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domenica 1 marzo 2020

Querida Amazonia, un'analisi "tragica"

La rana in foto è un Dendrobates, meglio noto come rana dal dardo velenoso, considerata da molti zoologi come l'animale più velenoso della Terra, che vive ovviamente in Amazzonia. Qualcuno ha proposto di regalare queste bellissime rane in Vaticano, così potrebbero apprezzare l'Eden amazzonico.
Questo, per capirci, è il "paradiso" dell'Amazzonia come ce lo descrive il S. Padre: come ha detto un mio amico, che vive e lavora in una città dell'Amazzonia, alla mia domanda su come si sta in Amazzonia, "sporco, sudore, caldo, zanzare e mosche".
L'analisi ce l'ha mandata il nostro caro amico Luca.
Luigi
Mi ero imposto come penitenza quaresimale la lettura dell'Esortazione Apostolica Postsinodale Querida Amazonia del Santo Padre Francesco, ripromettendomi di leggerla entro la fine della Quaresima, ma è successo che l'ho “divorata” in pochi giorni, terminandola il martedì che precedeva le Sacre Ceneri. 

Querida Amazonia è un documento "straordinario" (purtroppo...), e la straordinarietà risiede nel fatto che in esso viene superato il modello ormai obsoleto e fallimentare della Chiesa postconciliare, che ha tenuto banco nei dibattiti e nelle dispute intraecclesiali in questi cinquanta e oltre anni; ne è prova il fatto che le citazioni di documenti del Concilio Vaticano II sono (salvo errore di chi scrive, perchè non ho intenzione di rileggere il documento) solamente due nel testo dell'Esortazione e due nelle note al testo (nel Catechismo della Chiesa Cattolica, ad esempio, sono centinaia). 

Querida Amazonia propone un cosiddetto volto amazzonico della Chiesa, strutturato in quattro grandi sogni che hanno ispirato il Papa nella redazione del documento: un sogno sociale, un sogno culturale, un sogno ecologico e un sogno ecclesiale, si potrebbe dire un unico grande sogno suddiviso in quattro parti. 

Senonchè i sogni di Papa Francesco erano già stati intravisti dal pensatore e uomo d'azione Plinio Corrêa De Oliveira (una delle grandi figure cattoliche del XX secolo) nella sua magistrale opera <<Rivoluzione e Contro-Rivoluzione>> (Edizione del cinquantenario, Sugarco Edizioni, 2009) laddove intravede tendenze tribalistiche serpeggianti all'interno della Chiesa. Vale la pena riportare questo passaggio, soprattutto se pensiamo che esso è stato scritto nel 1976, in vista della terza edizione italiana dell'opera: <<la IV Rivoluzione vuole ridurre anche questa [si riferisce alla sfera spirituale, nota di chi scrive] al tribalismo. E come intenda farlo lo si può già notare nelle correnti di teologi e di canonisti che mirano a trasformare la nobile e ossea rigidità della struttura ecclesiastica, come Nostro Signore Gesù Cristo l'ha istituita e venti secoli di vita religiosa l'hanno magnificamente modellata, in un tessuto cartilagineo, molle e amorfo, di diocesi e parrocchie senza circoscrizioni territoriali definite, di gruppi religiosi in cui la ferma autorità canonica viene gradatamente sostituita dall'ascendente di <<profeti>> più o meno pentecostali, dello stesso tipo degli stregoni dello struttural-tribalismo, con le cui figure finiranno per confondersi. La parrocchia o la diocesi progressista-pentecostale si confonderà necessariamente con la tribù-cellula strutturalista>> (Parte III, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione vent'anni dopo; capitolo III, La IV Rivoluzione nascente; paragrafo E. Tribalismo ecclesiastico. Pentecostalismo, pag. 182). 

Detto in forma molto sintetica, ma lo scenario prospettato da Querida Amazonia è questo. 

Non solo: a voler ulteriormente scavare nelle profondità del documento papale, il pensiero corre a un testo di massima importanza di uno dei discepoli viventi di Plinio Correa De Oliveira, Julio Loredo, che nel 2014 scrive: <<Teologia della Liberazione. Un salvagente di piombo per i poveri>> (Ed. Cantagalli). 

Questo libro è un'anticipazione di Querida Amazonia e descrive in modo molto analitico la ripresa della Teologia della Liberazione, che Papa Giovanni Paolo II nel 1984 arginò con la pubblicazione di due documenti emanati dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, le Istruzioni <<Libertatis nuntius>> e <<Libertatis conscientia>>. 

Nel paragrafo intitolato <<Teologia della liberazione indigena>> (pag. 372), è contenuta Querida Amazonia, basti questo breve inciso: <<Al cuore di questa teologia troviamo la tesi che le società primitive indigene – andine e amazzoniche – contengono valori preziosi, superiori a quelli della cultura occidentale che, anzi, dovrebbe imparare da esse>> (pag. 373). 

Il libro di Julio Loredo è fondamentale per capire Querida Amazonia, che altro non è se non un documento di Teologia della Liberazione firmato da un Papa, mentre ci auguriamo che resti un sogno privo di conseguenze nella vita della Chiesa.