Un articolo già più volte apparso nel web, non possiamo esimerci dal riproporlo anche noi, soprattutto per le citazioni alla "Messa in latino".
Il grassetto è nostro.
AZ
I bar sono aperti e le chiese chiuse
di Silvana De Mari
(tratto dal sito personale dell'autrice QUI)
“Non ci indurre in tentazione” la bellissima frase del Padre Nostro, che non dev’essere modificata, vuol dire non metterci alla prova. Dio sa che la nostra anima è molto forte, molto più forte di quanto noi pensiamo e sa che la nostra anima diventa ancora più forte nel dolore, quindi come ha fatto con Giobbe, Dio ci manda la prova e la prova può essere per noi una terrificante tentazione di perdere la speranza. La speranza è una virtù teologale, non meno nobile di fede e carità, perché non è tecnicamente possibile credere veramente in Dio e non fidarsi di lui, non essere certi che Dio ha in mente per noi il meglio per noi. Il meglio per noi secondo la Sua visione, non la nostra. Il meglio potrebbe essere morire in mezzo all’arena sbranato dai leoni, oppure contrarre una malattia perché Lui sa che la nostra anima ha bisogno di quella prova. Siccome noi abbiamo fede in Dio, ma abbiamo anche paura, giustamente, siamo umani, gli chiediamo di non indurci in tentazione. Lo stesso Cristo chiede che il calice possa essere allontanato, però conclude Sia fatta la tua volontà.
Una Chiesa vera, che ancora crede in Dio con il Coronavirus deve fare lo stesso: “Signore ti chiediamo di allontanare questo calice, ma se questa è la tua volontà sia fatta la Tua volontà”, vuol dire che siamo abbastanza forti da affrontarlo e che questa prova renderà ancora più forte la nostra fede e la nostra anima. Chiudere le Chiese durante un’epidemia è un gesto da atei, quindi prendiamo atto che una buona parte della nuova Chiesa 3.0 è completamente atea. Completamente atea e completamente allineata
con le élite che vogliono la distruzione della civiltà europea cristiana, ma soprattutto dell’Italia che ne è il cuore. La doverosa elementare prudenza, il primo gesto di elementare buon senso in caso di epidemia è chiudere le frontiere. La nuova Chiesa 3.0 le vuole spalancate, ma si precipita a chiudere le Chiese e rende obbligatoria la sbagliata e anche blasfema Eucarestia sulla mano, che è ed è sempre stata un arbitrio, perché la nuova Chiesa 3.0 è atea e non crede in Dio. In caso di epidemia, l’ultima idea che le viene in mente è pregare e far pregare.
con le élite che vogliono la distruzione della civiltà europea cristiana, ma soprattutto dell’Italia che ne è il cuore. La doverosa elementare prudenza, il primo gesto di elementare buon senso in caso di epidemia è chiudere le frontiere. La nuova Chiesa 3.0 le vuole spalancate, ma si precipita a chiudere le Chiese e rende obbligatoria la sbagliata e anche blasfema Eucarestia sulla mano, che è ed è sempre stata un arbitrio, perché la nuova Chiesa 3.0 è atea e non crede in Dio. In caso di epidemia, l’ultima idea che le viene in mente è pregare e far pregare.
Siamo soli.
Riapriamo noi le nostre chiese; se i nostri preti sono troppo terrorizzati per tenerle aperte, le terremo aperte noi. Andiamo in Chiesa, ci inginocchiamo chiediamo perdono di tutti i nostri infiniti peccati, non so voi, ma io ne ho una fila da far spavento e chiediamo che la nostra fede aumenti. La cosa peggiore che può succedere col Coronavirus è di morire. La cosa peggiore che può succedere con le chiese chiuse è di vivere senza la volontà di Dio. Centomila volte meglio la morte.
E il momento è venuto di cercare le Chiese che non hanno mollato. Spesso non sono Chiese nel senso architettonico, sono stanzoni ricuperati in qualche maniera, quelli dove ancora si dice la Messa in latino, completamente diversa da quella attuale. L’Eucarestia è data a un credente in ginocchio su un inginocchiatoio, ha la testa all’altezza giusta, il sacerdote riesce a dare l’Eucarestia, che tocca solo lui con le mani che ha lavato, senza sfiorare la sua bocca. Il credente non la tocca con la mano che ha toccato il banco e innumerevoli altre cose dopo essere stata lavata l’ultima volta.
E soprattutto dove si celebra la Messa in latino, ti parlano di Dio, non dei migranti, e di quando sono cattivi i populisti e altre idiozie di questo calibro. La Messa in latino non poteva essere modifcata, coloro che l’hanno modificata hanno contraddetto un ordine papale e nemmeno un altro Papa aveva l’autorità di farlo,
Date a Cesare quel che è di Cesare. E date a Dio quello che è di Dio, l’amore per Lui, la fede in lui, la Messa che per noi è un obbligo avere e per i sacerdoti è un obbligo dare.
Riaprite le Chiese e ridateci la Messa, oppure levatevi di dosso le tonache di cui siete indegni e levatevi di torno.
Qualcuno spieghi a vescovi e cardinali che il rosso e il porpora di cui si vestono non sono colori per fare allegria, ma simboleggiano il sangue del martirio.
