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lunedì 14 settembre 2020

Conferenza per il centenario della nascita di Tolkien (1992): intervento del Cardinale Biffi

Un brandello di una vecchia  conferenza  del 1992, sul nostro grande Tolkien, del compianto Card. Giacomo Biffi (1928\2015).
QUI . QUI e QUI, Biffi e Tolkien.
QUI qualche post di MiL sull'autore de Il Signore degli Anelli.
Luigi

Recentemente sono apparsi numerosi quanto interessanti post su Tolkien e la sessualità. Mi piacerebbe allora condividere con voi alcune parole del Cardinal Biffi alla Conferenza di Bologna per il centenario della nascita di Tolkien, parole che toccano questo argomento (anche se solo per poche righe) e che potranno destare l'interesse di qualcuno per gli Atti di quella Conferenza:
"Anche se il programma prevede purtroppo una mia introduzione, io sono venuto soprattutto per ascoltare. Voglio dire che non ho nessun titolo per parlare di Tolkien, che non sia quello di lettore ammirato e riconoscente.
Posso solo forse contribuire un po' a creare il clima di questo convegno, raccontando come sia pervenuto a conoscere l'opera e quali siano le ragioni, tutte personali, del mio apprezzamento.
[...]
La mia simpatia poi cresceva nel rilevare come egli avesse avuto il coraggio di trascurare del tutto lo psicologismo, lo psicanalismo, l'esasperata introspezione e ogni altra forma di soggettivismo imperante, ed era tranquillamente tornato alla serenità espressiva delle narrazioni epiche di un tempo, che si ritenevano ormai desuete e modernamente improponibili.
E mentre da molti il linguaggio veniva scardinato e ridotto a un'accozzaglia di annotazioni impressionistiche, egli si compiaceva di costruire ancora i suoi periodi con la chiarezza, l'ordine, l'architettura degli antichi scrittori.
Ma dove il non conformismo di Tolkien mi pareva addirittura deliziosamente provocatorio era nella sua evidente risoluzione di infischiarsene completamente di quell'ossessivo pansessualismo che negli autori contemporanei sembrava essere diventato una specie di professione di fede. Non che mancassero nella sua narrazione i temi dell'amore e della donna; mancavano però le prevaricazioni minuziosamente descritte, le morbosità, le fissazioni libidinose, senza le quali pare che oggi non sia più possibile farsi accogliere dagli editori"

(Temo che anche Sua Eminenza sarebbe rimasto deluso dalla nuova traduzione, dove sembra assente la "serenità espressiva" a cui allude)

1 commento:

  1. Il card. Biffi era un nemico della messa tridentina, quando vigeva l'indulto la concesse, significativamente, il sabato mattina e dopo un po' di anni la tolse. Nonostante che piaccia forse perché considerato di centro-destra, era contro la liturgia tradizionale, a differenza del card. Caffarra suo successore e del card. Martini di Milano suo contemporaneo.

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