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lunedì 22 giugno 2020

Diminuzione delle vendite di Avvenire che sembra diventato il quotidiano dell'Arcigay

Ormai Avvenire è diventato il giornale dei pro gay, dei pro immigrazionisti e dei cattocomunisti.
Cerchiamo di dirlo anche ai pochi bravi cattolici che lo comprano ancora.
O chiediamo ai nostri Vescovi (il quotidiano è di proprietà della CEI), un deciso cambio di linea.
Luigi



13 Giugno 2020 - Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) ci manda qualche notizia sul quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, quello che fa la concorrenza a sinistra a Il Fatto e a IL Manifesto, tanto per intenderci e supplisce alla carenza di un quotidiano di ispirazione LGBT. Colma benissimo quel vuoto, sostenuto dalla nota lobby che ormai spadroneggia a suo piacimento in Vaticano e dintorni. Buona lettura.

RVC a Tosatti: l’AVVENIRE SENZA AVVENIRE

Ci informa su Start, Nicola Borzi, giornalista economico ex 24ore-Il sole, che il quotidiano L‘AVVENIRE, il portavoce della CEI, il giornale dei vescovi, è vicino al fallimento.

Le vendite di copie cartacee e digitali ad aprile son state 83.228, con un crollo del 18.7% su base annua e del 6.7% sul mese precedente.

Ora poiché una percentuale altissima di copie è venduta (la metà delle copie?) nelle parrocchie, vien da dire, considerando la campagna di Avvenire per tener le chiese chiuse durante la pandemia, che: – chi di chiusura ferisce, di chiusura perisce –….

Chiudere le chiese ha privato i cattolici della Santa Eucarestia e i clericali bergogliani del loro Avvenire…

E fin qui le informazioni pubbliche.

Quelle più riservate raccontano di una rottura tra Bassetti e Tarquinio che lascia immaginare una “ricca” buon’uscita del Direttore.

Questa rottura spiegherebbe anche la sorprendente frizione tra CEI e Avvenire (ben spiegata da Cascioli su NBQ) nel caso lex anti-omofobia, dove Avvenire fa una clamorosa intervista (probabilmente voluta da ambienti vicino a Bergoglio, tipo Spadaro) all’on. Alessandro Zan promotore del progetto di legge (titolo su Avvenire: “Omofobia, rispettiamo le idee”), quando la CEI aveva appena criticato – giustamente – anche se opportunisticamente, il progetto stesso.

Prescindendo da ciò L’Avvenire non ne “becca” una da alcuni anni ed i suoi lettori son sempre meno soddisfatti, soprattutto molti sacerdoti.

Durante il tempo di coronavirus-lockdown ha concorso solo a confondere, persino il pensiero del Papa sulla apertura-chiusura delle chiese (riuscire a confondere il pensiero di Bergoglio è un “arte”).

In economia sembra il Manifesto o Lotta Continua degli anni ’70, scrivendo stupidaggini ai limiti dell’indecenza.

In politica sembra esser più vicino a Zingaretti, cioè ad un politico che, sempre con un sorriso (….), coordina quattro sensi su cinque, e quando arriva a questa capacità massima propone imposte patrimoniali.

Sempre in politica l’Avvenire è riuscita a far rimontare la popolarità di Salvini, demonizzandolo….

Sul fenomeno “migrazionismo” ha quasi superato “l’intuito intellettuale” del Vescovo di Mazara del vallo Mogavero.

In materia liturgica non si esprime nemmeno più. Senza Pachamana, per Avvenire manca il riferimento per fare liturgia.

Ma il crollo delle vendite è un termometro significativo della febbre conseguente alla dissociazione dei lettori da un pensiero espresso giornalisticamente, sempre più rifiutato. La febbre è un sintomo del virus. Suggerisco perciò di fare ad Avvenire un test sierologico e, se risulta positivo, un tampone. Dopodiché mettere il paziente in una lunga quarantena fino al prossimo Conclave.

La CEI risparmierebbe un po’ di milioni di euro, così il Papa potrebbe esser più generoso nella sua solidarietà ben pubblicizzata. (vedi sotto)

RVC

6 commenti:

  1. Non accettate nemmeno a gratis la velina quotidiana della CEIP. Non fate lievitare nemmeno a imbroglio le tirature. Rispondete "No grazie, io leggo solo stampa cattolica". Le tirature ancorché falsate fanno affluire fiumi di sovvenzioni pubbliche. E ovviamente, fate mancare l'acqua ai pescecani: non firmate per l' 8 per mille.

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  2. Ormai sarà rimasto solo qualche anziano a comprarlo alla "buona" stampa (roba da denuncia per circonvenzione di incapace!) o qualche attivista modernista. Già i giornali normali non li legge più nessuno, figuriamoci quello lì. Speriamo che i dati calino ancora.

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  3. Ormai dovrebbero cambiare nome alla testata. Non più Avvenire ma Cancrenire.

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  4. Condivido in pieno il rifiuto di un giornale ormai divenuto di regime, che pubblicizza idee contro la fede e scimmiotta la squallida propaganda de La Repubblica, del "Misfatto" quotidiano e di quel vergognoso giornalino che si definisce ancora "quotidiano COMUNISTA", che solo nel nome dice la complicità con i crimini del mostro rosso.

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  5. Purtroppo Avvenire è diventato il figlio dei partiti comunisti, diventando un giornale da mercato del pesce,Avvenire ,no grazie

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  6. Avvenire viene regolarmente consegnato aaa casa gratuitamente a tutti i partecipanti alle GMG, almeno una volta a settimana. Togliamo queste copie inutili ed otteniamo una tiratura effettiva ai livelli di un giornalino scolastico.

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