Il Cristianesimo è una religione di gente che non ha paura della morte e del dolore. Mi scuso per la frase un po’ forte. Il Cristianesimo è una religione di gente con gli attributi, che non ha paura di niente e meno che mai del martirio. Il Cristianesimo non è una religione di mammolette. In Nigeria i Cristiani muoiono bruciati vivi nelle loro chiese perché i vili vescovi dell’occidente chiudano le chiese e vietino le eucarestie.
Il rischio di contagio a Messa può essere ridotto a zero moltiplicando le Messe, celebrandone una ogni ora, così che a ogni celebrazione non ci siano affollamenti, passando sui banchi disinfettanti come si fa con i terni, e celebrando le Messe nelle Chiese grandi, non nelle cappelle dove ci celebrano di inverno per risparmiare sul riscaldamento. Qualcuno di veramente credente affiderebbe a Dio i credenti, ma alla nuova Chiesa 3.0 è chiedere troppo. La nuova Chiesa 3.0 impone agli italiani un’immigrazione di persone spesso positive per scabbia, tubercolosi e Aids, e cava gli occhi a chi è perplesso, ma è terrorizzata dal Coronavirus? Oppure non aspettava altro per chiudere le Chiese, un passo fondamentale per attuare il compito massonico di un’unica religione sincretica, completamente contraria a Cristo. Prendiamo atto che la nuova Chiesa 3.0 gronda misericordia da tutti gli artigli. Per un cattolico negare la Messa è la più totale violenza. Qualcuno che si sarebbe forse convertito a quella messa, che in quella Messa si sarebbe riconciliato son Dio, perde la strada. Questi preti ridicoli hanno smesso di essere preti per diventare parodia di assistenti sociali, non hanno evidentemente nessuna idea che Cristo è venuto per salvare le anime e che il loro compito è salvare le anime con i mezzi che Cristo ha dato Messa Eucarestia e confessione.
Signore, non ci indurre in tentazione, non ci mettere nella prova, ma se è Tua volontà, affronteremo la prova.
Signore leva dalla nostra strada questi preti pavidi e indegni che chiudono le Chiese nel momento in cui maggiormente cerchiamo Te. Dai a noi lo stesso coraggio dei nostri fratelli che affrontano il martirio in Nigeria. Ci avevi giurato che le Porte degli Inferi non avrebbero prevalso sulla tua Chiesa. Sappiamo che non prevarranno.
Chiediamo a San Michele che estragga la spada.
Grande Silvana De Mari.
RispondiEliminaUn intervento al cento X mille antibergogliesco, antispadaresco, anticiottesco, antibassettesco,antisantegidiesco, etc, etc, etc,etc. Con un finale che certamente i "buoni" cattocomunisti troveranno di "stampo medievale": "Chiediamo a san Michele che estragga la spada". Sublime!!! All'armi!!! All'armi!!! All'armi contro i modernisti dissacratori!!!
RispondiEliminaSilvana ti amo ;)
RispondiEliminaBuon Dio, donaci tante Silvane!
Grazie per la tua lettera, Silvana de Mari. Mi ha fatto capire di non essere solo!
RispondiEliminaOrmai è guerra e noi siamo solo un paravento. Guerra spirituale, intorno e sopra di noi. Vita e morte a duello, Luce contro tenebre, Verità contro menzogna, Amore contro odio. O Vergine Maria Sovrana Regina prega per noi. O Glorioso San Michele guidaci e difendici nella lotta. ... e Santo Rosario tutti i giorni.
RispondiEliminaBergoglio: "Gesù non dialoga con il diavolo. Gesù risponde al diavolo con la Parola di Dio, non con la sua parola". Frase per lo meno ambigua: Gesù non risponde con la sua parola ma con la Parola di Dio. Dunque Gesù non è Dio? Dunque Gesù è un semplice messaggero di Dio? Messaggio subliminale bergogliano? E poi secondo l'immigrazionista Bergoglio Silvana De Mari con chi dialoga? Con il diavolo? Chi vuol rispondere?
RispondiEliminaL'importazione, con gli immigrati, di tubercolosi, parassitosi varie, AIDS etc. è una pericolosa realtà in atto cui nessuno bada perché non lo vuole la gerarchia cattolica ( !?!), incitata da Bergoglio, quale serbatoio di voti politici per i partiti anticattolici e non vuole ammettere che un'immigrazione incontollata non è certo un'opera di carità per le popolazioni alle quali viene imposta, anche con volgari insulti degni di attivisti da strada.
RispondiEliminaTriste realtà di una gerarchia che, in ogni momento, mostra di essere confusa e lontana dalla fede !
RispondiEliminae dai con sta Comunione sulla mano blasfema?! ma vi rendete conto di certe affermazioni che pubblicate?Poi quelli della nuova chiesa sarebbero tutti atei?! Ma ragionate?
RispondiEliminaLei è un vero ottimista! Peccato che la Chiesa sia ridotta a brandelli e non annunci più Gesù Cristo bensì la teologia ecologica ed altre panzane del genere.
EliminaSe lei non crede che veramente nell'ostia ci sia Cristo come i protestanti è logico che per lei nulla è blasfemo.
EliminaDopo anni di postconcilio avvelenato questi sono i risultati!