Deliziosa la breve riflessione di Camillo Langone.
Luigi
1 febbraio 2020
Don Bosco, sapendoti santo sociale, impegnatissimo nell'educazione dei ragazzi poveri, non credevo avessi attenzione per la musica liturgica, fissa di noialtri esteti. E invece, l'ho appena scoperto, ripetevi spesso che la tua “più grande consolazione era l'udire una messa in canto gregoriano nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, cantata da tutti i giovani”.
Una mia consolazione è sapere che a Rovigo, piccola città che nessuno mai considera e che anche per questo mi è particolarmente cara, i ragazzi della scuola media Francesco Venezze, ovviamente stimolati e guidati dai professori, hanno imparato il difficile gregoriano e lo cantano sia nelle aule sia nelle piazze. Se questo non è un miracolo non saprei come chiamarlo... Don Bosco, nel giorno successivo alla tua ricorrenza (ma i festeggiamenti continuano anche oggi), benedici questi ragazzi e convinci i tuoi salesiani a insegnare in ogni loro scuola quello che è “il canto proprio della liturgia romana” (Sacrosanctum Concilium).
Una mia consolazione è sapere che a Rovigo, piccola città che nessuno mai considera e che anche per questo mi è particolarmente cara, i ragazzi della scuola media Francesco Venezze, ovviamente stimolati e guidati dai professori, hanno imparato il difficile gregoriano e lo cantano sia nelle aule sia nelle piazze. Se questo non è un miracolo non saprei come chiamarlo... Don Bosco, nel giorno successivo alla tua ricorrenza (ma i festeggiamenti continuano anche oggi), benedici questi ragazzi e convinci i tuoi salesiani a insegnare in ogni loro scuola quello che è “il canto proprio della liturgia romana” (Sacrosanctum Concilium).