È quanto apprendiamo dalla testata ligure “Primo Canale”, che riferisce della visita del Nunzio Apostolico al seminario del capoluogo ligure.
A noi risulterebbe che non tutti i sacerdoti dell’arcidiocesi abbiano ricevuto la lettera.
La notizia sorprende molto perché la procedura sarebbe irrituale e non prevista dal Codice di Diritto Canonico. Un’altra innovazione bergogliana.
Per leggere i dettagli: https://www.primocanale.it/notizie/svolta-di-papa-francesco-il-successore-di-bagnasco-lo-sceglieranno-i-sacerdoti-genovesi-215443.html
per il rinnovamento liturgico della Chiesa, nel solco della Tradizione - a.D. 2008 . - “Multa renascentur quae iam cecidere”
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Nei primi secoli i vescovi erano eletti dal clero e confermati dal popolo e dai vescovi vicini, ergo la procedura non sarebbe nuova
RispondiEliminaIo scommetto su Mons. Giacomo Martino, non so se lo conoscete, ma informatevi. Inoltre il nome di Padre Antonio Tony Porcilato, preposito generale S.M.A. e cresciuto a Genova è da tenere in grande considerazione. Moraglia e Gallese sono out, Borghetti difficile, buone probabilità per Viola ed Anselmi... Doldi non mi pare, ma mai dire mai!
RispondiEliminaUhm... conoscendo Bergoglio, sarà una delle sue solite pantomime, come i sinodi in cui i vescovi sono aparentemente liberi ma scelgono le cose già decise prima... I preti genovesi verranno "pilotati" a scegliere qualcuno gradito a santa Marta...
RispondiEliminaNell'epoca paleocrstiana il vescovo di Roma era eletto dal clero, affiancato dal popolo e dall'autorità civile, prassi poi seguita nel medio Evo quando i vescovi, eletti dal clero delle cattedrali, erano sottoposti all'approvazione de vescovo di Roma, il quale spesso indicava il candidato più adatto inviandolo da Roma. Gli arcivescovi metropoliti si sottoponevano a un faticoso viaggio per venire a Roma e prendere il pallio dalle mani del papa. Il caso del vescovo di Genova si rifarebbe a questa antica prassi. Ma allora, anche se vi erano interessi vari, la fede e la dottrina erano fuori discussione e il più delle volte dettavano la soluzione, contro ingerenze estranee. Oggi, la Chiesa cattolica è divisa e devastata da ideologie laiciste e relativiste che stanno cambiando il depositum fidei e la disciplina ecclesiale, tali da influire pericolosamente su una scelta ' democratica'.
RispondiEliminaPerché i preti si ed i fedeli no ?. Non sarebbe stato meglio che il pastore se lo scegliessero le pecore piuttosto che gli aiutanti ?.
RispondiEliminaBeh, il cattolicesimo è questo, mi sa che dovrai fartene una ragione.
EliminaIl card. Bagnasco, ritenuto tradizionalista, non è certo simpatico a Bergoglio il quale non è andato, come suo dovere pastorale, al fortemente partecipato Congresso eucaristico di Genova, anche perché contrario alla Processione del Corpus Domini come dimostra l'abolizione da lui voluta, perfino a Roma. Per la elezione dei vescovi ci troviamo tra Scilla ( elezione 'democratica' !) e Cariddi ( elezione di scelti faziosi bergogliani !). Nella attuale situazione, potrebbe essere il male minore la prima soluzione,se non, come da sospettare, pilotata. Una cosa è certa, i fedeli rischiano di avere come ' pastori' i sempre più inadatti a confermarli nella fede.
RispondiEliminaLibertè, egalitè, fraternitè....rivoluzione francese....concilio vaticano II
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