Oremus pro eo.
Luigi
DOMENICO AGASSO 24 Novembre 2020 Vatican Insider
Era l’aiutante di camera di papa Benedetto XVI. Da lui partì la fuga di documenti vaticani riservati. Fu arrestato e condannato. Poi il perdono e la grazia di Ratzinger. Aveva 54 anni.
CITTÀ DEL VATICANO. Era il laico più vicino a Papa Ratzinger. Da lui partì la fuga di documenti riservati che scosse le Sacre Stanze vaticane. Si è spento stamane a Roma Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo di Benedetto XVI, protagonista del primo caso Vatileaks. Aveva 54 anni, lascia la moglie e tre figli. È deceduto alle 9,30 di questa mattina al pronto soccorso del Policlinico Gemelli, dov'era arrivato per le conseguenze di una lunga malattia.
Gabriele, aiutante di camera di Sua Santità dal 2006, fu arrestato dalla Gendarmeria vaticana il 24 maggio 2012 perché trovato in possesso di una quantità di copie di carte riservate della Santa Sede, in gran parte confluite nel libro di Gianluigi Nuzzi «Sua Santità».
Il presunto «corvo» fu poi processato per il furto aggravato dei documenti segreti e condannato il 6 ottobre 2012 a tre anni di reclusione, ridotti a un anno e 6 mesi. L'ex maggiordomo fu quindi graziato da Joseph Ratzinger, che gli fece visita in cella il 22 dicembre. Dopo il licenziamento dal suo ufficio, la Santa Sede mantenne comunque a Gabriele una casa fuori dal Vaticano e un posto di lavoro in una cooperativa sociale operante per l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù.
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