Pubblichiamo la nostra traduzione di una bella intervista di New Liturgical Movement ad un giovane compositore canadese, Tate Pumfrey, che si è avvicinato al Rito Antico attraverso la c.d. "riforma della riforma": il Nostro cantava infatti, in gregoriano e in latino, con un gruppo di amici, alle Messe "Novus Ordo" e da lì, affascinato dalla "reverenza" del canto gregoriano, è poi passato alla Messa di Sempre.
Segnaliamo ai nostri lettori le domande ai numeri 4, 5 e 6.
Ringraziamo la nostra cara amica per la traduzione per MiL.
Luigi
Lunedì, 17 febbraio 2020
Per la serie “Interviste ai compositori cattolici” – n. 3: Tate Pumfrey
di Peter Kwasniewski
Intervistiamo quest’oggi Tate Pumfrey, compositore canadese specializzato in antichi inni inglesi solenni, che ha composto di recente i testi di alcuni inni ricchi di forte dizione, rima e metro (come si apprende nell'intervista, alla stesura dei testi ha contribuito l’australiano Christian Catsanos, anch’egli ritratto nell’immagine qui sotto).
Tate Pumfrey, compositore (a sinistra) e Christian Catsanos, innografo (a destra) |
1) Parlaci del tuo background musicale
La strada per arrivare dove mi trovo oggi è stata complessa. Ho suonato diversi strumenti nella mia giovinezza, ma pochi mi hanno davvero conquistato. Detto questo, sono stato per molto tempo un cantante e tuttora canto abbastanza regolarmente in un coro. Ho cominciato a suonare l'organo a canne di tanto in tanto al liceo, prima di iniziare con lezioni serie di questo strumento durante il primo anno di università (anche se al di fuori della scuola) con Gilles Maurice Leclerc, di Ottawa, nell’Ontario. Gilles è ancora un mio buon amico, e ha avuto grande influenza su di me. Non solo è un eccellente organista e improvvisatore, ma è anche un compositore di talento. È stato così gentile da guardare i miei pezzi e darmi il suo giudizio, e tuttora gli mando la mia musica.
2) Come è nato il tuo interesse per la composizione di musica sacra?
Ho iniziato a interessarmi alla scrittura di musica sacra nello stesso periodo in cui mi sono appassionato alla Messa tradizionale in latino, anche se non sono sicuro che vi sia una
correlazione diretta. Un giorno, nell'ottobre 2017, ho scritto di getto un breve inno, sia il testo sia la musica, ma ero molto insoddisfatto della mia poesia. Quando mi è parso che una seconda melodia per un altro inno mi ronzasse in testa, nel febbraio 2018, ho cercato qualcuno che scrivesse i testi per la mia musica. Ho postato la richiesta in un gruppo Facebook per musicisti di musica sacra, e un giovane organista australiano, di nome Christian Catsanos, si è messo in contatto con me. Prima ancora di mandargli la musica per questo secondo inno, gli ho detto che la metrica era 8.7.8.7. Mi ha mandato un testo che era adeguatamente “penitenziale”, in relazione al mood della musica, e tutti e sette i versi si adattavano come un guanto! È stata un'esperienza fantastica e fruttuosa lavorare con Christian. Scrive testi bellissimi, e i miei inni non sarebbero possibili senza le sue meravigliose parole.
correlazione diretta. Un giorno, nell'ottobre 2017, ho scritto di getto un breve inno, sia il testo sia la musica, ma ero molto insoddisfatto della mia poesia. Quando mi è parso che una seconda melodia per un altro inno mi ronzasse in testa, nel febbraio 2018, ho cercato qualcuno che scrivesse i testi per la mia musica. Ho postato la richiesta in un gruppo Facebook per musicisti di musica sacra, e un giovane organista australiano, di nome Christian Catsanos, si è messo in contatto con me. Prima ancora di mandargli la musica per questo secondo inno, gli ho detto che la metrica era 8.7.8.7. Mi ha mandato un testo che era adeguatamente “penitenziale”, in relazione al mood della musica, e tutti e sette i versi si adattavano come un guanto! È stata un'esperienza fantastica e fruttuosa lavorare con Christian. Scrive testi bellissimi, e i miei inni non sarebbero possibili senza le sue meravigliose parole.
