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Cari amici, a pochi giorni dall ’inizio de l  13º Pellegrinaggio  Populus Summorum Pontificum   a Roma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre  ...

venerdì 21 agosto 2020

La profanazione a Lizzano in Belvedere (Bologna) è il segno della cristianofobia in Italia: non esiste solo all'estero!

Non ci sono più parole! 
Riprendiamo da "Fatti Sentire" (link sotto)
AC 

"Amici di Fatti Sentire, prima di tutto i fatti… eccovi il video-choc: https://youtu.be/ZlLZfDKePkM ( che consigliamo di NON vedere N.d.R.) 
I mass-media minimizzano, ma la naturalezza dell’agire di quei ragazzi deve spaventarci. Infatti, quanto accaduto a Lizzano in Belvedere è un segno, un sintomo del progredire della cristianofobia in Italia. Bologna: dove modernità vuol dire cristianofobia. 
A Bologna dei ragazzini si divertono a distruggere un Crocifisso tra risa e bestemmie. 
Ringraziamo la scuola statale che da decenni insegna il relativismo. 
Grazie a chi ci ripete che dobbiamo costruire ponti, invece di difendere la nostra fede e la nostra famiglia. Infine, un pensiero va anche a chi si occupa di cristianofobia, ma sempre andandola a cercare in altri paesi. 
Impegniamoci tutti a far capire che la cristianofobia è qui: sotto casa nostra.
Non è solo una ragazzata: è un segnale, un sintomo. 
E’ il frutto di decenni di scuola statale che educa al relativismo. 
E’ il risultato del “costruire ponti”, invece di evangelizzare. 
Un pensiero va anche a chi si occupa di cristianofobia, ma sempre andandola a cercare in altri paesi. Impegniamoci tutti a far capire che la cristianofobia è qui: sotto casa nostra."  

Lizzano, tre baby vandali distruggono il crocifisso. Denunciati 

 di Federica Orlandi

Lizzano in Belvedere (Bologna), 18 agosto 2020 –
Il video choc dei giovanissimi: con una mazza fanno a pezzi la statua del Cristo crocifisso mentre uno di loro riprende tutto  
«Gli ha spaccato la testa, il braccio e la testa, è impazzito…». 
Poi ride, e bestemmia. 
«Sono stato a scuola dalle suore e non mi ricordo nemmeno l’Ave Maria». 
Ridono e bestemmiano, sì, con la voce impastata dall’alcol e la mano che dà le mazzate pure malferma: sono questi i ragazzini tra i 16 e i 19 anni che si sono divertiti a deturpare la statua di Gesù Crocifisso sulla strada tra Vidiciatico e Monte Pizzo, a Lizzano. 
A immortalarli è il video che uno di loro ha ingenuamente postato su Instagram, permettendo così ai carabinieri della Compagnia di Vergato impegnati nelle indagini a individuarli in un batter d’occhio. 
Il branco è composto da almeno sei vandali: i carabinieri sanno chi sono, ma mentre tre – un minorenne, un diciottenne e un diciannovenne – sono già stati denunciati per danneggiamenti, per gli altri, tra cui altri minori, manca l’identificazione formale. 
Sono tutti turisti emiliani, anche di Bologna; nessuno ha precedenti. 
A brandire quella che sembra una mazza da baseball, con cui colpisce il Cristo di legno riparato tra l’altro appena un anno fa, è un giovane con occhialini e camicia a fiori. 
Prima rompe faccia e braccia alla statua, poi la stacca dalla croce e la fracassa a terra. 
I pezzi li lancia lontano. 
Un amico registra tutto, mentre tra le bestemmie commenta la scena. 
Uno dei giovani coinvolti, la mattina dopo (il fatto è avvenuto venerdì notte), su consiglio dei genitori ha inviato una lettera di scuse al parroco di Vidiciatico, rendendosi disponibile a pagare la riparazione della statua. 
Il gruppetto si è giustificato dicendo di avere voluto fare una bravata, sotto i fumi dell’alcol, senza intenti davvero offensivi o blasfemi. 
Dal video postato sui social sembra proprio che la gang sia composta più da delinquentelli ubriachi che non guidati da intenti lucidi contro la Chiesa o la religione cattolica. 
Anche se questo nulla toglie alla gravità del loro gesto. 
Ora non resta che attendere i (nuovi) lavori di restauro del Gesù Crocifisso, molto amato dai residenti del posto e dai turisti che frequentano la zona, perché possa riassumere il proprio ruolo al centro della devozione di tante persone. 

Fonte: Il Resto del Carlino QUI © 

Tramite:  Fatti sentire QUI

4 commenti:

  1. "Sono stato a scuola dalle suore e non mi ricordo nemmeno l'Ave Maria": confessione, grido d'aiuto e accusa alle scuole "cattoliche" che non offrono più una solida educazione religiosa per essere "al passo con i tempi" lasciando i giovani a loro stessi...

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  2. Penso piu' all'assoluta assenza di valori.
    I padri si sono rintanati dal fare i padri per fare gli eterni adolescenti , le madri si sono rintanate per fare le eterne lolite e gareggiare con le figlie , i figli si sono allevati da soli , alla bell'e meglio con l'aiuto dei vari mezzi di (s)comunicazione della serie :"Faccio quello che voglio , quello che mi pare ". Quale puo' essere il raccolto di una terra arida , rinsecchita , non piu' irrorata ? Quello sotto i nostri occhi . Avete dimenticato quei ragazzini che a Perugia o dintorni buttarono giu'da un clivo un vecchio in carrozzina ? Sono stati abituati a non discernere piu' male e bene . Dunque , di che meravigliarsi ? Mi fanno una gran pena !
    M.R.

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  3. Strano, Bologna è la roccaforte di quelli per cui le gerarchie ecclesiali fanno propaganda politica da decenni! Impossibile che succedano queste cose.

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  4. Certe cose ci sono sempre state, è che oggi se ne ha una maggiore conoscenza grazie anche agli stessi social. Del resto le belle notizie (gesti di generosità ad esempio) non vengono riportate perché non suscitano curiosità morbosa. È pur vero che la cultura di sinistra favorisce aberrazioni come quella descritta sopra: quando si ha una visione prettamente materiale della vita, tutta basata sull'emozione immediata, si scade in atteggiamenti stupidi, forse anche per invidia verso chi ha ideali.

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