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mercoledì 8 gennaio 2020

Ancora sulla Messa tridentina a Cremona: foto e cronaca

Qualche foto e la cronaca di sabato scorso a Cremona.
Dall'amico Mauro Faverzani.
Tanta gente e tanta fede.
Luigi

08 Gennaio 2020 Corrispondenza Romana


(Mauro Faverzani) Han dovuto insistere dieci anni, alla fine però anche i fedeli cremonesi hanno ottenuto la S. Messa tridentina. Risolutivo in tal senso l’intervento della Congregazione per la Dottrina della Fede, intervento sollecitato dal locale Coetus Fidelium, constatando il nulla di fatto e la situazione di sostanziale stallo, cui era giunta la strada del dialogo tentata con l’Ordinario, prima mons. Dante Lafranconi e poi il suo successore, mons. Antonio Napolioni. Proprio da quest’ultimo, dopo le indicazioni giunte da Roma, è arrivato il sì finale, benché «in via sperimentale» e ad alcune “condizioni” quali: la frequenza mensile, anziché settimanale, della celebrazione liturgica nella forma «extraordinaria», oltre tutto nel giorno di sabato e non di domenica, come viceversa richiesto; non nella chiesa di San Luca, dove spontaneamente erano iniziate le celebrazioni nella primavera del 2018, e nemmeno in una chiesa parrocchiale, bensì in una cappella interna della Casa San Giuseppe, gestita dalle Suore Carmelitane del Divin Cuore di Gesù: per entrarvi, occorre, per così dire, bussare in casa d’altri. E poi il celebrante: non padre Giorgio, il giovane barnabita, che, sapendo celebrare Vetus Ordo, sin dall’inizio accolse la richiesta di un sempre più nutrito gruppo di fedeli, bensì il direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Daniele Piazzi.
Ciò non ha scoraggiato il Coetus Fidelium: in occasione della prima celebrazione, svoltasi lo scorso 7 dicembre, infatti, la cappella prescelta era così gremita da costringere molti a restar fuori. Il che ha subito convinto a trasferirsi in uno spazio più adeguato ovvero nell’adiacente cappella grande delle Suore, completamente riempita in occasione della seconda celebrazione, tenutasi lo scorso 4 gennaio, primo sabato del mese.

Un centinaio i presenti: moltissimi i giovani, nonché le famiglie, ad indicare come l’esigenza sia liturgica e non certo frutto di nostalgie, evidentemente impedite dall’anagrafe. Molte e partecipate anche le altre iniziative, promosse contemporaneamente dal Coetus e sorte nell’alveo della medesima sensibilità, quali la Novena in latino con canto gregoriano in preparazione al S. Natale, la recita periodica comunitaria del Breviarium, nonché incontri di formazione mensile, la costituzione di una Schola Gregoriana «S. Antonio Maria Zaccaria» e di un gruppo di chierichetti.

Tutti riscontri sicuramente positivi, prima di tutto in termini spirituali, ciò che dovrebbe incoraggiare presto – questo è almeno l’auspicio – anche decisioni più incisive e determinate, quali, ad esempio, la frequenza non più mensile, bensì settimanale della S. Messa. Anche Cremona, inoltre, figura tra i Coetus Fidelium dell’area lombardo-veneta, che hanno messo a punto una dichiarazione congiunta, tradotta in più lingue (compreso cinese ed, ovviamente, il latino), in cui, ponendosi «nel solco della Tradizione della Chiesa» e sottolineando l’importanza della S. Messa nella forma «extraordinaria», i Coetus aderenti (oltre a Cremona, anche Bergamo, Brescia, Verona, Pavia, Piacenza, Mantova e Lodi) si propongono di «essere testimoni credibili, custodi della dolcezza della dottrina e della bellezza della fede», nonché del «tesoro della cultura cristiana, che trova nel culto la sua sorgente, via attraverso cui ripristinare l’ordine interiore ed esteriore del mondo». A questa Dichiarazione chiunque può aderire, a titolo personale oppure come gruppo, compilando il form predisposto sull’apposito sito www.coetusdeclaratio.it.





AGGIORNAMENTO: 
Visto che S. E. R.ma Mons. Antonio Napolioni sembra condividere le leggi ottomane che vietavano che le porte delle chiese dessero direttamente sulla strada (per non dare scandalo ai fedeli musulmani) e su richiesta di molti lettori che hanno fatto fatica a trovare il luogo delle celebrazioni tridentine (bisogna suonare ad un portone anonimo) mettiamo la foto dell'ingresso (via Altobello Melone n. 33). 



5 commenti:

  1. C'è un inspiegabile rigetto della Santa Messa Tridentina. Le condizioni poste da Napolioni sono dei veri e propri ostacoli al Venerando Rito Cattolico. O forse il rigetto è spiegabilissimo con il diabolico spirito vaticano secondista ecumenista che vuole affossare la Cattolicità per il trionfo della massonica "fratellanza universale".

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    1. E' spiegabilissimo con l'ideologia modernista che ha guidato la convocazione e il lavoro del CVII, all'insegna del tutto da rifare e aggiornare perché sbagliato, manipolato da una 'esigua' minoranza sovversiva, protetta da Montini, e da una mal accorta maggioranza, ingenuamente accodata, illusa della " Nuova Pentecoste ", dimenticando che quell'unico ed irripetibile evento carismatico, è guida della Chiesa in eterno.

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  2. I fedeli VO di Cremona subiscono gravi e ingiuste limitazioni, con non tanto sottinteso disprezzo: Messa una volta al mese, in una cappella seminascosta, celebrata da uno della Curia, in evidente funzione di contrllo verso chi è ritenuto un pericoloso eretico ( oggi significa non 'adeguato'. al rifiuto della tradizione dottrinale e morale cattolica ). Non c'è da gioire ma coraggio di fronte all'atteggiamento persecutorio del mitratello bilioso e ignorante della millenaria missione della Chiesa. Quando possono organizzino la partecipazione alla Messa VO celebrata in altra città. Il Signore perdonerà loro la mancata partecipazione a celebrazioni frutto di una palese manipolazione ideologico-modernista, tanto spesso sconfinanti anche nella profanazione.

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  3. Uno della Curia. È don Daniele un bravo sacerdote liturgista. Non è un modernista ma veramente un sacerdote preparato e attento alla liturgia e un prete sopratutto che ama il Signore.

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    1. Benissimo Anonimo delle 21:30 : questo ci fa veramente piacere! Grazie

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