3) C'è un compositore di musica sacra, o anche più d’uno, di cui apprezzi l’opera, come fonte di diletto (per quanto di stile diverso dalle tue composizioni), oppure come ispirazione diretta e modello per il tuo lavoro?
Ci sono alcuni compositori che ammiro molto nel campo della musica sacra, ma Anton Bruckner è certamente fra i primi. Trovo la sua capacità di scrivere in un linguaggio armonico complesso, pur rispettando le tradizioni precedenti, davvero affascinante. Il Kyrie della sua Messa n. 2 in Mi minore mi fa sempre venire i brividi. Sebbene Bruckner non abbia necessariamente un'influenza diretta, i suoi mottetti mi ispirano il desiderio di scrivere i pezzi con quel medesimo spirito, un giorno. Un altro compositore che mi piace è Ralph Vaughan Williams. Benché non fosse cattolico, mi piace molto il suo stile di composizione. I suoi accordi sono superbi, e adoro il suo uso dei toni e la sua scrittura melodica. Altri miei favoriti sono William Byrd, Thomas Tallis, Manuel Cardoso, Flor Peeters, Jean Langlais e Louis Vierne, insieme al compositore anglo-canadese Healey Willan.
4) Se avessi a disposizione un budget illimitato da destinare alla musica per una Messa solenne pontificale, quali opere metteresti nel programma?
Fra tutto ciò che potrei scegliere, senza accompagnamento dell’orchestra, prediligerei la Missa Festiva di Peeters. Composto per organo e coro misto (del tipoSATBarB), questo lavoro meravigliosamente modale è una delle composizioni per la Messa che preferisco in assoluto. Mancano le tendenze operistiche che ci si immagina di trovare in Bruckner ed è nel complesso un lavoro austero e bello. Adoro gli affascinanti excursus di Peeters in altri modi e strade cromatiche inaspettate, tutto ciò aggiunge qualcosa al mistero e alla grandeur che si spera di trovare in una composizione per Messa degna di questo nome. Altre menzioni d'onore vanno alla Messa n. 2 di Bruckner in Mi minore, alla Missa Miserere mihi Domine di Cardoso, a una qualsiasi delle tre composizioni per Messa di Byrd, alla Messe Solennelle di Vierne, alla Messe Salve Regina di Langlais, ma anche alla composizione contemporanea di Yves Castagnet, anch'essa intitolata Messe Salve Regina.
5) Molte persone hanno riscontrato dinamiche di tipo “generazionale”, nella Chiesa cattolica. A te è capitato, nella tua vita personale e nel tuo lavoro?
Nel corso degli anni, il mio gusto nell’ambito della musica sacra è cambiato, e ora preferisco il canto gregoriano e l'innologia tradizionale rispetto ai cosiddetti "inni popolari" con cui sono cresciuto. Per quanto riguarda una dinamica di tipo generazionale, ho notato che anche molti dei miei amici cattolici più giovani sono attratti da ciò che è antico e senza tempo, anche se non sono in grado di frequentare regolarmente la liturgia nella Forma Straordinaria. Questo è in netto contrasto con le generazioni più anziane di parrocchiani, che a mio avviso sembrano preferire gli "inni popolari" a quelli che chiamerebbero pezzi "vecchi ammuffiti".
Al primo anno di università ho cantato con il coro Adoramus nella Basilica di Saint Patrick a Ottawa, nell’Ontario. Cantavamo parti di Messa, e mottetti la maggior parte delle domeniche e usavamo inni solenni e dallo stile tradizionale. Benché la liturgia seguisse la Forma Ordinaria, il tempo che ho trascorso lì ha avuto un grande influsso su di me, poiché ho potuto acquisire dimestichezza sia con il canto latino sia con il gregoriano. Quando alcuni amici universitari alla Western University di London (Ontario), durante il secondo anno, mi hanno chiesto se volessi "provare" la Messa Tradizionale in latino, ho detto di sì. Da allora, ci vado quasi ogni domenica. Adoro intonare i canti e tutto ciò che va di pari passo con il cattolicesimo tradizionale.
