Fra un po', per proprietà transitiva, diventeranno Magistero anche i post-it del Papa?
Sotto la pagina Facebook di Francesco Agnoli (QUI).
Sotto ancora la notizia in questione.
Luigi
L'uso strumentale del papato
Stiamo ancora attendendo i risultati definitivi dagli Usa. La faccenda è complicata e semplice nello stesso tempo: se entro i termini previsti verranno dimostrati i brogli, Trump avrà ragione, altrimenti il presidente sarà Biden.Ma questo spetta alle autorità competenti deciderlo, dopo opportune indagine, come già in passato, e non ai media, nè ai capi di stati di altri paesi.
Detto questo qualche amico cattolico tira in ballo la telefonata di Bergoglio a Biden ("Lavoreremo sui poveri, migranti e clima"), quasi si trattasse di una telefonata dirimente.
Non risulta a nessuno, tantomeno al catechismo della Chiesa cattolica, che un papa abbia qualche assistenza particolare dello Spirito santo nelle telefonate; neppure risulta, agli atti, che Cristo sia venuto sulla terra per occuparsi di clima o, in primis, di povertà materiale; è anche molto inusuale che un pontefice entri così in vicende riguardo a cui sarebbe più opportuno mantenere la massima discrezione e prudenza (tanto più con un elettorato cattolico divisissimo). In altri tempi si sarebbe stati molto più prudenti e meno diciamo così, protagonisti.
Ma tant'è!
Quello che invece è del tutto assurdo, per un cattolico, è fare di quella telefonata una specie di dogma.
Purtroppo oggi ciò che non è opinabile, ciò che non è negoziabile, è diventato opinabile, e ciò che è opinabile, quando fa comodo, diventa non negoziabile. Con il beneplacito di Roma.
A chi fa così tanta confusione ricordo allora il parere di un altro papa, Benedetto XVI: con molta discrezione, senza mai entrare a gamba tesa in questioni politiche, Benedetto fece capire cosa pensava in alcune occasioni.
Per esempio quando si rifiutò di ricevere la Rice, segretario di stato di Bush, causa guerra del Golfo; oppure nelle sue "Ultime conversazioni", dopo l'abdicazione. Richiesto cosa pensasse di Obama, Benedetto, dopo parole molto delicate e positive, andando al dunque, affermò:
"ha determinate idee che non possiamo condividere".
Non ricordo che i media di una certa fazione abbiano allora cercato di fare, di questa dichiarazione, un dogma di fede.
Perchè adesso sì?
Blog di Sabino Paciolla, Novembre 13 2020
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Un articolo pubblicato sul Catholic News Agency nella mia traduzione.
Il presidente presunto eletto Joe Biden ha parlato con Papa Francesco giovedì, ha annunciato il suo ufficio. Il cattolico, ex vicepresidente, e prossimo probabile presidente, ha ricevuto le congratulazioni per la sua vittoria elettorale da parte del papa la mattina del 12 novembre.
“Il presidente eletto Joe Biden ha parlato questa mattina con Sua Santità Papa Francesco. Il presidente eletto ha ringraziato Sua Santità per le benedizioni e le congratulazioni e ha evidenziato il suo apprezzamento per la leadership di Sua Santità nel promuovere la pace, la riconciliazione e i legami comuni dell’umanità in tutto il mondo”, ha detto un comunicato del team di transizione Biden-Harris.
“Il presidente eletto ha espresso il suo desiderio di lavorare insieme sulla base di una fede condivisa nella dignità e nell’uguaglianza di tutta l’umanità su questioni come la cura per gli emarginati e i poveri, l’affrontare la crisi del cambiamento climatico e l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati e dei rifugiati nelle nostre comunità”, ha detto il rilascio.
Diversi media hanno dichiarato Biden vincitore delle elezioni presidenziali del 2020 il 7 novembre, anche se il presidente Donald Trump non ha ancora concesso la vittoria. Biden è il secondo cattolico ad essere eletto presidente.
In una dichiarazione rilasciata il 7 novembre dal presidente dell’USCCB (la Conferenza Episcopale USA, ndr), l’arcivescovo di Los Angeles, Mons. Jose Gomez, i vescovi statunitensi hanno osservato che “riconosciamo che Joseph R. Biden, Jr., ha ricevuto abbastanza voti per essere eletto il 46° presidente degli Stati Uniti”.
“Ci congratuliamo con il signor Biden e riconosciamo che si unisce al defunto presidente John F. Kennedy come secondo presidente degli Stati Uniti a professare la fede cattolica”, ha dichiarato Gomez.
“Ci congratuliamo anche con il Sen. Kamala D. Harris della California, che diventa la prima donna mai eletta come vice presidente”.
L’arcivescovo Gomez ha anche invitato tutti i cattolici americani “a promuovere la fraternità e la fiducia reciproca”.
“Il popolo americano si è espresso in questa elezione. Ora è il momento che i nostri leader si riuniscano in uno spirito di unità nazionale e si impegnino al dialogo e al compromesso per il bene comune”, ha detto.
A giovedì, sono stati chiamati 48 Stati. Biden ha attualmente 290 voti elettorali, ben al di sopra dei 270 necessari per vincere le elezioni. Il presidente Trump, tuttavia, non ha concesso l’elezione. La sua squadra elettorale ha intentato cause legali in diversi Stati, con la speranza di eliminare i voti presumibilmente fraudolenti e di effettuare un riconteggio che potrebbe portarlo in testa al collegio elettorale.
Sebbene la conferenza episcopale statunitense si sia congratulata con Biden per la sua vittoria, il vescovo di Fort Worth, Texas, ha chiesto di pregare, dicendo che i conteggi dei voti non sono ancora ufficiali.
“Questo è ancora un momento di prudenza e pazienza, poiché i risultati delle elezioni presidenziali non sono stati ufficialmente autenticati”, ha detto il vescovo Michael Olson l’8 novembre. Ha invitato i cattolici a pregare per la pace se i risultati saranno messi in discussione in tribunale.
“Sembra che ci sarà un ricorso in tribunale, quindi è meglio per noi, nel frattempo, pregare per la pace nella nostra società e nazione e che l’integrità della nostra repubblica, una nazione sotto Dio, possa essere mantenuta per il bene comune di tutti”, ha dichiarato il vescovo Olson.