Carissimi Amici,
dopo aver pubblicato le traduzioni della lettera della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) alle Conferenze Episcopali e dell’accluso questionario sull’applicazione del Motu Proprio Summorum Pontificum, desideriamo ora aggiungere qualche ulteriore aggiornamento sulla complessa e delicata vicenda. La redazione di MessainLatino.it, infatti, è venuta a conoscenza di alcune informazioni che giudichiamo attendibili. Eccole:
1) risulterebbe che nella decisione di effettuare il sondaggio sull’applicazione del Motu Proprio, e nella successiva redazione del questionario, non sia stato mai coinvolto, nemmeno indirettamente, l’Ufficio "Sezione IV" della CDF che corrisponde all’ex Commissione Ecclesia Dei. La ex-Commissione ne sarebbe stata semplicemente informata (non sappiamo se, addirittura, a cose fatte);
2) l’interrogativo se l’operazione preluda ad un attacco al Motu Proprio circola anche in Vaticano. La risposta che prevalentemente si dà a tale domanda sarebbe: “non subito…”;
3) sul versante delle dinamiche interne alla Santa Sede, risulterebbe che la lettera-appello del prof. Andrea Grillo contro le recenti integrazioni del Messale del 1962, di cui si è parlato in rete nelle scorse settimane (la trovate qui, con la risposta non ufficiale, in francese, di mons. Markus Graulich, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi) – lettera sottoscritta da alcuni studiosi di fama, come padre Augé; ma anche da un numero significativo di allievi dello stesso prof. Grillo, tuttora assoggettati alla sua autorità accademica – avrebbe avuto un seguito, nel senso dell'avvio di un’istruttoria sul caso, con il coinvolgimento di tutte la Congregazioni menzionate nella lettera-appello (la CDF e la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti), nonché della Congregazione per l’Educazione Cattolica;
4) tuttavia, il probabile brodo di coltura del questionario sarebbe lo stesso nel quale si forma e viene divulgato il pensiero del prof. Andrea Grillo: il quale, non a caso, ha salutato con grande soddisfazione, sulla sua pagina Facebook, la notizia:
Intrecciando la lettura del questionario con queste informazioni, non riusciamo a soffocare il timore che esso rientri fra quelli studiati per dare un certo qual risultato preconfezionato, gradito agli estensori; e che questo risultato potrebbe consistere nella “constatazione” del fallimento del Motu Proprio (fallimento che si collocherebbe sul piano della riconciliazione liturgica, del mutuo arricchimento delle due forme del rito romano, e, soprattutto, sul piano pastorale e della formazione sacerdotale...). Se così fosse, dato che il Summorum Pontificum, invece, ha riunito un vastissimo popolo di fedeli, ed è stato un grande successo sia pastorale, sia sul piano delle vocazioni, si tratterebbe di una colossale mistificazione della realtà, forse destinata a giustificare un intervento riduttivo della portata del Summorum Pontificum, ed una qualche ripresa del metodo indultista. Se non peggio...
Che dire, di fronte a tutto ciò? Che il Popolo del Summorum Pontificum fa sapere da subito a tutti gli interessati che, se le cose stanno davvero così, sono stati sgamati. E che questo popolo farà di tutto per non comportarsi come le vergini stolte.
La Redazione
La Redazione
Ripeto quanto ho scritto più volte: ma che senso ha un laico - il famoso Andrea Grillo - che pretende di insegnare la liturgia ai sacerdoti? Qualcuno può spiegarlo?
RispondiEliminaun laico può studiare la liturgia al fine di capire il perchè delle preghiere, delle rubriche, dei gesti, attraverso lo studio dell'evoluzione storica e la comparazione dei riti. la liturgia non è pura 'arte pratica', anzi, l'averla ridotta a questo prima del Concilio (i sacerdoti dicevano le preghiere solo perchè c'erano scritte sul Messale, senza capirne il senso) ha portato allo sfacelo attuale
Eliminail problema è che il signor Grillo sostiene delle tesi che sono discutibili (se non eretiche), come il voler ammettere le donne al sacerdozio, il ritenere che uno possa non credere all'esistenza di Satana perchè 'al Diavolo non si crede ma si rinuncia' (nonostante papa Francesco abbia più volta ribadito l'esistenza e l'opera dell'Antico Avversario), il suo odio atavico contro il Summorum Pontificum e il suo voler rinchiudere in un letterale ghetto i fedeli tradizionalisti
che sia chierico e laico non può interessarci di meno
Veda la voce "Concilio Vaticano II".........ogni commento è superfluo...
