Post in evidenza

AGGIORNAMENTO del programma del 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum #sumpont2024

Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

martedì 29 settembre 2020

"Concedi, o Signore, al tuo popolo di evitare ogni contagio diabolico e di seguire Te, unico Dio, con purezza di cuore"

Oggi è l'antica festa "In dedicatione S.Michaelis Archangeli" molto sentita dal popolo cristiano soprattutto in questo tempestoso tempo in cui le forze del male sembrano prevalere. Invochiamo la celeste protezione di San Michele "arcangelo, nel quale già il popolo di Israele vedeva una sua guida sicura (cf. Dn 12, 1) e che la Chiesa di Cristo, nuova famiglia di Dio, poteva perciò continuare a invocare come celeste tutore." (San Giovanni Paolo II, 29 settembre 1986 )
Il mirabile commento, che proponiamo,  ispirato all'Orazione/Colletta della XVII domenica dopo la Pentecoste (l'altro ieri), compendio della vita cristiana e locomotrice del supremo anelito per il conseguimento delle realtà celesti dopo il buon combattimento terreno, è anche la meditazione per la festa odierna.
 
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio!   
AC
 
 L'unità dei credenti nel combattimento 
contro il diavolo: 
la Colletta della diciassettesima 
domenica dopo la Pentecoste 
 
