fedeltà Cattolica, che si trova nelle Filippine, per due ragioni:

- la prima riguarda l’ambito dell’informazione, poiché non riuscivo a raccogliere per il mondo asiatico le informazioni, di cui avevo bisogno, soprattutto a causa dei cambiamenti radicali conseguenti alle questioni sanitarie ed alle chiusure dei confini, ciò che rendeva difficili le trasferte.

- La seconda ragione è che son rimasto molto sorpreso nello scoprire come il piccolo numero di candidati qui rappresentasse comunque una grande varietà di provenienze.

Queste due ragioni mi hanno spinto a conteggiare anche questa istituzione, ciò che mi ha permesso di offrire un quadro complementare alla mia inchiesta.


Paix Liturgique: E quali sono i nostri dati su Asia/Pacifico?

Christian Marquant: Sono in qualche modo simili a quelli dell’Africa: pochi candidati – solamente 16 -, ma un crescente numero di regioni di provenienza, poiché giungono da 7 Paesi alquanto interessanti come la Cina, il Vietnam, l’India o la Corea.


Paix Liturgique: Prima d’andare oltre, un’altra domanda importante: come tutti questi giovani hanno conosciuto il mondo tradizionale?

Christian Marquant: Ha ragione, perché questi 210 giovani provengono da numerosi Paesi. Per la maggior parte di loro la liturgia tradizionale è viva e spesso sviluppata – penso sicuramente alla Francia o agli Stati Uniti -. Molti però – almeno una dozzina – provengono da Paesi, in cui la liturgia tradizionale non viene celebrata!


Paix Liturgique: E allora come l’hanno conosciuta?

Christian Marquant: A volte durante i loro studi o tramite amici, ma più spesso… via Internet, che è oggi il canale più importante per la diffusione della liturgia e per una riflessione cattolica tradizionale nelle regioni del mondo, ove essa sia assente o rarissima.


Paix Liturgique: Questa analisi Le ha permesso di relazionarsi con alcuni di questi candidati?

Christian Marquant: Purtroppo con pochissimi, vale a dire solamente con un numero ridotto e sempre tramite comunicazione elettronica, ciò che non consente tutti gli scambi.


Paix Liturgique: E cosa ne ha ricavato?

Christian Marquant: Due lezioni. La prima è lo straordinario potere attrattivo della liturgia tradizionale, che risponde alla Fede ed alle esigenze spirituali di uomini giunti da ogni parte della terra: molti mi hanno detto che questa liturgia rappresentava per loro la quintessenza della propria fede ed anche che il latino, lungi dal rappresentare un ostacolo, era anzi un mezzo eccellente per elevare le loro anime e per aiutarle ad abbandonare i tumulti culturali quotidiani.
La seconda lezione è stata quella di scoprire come la dura prova, che consiste per un giovane francese orientatosi verso questo sacerdozio di lasciare la Francia per Wigraztbad, Écône o Gricigliano, non sia nulla in confronto a quella di un Indiano, di un Cinese o di un Cubano, che, per rispondere alla propria vocazione, deve recarsi sin agli antipodi del mondo per trovarvi una casa pronta ad accoglierlo.
È importante pertanto lasciare la nostra visione egocentrica per considerare il futuro della Chiesa. Sarà senza alcun dubbio cattolico ovvero universale e tradizionale. È importante operare affinché gli istituti tradizionali, al momento i migliori veicoli di formazione dei preti tradizionali, possano al più presto accogliere questi futuri eletti delle nazioni nei propri Continenti.


* Abbiamo fornito questi dati in assoluta buona fede, benché errori o inesattezze possano essersi insinuati, anche noi ringraziamo tutti coloro che potranno condividere con noi i loro commenti e le correzioni necessarie.


Tabella


America: totale 96 ossia 45,7%

Argentina: 7

Brasile: 16

Canada: 4

Colombia: 1

Costarica: 1

Cuba: 1

Messico: 2

Nicaragua: 4

Repubblica Dominicana: 3

USA: 57



Europa/Mediterraneo: Totale 85 ossia il 40,5%

Germania: 10

Inghilterra: 6

Austria: 1

Belgio: 1

Bielorussia: 1

Spagna: 5

Francia: 33

Ungheria: 2

Irlanda: 4

Italia: 2

Libano: 1

Malta: 1

Galles: 1

Polonia: 4

Portogallo: 5

Repubblica Ceca: 2

Romania: 1

Slovacchia: 1

Svizzera: 4



Africa: Totale 12 ossia 5,7%

Angola: 1

Benin: 1

Camerun: 1

Congo Brazzaville: 1

Congo Kinshasa: 1

Gabon: 2

Ghana: 1

Kenya: 1

Nigeria: 3



Asia/Pacifico: Totale 16 ossia il 7,6%

Australia: 4

Cina: 1

Corea: 2

India: 2

Nuova Zelanda: 1

Filippine: 5

Vietnam: 1