EliminaChi non vuole la Santa Messa Tradizionale è cattivo perchè semina divisione nella Chiesa e danneggia chi invece ci va: si vede che Grillo e seguaci quando nella Messa dicevano di essere "..in comunione col nostro Papa Benedetto.." non lo erano affatto e forse in cuor loro lo disprezzavano.. (non lo ritenevano abbastanza intelligente per il fatto di averci dato il Motu Proprio?). Io personalmente vado tutti i giorni alla Messa ordinaria in Parrocchia e quando riesco alla Messa tradizionale nei festivi e vorrei essere rispettato da questo sig. Grillo perchè la forma "straordinaria" ha la stessa dignità della forma "ordinaria" ed è regolata e regolamentata dalla Chiesa. Perchè questo sig. Grillo non protesta dato che nelle Messe in San Pietro il Santo Padre prega spesso in latino? Questi atteggiamenti di odio verso chi ama inginocchiarsi a fare la Comunione proprio non li capisco. Comunque diventa ridicolo e ipocrita pregare per "l'unità dei Cristiani.." quando mi si odia nella Chiesa Cattolica come se fossi un fedele di serie B perchè amo la Messa tradizionale. punto!. Prego per questo Grillo che la capisca!!! (se ha il "sacerdozio comune" lui lo ho anch'io..) e del resto nessuno è obbligato ad andare alla Messa in latino!! .
RispondiEliminaIl problema di Andrea Grillo non è quella di essere un laico (fondamentalmente lo era anche S. Caterina da Siena e la valorizzazione del ruolo dei laici nella Chiesa - non dimentichiamolo le nobili confraternite - sarebbe una delle parti dell'ultimo Concilio maggiormente da riscoprire) ma le corbellerie che dice. Personalmente non sono uno totalmente chiuso ad ogni innovazione e sarei propenso alla correzione del Messale di S. Paolo VI ed a lasciare libertà a chi vuole utilizzare l'edizione di S. Giovanni XXIII del Messale Tridentino. Inoltre vi assicuro che in quel di Padova, in seminario, si insegnano corbellerie ancora più grosse di quelle propinate dell'illustre accademico anzi citato e da saccenti professori col collare.
RispondiEliminaIl popolo summorum pontificum starà tranquillo e ordinato e in ombra in attesa di tempi migliori come del resto ha sempre fatto.Resterà solo la Fsspx che ovviamente si cercherà di combattere con la scomunica ai suoi membri.ma d altra parte che cosa pretendere da un insieme di gruppi tradizionalisti divisi tra loro,con un comune denominatore ovvero odio verso tutto ciò che proviene dalla Fsspx,nonostante la loro maggioranza provenga dalla ffraternità,direttamente o indirettamente...e lasciatemelo dire, anche voi della redazione (per quanto vi stimo per il lavoro che fate)quando non fate pubblicità alle sante messe dla Fsspx perché dite che non hanno il placet del vescovo,non vi sentite un Po fuori luogo in un momento storico dove, magari ce ne fossero di sacerdoti così coraggiosi e coerenti che nonostante le difficoltà materiali e ecclesiali esprimono il loro amore a Cristo .Sembra di leggere un libro di storia sulla guerra civile in Russia tra bianchi e rossi...sapete vero che errori e che fine hanno fatto i bianchi?
RispondiEliminaLe spiego in una riga: ho i titoli per farlo, sono battezzato e gli studenti sembrano contenti. Non credo che il sacramento dell'ordine sia una condizione per insegnare la liturgia. Se lei ha altre informazioni, può dirmele? La ringrazio
RispondiEliminaL'Illuminazione della Fede e dello Spirito Santo di cui Lei, come da esperienza mia personale è dotato in misura molto modesta.
EliminaGiovanni Di Guglielmo
P.S. Sono ancora in attesa delle sue scuse, richieste a come ho capito, anche dal Rettore dell'Università dove Lei insegna.
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EliminaC'E' BISOGNO DI UN CHIARIMENTO - IL QUESTIONARIO, LA CONGREGAZIONE , L'HA MANDATO SOLO AI VESCOVI USA - COME FAREBBE PENSARE L'USO DELLA LINGUA INGLESE? OPPURE L'HA MANDATO A TUTTI I VESCOVI DEL MONDO E ALLORA BISOGNEREBBE SPIEGARE PERCHE' HA USATO SOLO LA LINGUA INGLESE ? GRAZIE.
RispondiEliminaSono anonimo 25 aprile 10.07. Chiedo perdono al Signore e mi scuso con tutti se, in un impeto di rabbia, ho mancato alla Santa Carità. Come dicevo, non sono uno che è chiuso ad ogni novità ma credetemi non ce la faccio più a vedere il Culto di Dio, al di là del messale che si voglia usare, ridotto ad una cena protestante e a vedere la Santa Fede Cattolica zeppa di eresie superficiali quanto pericolose ed inaridenti. Penso che il Signore stia permettendo tutto ciò per un fine ed un bene superiore ed ai fedeli spetti la pazienza, l'umiltà ed il coraggio di confidare in Lui...ma non è sempre così facile.
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