Dopo la bella notizia del presidente Duda che, dopo aver vinto il secondo mandato alla Presidenza della Polonia, è andato ad inginocchiarsi dinnanzi alla Madonna di Częstochowa come atto di ringraziamento (si veda qui), oggi proponiamo un'altra bella notizia dalla terra di S. Stanislao: un arcobaleno, che era stato piazzato, (dal movimento LGBT polacco), di fronte alla cattedrale di una città polacca, dopo poche ore è stato bruciato dai cittadini, indignati e scontenti di questo gesto evidentemnte oltraggioso e provocatorio.
Essi hanno potuto farlo perchè sono ancora liberi e non c'è nessuna legge liberticida che punisca il reato di opinione. Fosse successo in Italia (ove si applica già il non-ancora-approvato #ddlZan)?
Meditate, gente: #restiamoliberi e #noDDL #dlZAN
Roberto
Mah. Mi sembra un gesto infelice, né più né meno di quello che ha appiccato il fuoco nella cattedrale francese. Come disse don Fabio Rosini, Dio non ha bisogno di essere difeso da noi. L'occhio per occhio dente per dente lo lasciamo ai barbari. Che poi vabbè, il clero cattolico oggi è formato in massima parte da omosessuali (vedi "Sodoma" di Friedric Martel), quindi, ma che protestano? Senza di loro non ci sarebbero preti oggi, sappiatelo
RispondiEliminaTi do ragione in parte, gesto infelice, anche perché non dimentichiamo che l'arcobaleno è un simbolo biblico, a prescindere dall'uso che ne fanno i movimenti lgbt. Però dai non c'è paragone con l'incendio della cattedrale di nantes... quanto ai preti omosessuali è vero e non credo siano peggio né meglio di quelli etero... dovrebbero vivere nella continenza vero, ma quella, lo sappiamo, è una chimera anche per molti preti etero. E non è una novità del nostro tempo
EliminaLa notizia è vera, è successo a Varsavia (non presso la cattedrale)... ma sette anni fa.
RispondiEliminahttps://warszawa.wyborcza.pl/warszawa/1,54420,14011789,Tecza_znow_rozgrzewa_plac__Protest_Akcji_Katolickiej.html
Se senza omosessuali non ci sarebbe clero oggi, allora sarebbe meglio non avere clero. Ció non toglie che bruciare l’arcobaleno sia stato un gesto infelice.
RispondiEliminaInfelice è stato porre provocatoriamente l'arcobaleno gay davanti alla cattedrale. Hanno fatto benissimo ad eliminarlo. E che Dio non debba essere difeso da noi è un concetto che non mi sembra assolutamente in linea con il magistero di 2000 anni della Chiesa.
RispondiEliminaDavvero? Dobbiamo essere noi a difendere Dio? E quando Gesù ordinò a Pietro di rimettere la spada nel fodero? O vorrai mica dirmi che il Signore non intendeva dare un insegnamento perenne, ma solo per quel preciso momento, perché era necessario che morisse...
EliminaLorenzo Rumati...se aprissi il Vangelo (forse è quel libretto che c'è sotto la gamba corta del tavolo, guarda un po' bene) e lo leggessi scopriresti che è proprio così.
Elimina"Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?" (Mt. 26, 53-54).
Infatti, Nostro Signore disse anche: "Chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una" (Lc 22, 36).
Oppure non ti è venuto in mente che con le armi non si difende DIo, ma i fratelli, come nel caso delle crociate?
Quindi, allargando il tuo discorso, non bisognerebbe nemmeno riparare le bestemmie e i sacrilegi perché è inutile difendere Dio che, magari, non si offende neanche con una parola o un atto sacrilego? E così, in un post, si buttano a mare duemila anni di tradizione senza batter ciglio.
Ma ragionate un attimo, invece di andare avanti per slogan!
La legittima difesa, anche violenta quando le circostanze lo impongono, è da sempre patrimonio del magistero autentico della
EliminaChiesa. Non difendere l'innocente è colpa grave, e qui gli innocenti da difendere sono quelli, giovani e adulti, che restano scandalizzati da un segno inequivocabile posto
proprio davanti alla cattedrale. Allora avessero scritto una bestemmia per terra o sul muro, secondo il suo ragionamento, non sarebbe stato opportuno cancellarla. Io credo che oggi molti cristiani stiamo perdendo il lume non tanto della fede quanto della retta ragione. E mi stupisco che su un blog come questo abbondino commenti di questo tipo!
Non si può non concordare con Felice. E non farei caso ai commenti dei provocatori: si tratta di persone non in pace con se stesse, altrimenti non cercherebbero d'infastidire gli altri.
EliminaChi semina vento raccoglie tempesta.
RispondiEliminaLa Polonia sembra essere un'isola felice, dove non si rinnegano le proprie radici cristiane e non ci si vergogna della propria Storia. Sarà perché il popolo polacco ha pagato a caro prezzo il proprio tributo in sangue e sofferenze per ottenere la libertà e non è disposto a rinunciarvi così presto, ben sapendo quanto è costato ottenerla. Non è con le provocazioni intimidatorie come quella di erigere un arcobaleno LGBT davanti alla cattedrale che si intimidisce chi ha lottato contro l'oppressione fino a ieri. Il popolo polacco è gente tosta, con la schiena diritta che non si piega davanti alle mode e alle chimere di questo mondo. Viva la Polonia.
RispondiEliminaBel commento. La riscossa è iniziata dall'Europa centrale e si propagherà in tutto l'occidente (l'oriente non ne ha bisogno: in oriente lobby gay e altre entità simili vengono troncate sul nascere).
EliminaAnonimo delle 14:17, speriamo che si propaghi! Terre cattoliche ridotte a zerbini del laicismo e dell'indifferentismo: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Belgio...con la classe politica che ci ritroviamo, ci vorrebbe un intervento diretto del Cielo.
EliminaC'è anche chi parla di gesto eccessivo? Siamo ormai così proni al pensiero dominante che vediamo come "normale" che una banda di assatanati anarchici picchi e sputi in faccia a giovani che pregano il rosario davanti ad una chiesa per difenderla dalle profanazioni, ma consideriamo una reazione "violenta" dar fuoco a dei palloncini?
RispondiEliminaVeramente, parliamone!
Su quel "don" Rosini, invece, meglio tacere, chiunque sia...ha fatto proprio una bella risata in faccia a tutti i combattenti cattolici della storia, anche a chi pagò con la vita la difesa di quel Dio che "non ha bisogno". Povere le anime affidate alla sua "cura".
Viva la Polonia cattolica!