Preghiamo per l'Armenia e spieghiamo ai pacifisti pseudo cattolici - qualunque colore di talare abbiano - che alcune volte difendersi - anche in armi - non solo è lecito ma è una doverosa e legittima difesa sociale.
Catechismo della Chiesa Cattolica: "2308 Tutti i cittadini e tutti i governanti sono tenuti ad adoperarsi per evitare le guerre. « Fintantoché esisterà il pericolo della guerra e non ci sarà un'autorità internazionale competente, munita di forze efficaci, una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa ».2309 Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:
— che il danno causato dall'aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;
— che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;
— che ci siano fondate condizioni di successo;
— che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.
Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della « guerra giusta ».
La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune".
QUI un filmato di una benedizione sacerdotale a soldati armeni in armi.
Luigi
Anche i preti imbracciano il fucile contro i jihadisti i in Nagorno-Karabakh
Il Primato Nazionale, Eugenio Palazzini, -28 Settembre 2020
Roma, 28 set – Testa alta, sguardo fermo e un fucile alzato al cielo. In Nagorno-Karabakh nessuno sembra disposto a starsene immobile, in attesa che il trentennale conflitto finisca e nel frattempo qualche villaggio venga spazzato via dalle armi. Così, le armi, ha deciso di imbracciarle anche chi porta al collo una croce e indossa un abito talare. La foto che vi mostriamo ritrae infatti un decisamente combattivo prete armeno che ha voluto evidentemente mandare un messaggio ai nemici della sua terra: qua neppure i pastori di anime si arrenderanno mai. L’immagine è stata pubblicata dall’account Twitter ufficiale della Repubblica armena ed è subito diventata virale sui social. Ed è accompagnata da un motto emblematico: “Faith & Power”, fede e potere. Poi, di seguito, una serie di hashtag che invocano la fine del conflitto. Molto probabilmente il sacerdote in questione ha voluto avvisare così turchi e jihadisti filo-Erdogan inviati a combattere nella provincia separatista.
a mali estremi, rimedi estremi
RispondiEliminaOnore a loro.
RispondiElimina