Sant'Alfonso Maria de' Liguori, Dottore della Chiesa, "doctor zelantissimus" e "celeste patrono di tutti i confessori e moralisti"(Pio XII) è un grande maestro di spritualità .
Le pie e devote composizioni poetiche, nell'espressione linguistica originale, di questo gradissimo Santo alimentano la devozione dei fedeli.
Sant'Alfonso Maria Alfonso fece parte anche della Confraternita di santa Maria della Misericordia, i cui membri erano dediti al seppellimento degli indigenti specie quelli più dimenticati.
Per dieci anni, dal 1714 al 1726, il Santo girò per Napoli, una volta la settimana, questuando per tutti questi.
AC
Sant’Alfonso: guai a chi non vuole abbandonare
il peccato e pensa «tanto Dio è misericordioso»
da Apparecchio alla morte di sant'Alfonso Maria de Liguori
«Dice: “Dio è di misericordia”.
Ecco il terzo inganno comune de' peccatori, per cui moltissimi si dannano.
Scrive un dotto autore che ne manda più all'inferno la misericordia di Dio, che non ne manda la giustizia; perché questi miserabili, confidano temerariamente alla misericordia, non lasciano di peccare, e così si perdono.
Iddio è di misericordia, chi lo nega; ma ciò non ostante, quanti ogni giorno Dio ne manda all'inferno! Egli è misericordioso, ma è ancora giusto, e perciò è obbligato a castigare chi l'offende. Egli usa misericordia, ma a chi? A chi lo teme. “Misericordia sua super timentes se... Misertus est Dominus timentibus se” (Ps. 102. 11. 13).
Ma con chi lo disprezza e si abusa della sua misericordia per più disprezzarlo, Egli usa giustizia. E con ragione; Dio perdona il peccato, ma non può perdonare la volontà di peccare. Dice S. Agostino che chi pecca col pensiero di pentirsene dopo d'aver peccato, egli non è penitente, ma è uno schernitore di Dio: “Irrisor est, non poenitens”. Ma all'incontro ci fa sapere l'Apostolo che Dio non si fa burlare: “Nolite errare, Deus non irridetur” (Gal. 6. 7).
Sarebbe un burlare Dio offenderlo come piace, e quanto piace, e poi pretendere il paradiso».
Fonte: Il Timone QUI