Per quanto riguarda gli stili tradizionali della mia musica, trovo molto attraente la forma “apparentemente” in vecchio-stile dell’innologia in quattro parti. Ciò non vuol dire che tutti i miei coetanei trovino attraente la musica sacra tradizionale. Alcuni giovani cattolici che conosco sono piuttosto legati alla cosiddetta "musica di lode e adorazione" (che è in gran parte di origine protestante); personalmente trovo tale stile poco attraente. È difficile, dal punto di vista musicale, distinguerlo dalle canzoni popolari alla radio, e l'uso costante della dichiarazione "Io", per esempio "Eccomi, io sono qui ad adorare", mostra una tendenza all'autoreferenzialità, non al culto del Signore Onnipotente. Questo tipo di musica è un vero e proprio ostacolo per la mia preghiera. Pertanto, scrivo inni tradizionali in quattro parti che "sanno di Chiesa", anche per chi l’avesse frequentata di rado. Per sua stessa definizione, la musica sacra dovrebbe avere un ruolo a parte, e questo è esattamente ciò che mi propongo di fare con gli inni che ho composto di recente.
6) Quali sono alcuni punti di forza e di debolezza che trovi nel movimento "tradizionalista", in particolare dal punto di vista della musica?
Trovo che il movimento "tradizionalista" sia efficace nell’appoggio che offre alla musica sacra buona e piena di reverenza, in particolare il canto, la musica che dovrebbe avere il posto d'onore nella liturgia. Amo il canto e il senso di reverenza che aggiunge alla Messa, e sento che abbiamo perduto un grande tesoro di bellezza usandolo meno di frequente. Devo aggiungere che ho avuto la benedizione che alcuni dei miei inni siano stati cantati alla Messa tradizionale in latino locale, cosa che mi ha ulteriormente incoraggiato a continuare a comporre. La mia preoccupazione principale è che a volte c'è una sensazione di negatività rispetto al futuro, ma a parte questo, il mio cammino con il movimento "tradizionale" e la Messa Tridentina è stato un tempo di grande crescita spirituale e mi ha anche offerto un rifugio rispetto all'intensità del mondo esterno.
7) Quali sono alcuni dei tuoi piani per il futuro, come compositore?
Poiché ora sono al quarto anno del corso di laurea di primo livello in Musica, spero di conseguire successivamente la laurea magistrale e forse anche un dottorato di ricerca in Composizione. Mi piace comporre, sia la musica sacra sia pezzi secolari e strumentali, e spero di spingermi il più avanti possibile con la mia musica, finché Dio vorrà. Anche se non arriverò fino al dottorato, continuerò a scrivere inni e altre opere sacre.
I tre inni possono essere acquistati in una raccolta di 24 inni per l'anno liturgico della Chiesa (link al sito web Amazon)
Biografia del compositore
Tate Pumfrey, nato nel 1998 a Thamesville, nell’Ontario (Canada), è studente di musica presso la Western University, dove si occupa di composizione. Cresciuto con la madre musicista, nel corso degli anni si è cimentato con molti strumenti e di recente ha intrapreso lo studio dell'organo a canne. La composizione è stata a lungo parte della vita di Tate, visto che fin da bambino "inventava" melodie e pezzi per gli amici. Ha iniziato a comporre in senso vero e proprio alla scuola superiore, dove le lezioni di composizione con il suo insegnante, Jim Brown, lo hanno aiutato a far “decollare” la sua musica. Giunto ora al quarto anno di studi, spera poi di continuare con la laurea magistrale in composizione. Per Tate, fede e musica sono profondamente connesse, pertanto è stata una progressione naturale per lui scrivere musica sacra così come musica classica secolare. Il suo sito web è tatepumfreymusic.com e Tate può essere può essere contattato all’indirizzo e-mail tatepumfreymusic@gmail.com
Biografia dell'innografo
Christian Walter John Catsanos è organista e innografo. È nato a Sydney, in Australia, nel 1993 e ha iniziato il suo lavoro come scrittore di inni nel 2004. La sua opera è stata in gran parte influenzata dalla guida di Richard Connolly e di Donrita Reefman. Per via dell’interesse per la musica sacra e avendo cantato nel coro della cappella della scuola, Christian vi ha ricoperto il ruolo di organista dal 2006 al 2011. Successivamente, a partire dal 2007, ha ricoperto posizioni analoghe in alcune parrocchie. Nel 2017 Christian ha conseguito la laurea in discipline musicali (materia specifica: organo) all'Australian Institute of Music. È possibile contattarlo all’indirizzo e-mail christianwaltercatsanos@gmail.com.