di Michael P. Foley 
 
Questa domenica era chiamata anticamente la "domenica dell'amore di Dio" perché nella lettura del Vangelo (Matteo 22, 34-46) Nostro Signore Gesù Cristo proclama che i due più grandi comandamenti sono amare Dio con tutto il cuore e amare il prossimo come se stessi. 
Tuttavia, potrebbe essere altrettanto facilmente essere chiamata Domenica dell'unione o Domenica dell'unità, poiché è questo il tema che unisce i diversi soggetti che tratta. 
L'amore di Dio e l'amore del prossimo possono essere presentati come due comandamenti disgiunti ma non sono due amori separati o sconnessi. 
L'amore di Dio  semmai feconda l'amore verso il prossimo e lo rende possibile poiché è la vera carità (agape o caritas): un amore unico, infuso soprannaturalmente che, procedendo da Dio e mirando a Dio, trabocca perciò di amore verso il nostro prossimo . 
L'amore cristiano per il prossimo è chiaramente una conquista sovrumana impossibile da raggiungere senza la grazia divina. 
Pensiamo infatti ai Martiri che hanno perdonato i loro aguzzini torturatori, ai Santi che hanno baciato le piaghe dei lebbrosi e agli antichi ordini religiosi i cui membri si offrivano come schiavi per liberare i prigionieri cristiani. 
Nel suo commento a questa domenica, il Beato Ildefonso Schuster contrappone le opere buone della Chiesa con gli sforzi dei poteri secolari concludendo: "La cosiddetta filantropia, che mira a essere scristianizzata, avulsa dalla carità cristiana, non riesce mai a salire a questo sublime livello soprannaturale". (1) 
Nell'Epistola (Efesini 4, 1-6), San Paolo esortando la Chiesa di Efeso parla di unità: “conservate l'unità dello Spirito nel vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti." 
Il tema dell' unico Dio che ci unisce può spiegare l'inclusione della Colletta di questa domenica: Da, quáesumus, Dómine, pópulo tuo diabólica vitáre contagia: et te solum Deum pura mente sectári. Per Dóminum. Che tradotto recita : Concedi, o Signore, al tuo popolo di evitare ogni contagio diabolico e con purezza di cuore e di seguire Te, l'unico Dio. Per nostro Signore... 
Il solum Deum intende introdurre in questa Messa il tema dell'unità: è sorprendente vedere la menzione del diavolo in una Colletta domenicale; in effetti, è l'unica menzione del diavolo in un'orazione/colletta domenicale. 
Dom Gueranger non si sofferma su questa particolarità ma lega la colletta al tema dell'amore: "Il più odioso di tutti gli ostacoli che l'amore divino deve incontrare sulla terra è la gelosia di Satana, che si sforza, con un'empia usurpazione, di derubare Dio del possesso delle nostre anime - anime, cioè, che sono state create da e per Lui solo ". (2) 
E' assai interessante l'uso del sostantivo  “diabolico” . 
Nella preghiera contagium è inoltre espresso al plurale  contagia : come chiaro contrasto con il singolare dell'unico vero Dio (solus Deus). 
Non possiamo infatti seguire l'unico Dio, godere dell'unità dello Spirito o essere infusi della virtù unificante della carità quando siamo dilatati da una miriade di contaminazioni spirituali. 
Poiché la parola contagia compare nella letteratura latina solo al plurale, possiamo anche tradurla come “contagio” al singolare essendo come la parola inglese "news", che è usata al plurale anche quando è intesa al singolare, come quando diciamo "The evening news is on". 
"Contagion" nella lingua inglese moderna fa parte prevalentemente della terminologia medica ma è interessante notare che in quella latina contagia è stata adottata solo dai poeti dell' età post-augustea. 
Mi chiedo come questo abbia influenzato la ricezione cristiana della parola durante il periodo tardo patristico e altomedievale. 
Cos'è il contagio diabolico? 
Per le prime generazioni di cristiani, era abbastanza semplice. 
La Chiesa primitiva prese sul serio il Salmo 95 (96), 5 - "Tutti gli dèi dei pagani sono demoni" - considerando di conseguenza tutte le divinità greco-romane. I santuari e templi pagani erano ovviamente contaminati diabolicamente, ma lo erano anche i boschi e altri luoghi naturali. 
San John Henry Newman riassume bene questo atteggiamento nel suo romanzo Callista quando un personaggio cristiano del terzo secolo trovandosi nei boschi  esclamò: " O that I did not find the taint of the city in these works of God! Alas! sweet nature, the child of the Almighty, is made to do the fiend’s work, and does it better than the town. O ye beautiful trees and fair flowers, O bright sun and balmy air, what a bondage ye are in, and how do ye groan till you are redeemed from it!" (3) 
Quasi un secolo fa commentando questa colletta domenicale , gli esegeti liturgici identificarono lo "spiritualismo" e la "teosofia" come minacce diaboliche che affliggevano i loro giorni. 
La nostra epoca, ovviamente, può lamentare purtroppo molto di più: "spiritualità" New Age, occulto, neopaganesimo, stregoneria (Wicca) e persino il satanismo esplicito, i cui "templi" secondo la legge degli Stati Uniti godono dello stesso status legale delle chiese della Chiesa Cattolica. 
E, naturalmente, se prendiamo il termine "diabolico" nel suo senso più ampio, possiamo includere tutti i peccati, a cominciare da quegli atti commessi sotto l'influenza dello "spirito di fornicazione", uno spirito dal quale nelle litanie deli Santi supplichiamo la liberazione dallo "spirito impuro" che sembra particolarmente impegnato in questi giorni. 
Il fatto che la Colletta contrapponga le "menti pure" al contagio diabolico suggerisce forse questa visione più ampia e moralizzata. 
E' giusto approfondire, in senso stretto o in senso lato, i contrasti che emergono da quella preghiera. 
Il Tempo dopo la Pentecoste corrisponde infatti all'età in cui viviamo: l'età tra la prima Pentecoste e l'ultimo Giudizio. 
Già dalla diciassettesima domenica dopo Pentecoste le orazioni incominciano a diventare più escatologiche nel tono e nel contenuto in quanto anticipa l'Ultima Domenica dell'anno e la sua prefigurazione della fine del mondo. 
È come se la Chiesa ci stesse invitando in previsione di un imminente Doomsday, a riconoscere la realtà dei nostri nemici invisibili e ad identificarli proprio ora in preparazione per la lotta finale, una lotta che si basa sull'armatura di un Signore, una fede, un battesimo, e su una spada a doppio taglio dell'amore verso Dio e verso il prossimo. 
 
Fonte: New Liturgical Movement QUI 
 
Note: 
[1] The Sacramentary, vol. 3 (Burns, Oates, and Washbourne, 1927), 148. 
[2] Gueranger, The Liturgical Year, vol. 11 (Bonaventure Publications, 2000), 373. [3] Callista, (Cosimo Classics, 1856; reprinted 2007), 8.