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lunedì 20 aprile 2020

Seminarista tradì volontario in ospedale contro il coronavirus

Begli esempi di clero da seguire.
Luigi

COVID 19. SEMINARISTA-MEDICO “TRADÌ” VOLONTARIO IN OSPEDALE.

17 Aprile 2020 Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, ho ricevuto questa lettera che mi sembra molto interessante. E perciò ve la giro, perché riflette il sentimento di non poche persone, e non solo in Italia, sugli orientamenti, i pregiudizi, vecchie e nuove ruggini dei cattolici “moderni” nei confronti di quanti sentono e vivono la bellezza e la ricchezza spirituale e religiosa di una tradizione bimillenaria. E – ed è questo il problema – cercano di imporre in maniera univoca la loro visione in tutti i modi. Come vediamo per esempio nella “caccia” aperta alle congregazioni in cui si respira un’aria di tradizione da parte sia della Congregazione per i Religiosi che da parte – in maniera non meno efficace, anche se più melliflua, come è nel
carattere dei protagonisti, della Congregazione per il Clero, guidata dal cardinale Stella, uno degli uomini ombra, influenti e segreti, di questo Pontificato. Buona lettura. 

Caro dott. Tosatti,

dalle pagine di Famille Chrétienne, un periodico cattolico francese, apprendo e le giro quanto segue.

Pensi un po’. Un Seminarista di una comunintà tradizionale, legata al Rito Antico, che essendo divenuto Medico prima dell’ingresso in Seminario, ha integrato volontariamente il contingente medico d’urgenza all’Ospedale di Longjumeau nell’Essonne. Bellissima la conclusione dell’articolo, in cui mette bene in chiaro la sua identità d’uomo di Dio in corsia, tra i malati e i colleghi.
Gustosissimo rileggersi le volgari insinuazioni, frutto di accecamento ideologico, del Card. Stella alla Plenaria della Congregazione del clero del 2017, al punto tre:

“..come integrazione ai vari aspetti della formazione già trattati in relazione alla Ratio, desidero sottolineare anche la situazione dei seminaristi tradizionalisti, che non poche difficoltà creano ai Formatori prima e ai Vescovi poi, dopo l'ordinazione. Un tema che dovrebbe essere oggetto di attento discernimento è quindi quello della rigidità, di cui il Santo Padre ci ha parlato questa mattina, della fissazione su una immagine di Chiesa passata, nonché sulle apparenze e sull'esteriorità, spesso visibile specialmente nell'ambito liturgico; ciò non di rado può rivelare personalità narcisistiche e vanitose, nonché propense a fuggire dalle incombenze pastorali reali, per rifugiarsi nell'intimismo e nelle forme di un passato che non hanno vissuto e che non appartiene alla loro vita”

In mezzo allo sfacelo disciplinare e dottrinale (..e morale?) nei Seminari, con i festosi e ruggenti Mc Carrick, Mons. Zanchetta e Mons. Pineda Fasquelle in capo ai Seminari, a fronte di Vescovi tedeschi che dicono apertamente che non respingeranno candidati omosessuali eccetera eccetera.. la Plenaria non trovava di meglio da fare che discutere dello 0, qualcosa per cento dei cattivi tradizionalisti squilibrati: il senso delle priorità e il senso del ridicolo non figurano del resto più come requisiti per la formazione umana dei Prelati.

Ora, mentre a Roma l’ospedale da campo è chiuso e riaprirà festoso, come se nulla fosse accaduto, a pandemia finita, ecco che un seminarista TRADIZIONALE, legato all’antico Rito Tridentino, spiega dai letti d’un Ospedale ai moderni soloni della Congregazione del Clero cosa sia la “fissazione su una immagine di Chiesa passata” e chi siano coloro che, quando il gioco si fa duro, presentano “personalità narcisistiche e vanitose..propense a fuggire dalle incombenze pastorali reali, per rifugiarsi nell'intimismo”..
Un caro saluto, Dio la benedica!

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La Redazione