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lunedì 6 luglio 2020

A Dio Ennio Morricone, cattolico maestro del bello

Dagli amici di Campari e de Maistre
QUI l'intervista completa.
Sotto il video di uno dei suoi capolavori: The Mission.
QUI una intervista a Edward Pentin su musica, composizione  fede e liturgia.
QUI su MiL del 2009 un suo commento sullo sfascio liturgico: "Oggi la Chiesa ha fatto un enorme errore, tornando indietro di 500 anni con chitarre e canzoni popolari", dice Morricone. "Non mi piace affatto. Il canto gregoriano è una tradizione vitale e importante della Chiesa e rovinare questo lasciando che i ragazzini mescolino parole religiose con canzonette profane, occidentali, è estremamente grave, estremamente grave". "Papa Benedetto - che Morricone chiama 'un Papa dalla mente superiore, un uomo di grande cultura ed anche di grande forza' - "fa bene a correggere ciò", aggiunge. "Dovrebbe correggerlo con molta più fermezza. Alcune chiese hanno prestato ascolto, ma altre no".
Luigi

Ci ha lasciati Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori del '900, capace con la sua musica e le sue opere di accompagnare alcuni dei migliori film mai girati.
Vincitore di premi e riconoscimenti di ogni tipo, Morricone è stato prima di tutto un maestro della bellezza. Fra le sue opere migliori e più commoventi, ricordiamo ad esempio la colonna sonora del film Mission del 1986. Notevoli ovviamente anche le musiche dei film western e centinaia di altre.
Da notare la fede cattolica del grande compositore. In un'intervista al settimanale Credere di qualche anno fa, possiamo leggere:

«Provengo da una famiglia cristiana. La mia fede è nata in famiglia. I miei nonni erano molto religiosi. Con mia madre e le mie sorelle abbiamo sempre pregato prima di andare a letto. Ricordo il periodo della guerra. Durante quei terribili anni pregavamo il Rosario. Eravamo tutti molto impressionati. Mi rivedo assonnato che rispondo alle Ave Maria di mia madre. Siamo sempre stati religiosi. La domenica andavamo a Messa e ci accostavamo al sacramento della Comunione».

Un uomo credente cosa rivela di sé?

«Identifica una persona onesta, altruista, rispettosa di Dio e del prossimo. Amare gli altri, anche se la parola amare può sembrare forte; però è così. Questo è importante. Io penso veramente al bene degli altri, che il prossimo non abbia il male dal mio modo di fare. Mi è perfettamente normale che debba fare una cosa per rispetto della persona che incontro».

Quanto può la musica essere prossima al Padre?

«La musica è sicuramente vicina a Dio. Nello stesso tempo la musica è proiettata nell’ anima e nel cervello dell’ uomo. Gli permette di meditare. Il discanto, il falso bordone provengono dai primi trattamenti polifonici del canto gregoriano. Da lì è nata la musica occidentale. La musica è l’ unica vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno, e all’ eternità. Lo dico a me stesso, e qualche volta a mia moglie, che la musica già esisteva, tutta! La musica che è stata scritta e sarà scritta. È il compositore che l’ ha presa, e la prenderà! Secondo la propria epoca, secondo il momento in cui egli scrive e secondo la civiltà e lo stato della ricerca musicale del suo tempo. La musica è già esistente anche se non c’ è».