Post in evidenza

Luis Badilla. "Per Papa Francesco visitare la Francia era già un problema nel 2014"

Grazie a Luis Badilla per questa nuova analisi sulla ritrosia di Francesco a fare viaggi apostolici in Francia. QUI ancora Badilla sulla ma...

mercoledì 13 novembre 2019

Un documento/appello internazionale contro gli atti sacrileghi

Riceviamo e pubblichiamo, per verità di cronaca, ma nutriamo più di una perplessità su vari aspetti, pur essendo ovviamente preoccupati per le sciagure che affliggono da qualche anno la Santa Chiesa di Dio (e ultimamente con più frequenza e gravità) 
Forse non erano i modi e i termini giusti. 
Visto anche il vergognoso silenzio del Papa ai dubia dei cardinali. 
Ed erano Cardinali. 
Roberto


 






Documento / Appello internazionale 
contro gli atti sacrileghi 

Noi sottoscritti chierici, studiosi e intellettuali cattolici, protestiamo e condanniamo gli atti sacrileghi e superstiziosi commessi da Papa Francesco, il Successore di Pietro, durante il recente Sinodo sull’Amazzonia tenutosi a Roma.

Questi atti sacrileghi sono i seguenti: 

Il 4 ottobre Papa Francesco ha partecipato ad un atto di adorazione idolatrica della dea pagana Pachamama.


Ha permesso che questo culto avesse luogo nei Giardini Vaticani, profanando così la vicinanza delle tombe dei martiri e della chiesa dell’Apostolo Pietro.

Ha partecipato a questo atto di adorazione idolatrica benedicendo un’immagine lignea della Pachamama.

Il 7 ottobre, l’idolo della Pachamama è stato posto di fronte all’altare maggiore di San Pietro e poi portato in processione nella Sala del Sinodo. Papa Francesco ha recitato preghiere durante una cerimonia che ha coinvolto questa immagine e poi si è unito a questa processione.

Quando le immagini in legno di questa divinità pagana sono state rimosse dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina, dove erano state collocate sacrilegamente, e gettate nel Tevere da alcuni cattolici oltraggiati da questa profanazione della chiesa, Papa Francesco, il 25 ottobre, si è scusato per la loro rimozione, e una nuova immagine di legno della Pachamama è stata restituita alla chiesa . In tal modo è incominciata un’ulteriore profanazione.

Il 27 ottobre, nella Messa conclusiva del Sinodo, ha ricevuto una ciotola usata nel culto idolatrico della Pachamama e l’ha collocata sull’altare. Lo stesso Papa Francesco ha confermato che queste immagini in legno sono idoli pagani. Nelle sue scuse per la rimozione di questi idoli da una chiesa Cattolica, li ha chiamati specificamente Pachamama , nome di una falsa dea della madre terra secondo una credenza religiosa pagana del Sud America.

Svariate caratteristiche di queste cerimonie sono state condannate come idolatriche o sacrileghe dal cardinale Walter Brandmüller, dal cardinale Gerhard Müller, dal cardinale Jorge Urosa Savino, dall’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, dal vescovo Athanasius Schneider, dal vescovo José Luis Azcona Hermoso, dal vescovo Rudolf Voderholzer e dal vescovo Marian Eleganti . Infine, anche il cardinale Raymond Burke ha dato la stessa interpretazione in un’intervista.

Questa partecipazione all’idolatria è stata preceduta dalla dichiarazione intitolata “Documento sulla Fraternità Umana”, firmata da Papa Francesco e Ahmad Al-Tayyeb, il Grande Imam della Moschea di Al-Azhar, il 4 Febbraio 2019 . Questa dichiarazione affermava: 

Il pluralismo e la diversità di religioni, colore, sesso, razza e linguaggio sono voluti da Dio nella Sua saggezza, attraverso la quale ha creato gli esseri umani. Questa saggezza divina è la fonte da cui discende il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi”.

Il coinvolgimento di Papa Francesco nelle cerimonie idolatriche indica che egli intendeva dare a questa affermazione un senso eterodosso, il quale consente che l’adorazione pagana di idoli venga considerata un bene voluto da Dio in senso positivo.

Inoltre, nonostante egli abbia informato privatamente il vescovo Athanasius Schneider che “Tu [il Vescovo] puoi dire che la frase in questione sulla diversità delle religioni vuole significare la volontà permissiva di Dio …” , Francesco non ha mai corretto in questo senso l’affermazione di Abu Dhabi. Nel suo successivo discorso nell’udienza pubblica del 3 aprile 2019, Francesco, rispondendo alla domanda “Perché Dio permette che ci siano tante religioni?”, al riguardo ha fatto riferimento alla “volontà permissiva di Dio” come spiegato dalla teologia Scolastica, ma ha dato al concetto un significato positivo, dichiarando che “Dio ha voluto permetterlo” perché, nonostante “ci siano tante religioni” esse “guardano pur sempre al cielo, guardano a Dio” (enfasi nostra) . Non c’è il minimo riferimento al concetto che Dio permetta l’esistenza di false religioni, allo stesso modo in cui permette l’esistenza del male in generale. Anzi, la chiara implicazione è che Dio permette l’esistenza di “tante religioni” perché sono buone in quanto “guardano pur sempre al Cielo, guardano a Dio”.

Peggio ancora, Papa Francesco da allora ha confermato la mai smentita dichiarazione di Abu Dhabi istituendo un “comitato interreligioso” , poi ufficialmente chiamato “Alto Comitato” (“Higher Committee”) , con sede negli Emirati Arabi Uniti, per promuovere gli “obiettivi” del documento; e promuovendo una direttiva del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso indirizzata ai direttori di tutti gli Istituti superiori di istruzione cattolici, e indirettamente a tutti professori universitari cattolici, chiedendo loro di dare “la più ampia diffusione possibile” al documento, compresa la sua affermazione, mai corretta, che Dio vuole la “diversità delle religioni” proprio come vuole la diversità di colore, sesso, razza e lingua.

L’autorizzazione ad adorare chiunque o qualsiasi cosa diversa dall’unico vero Dio, la Santissima Trinità, è una violazione del Primo Comandamento. Certamente ogni partecipazione a qualsiasi forma di venerazione degli idoli è condannata da questo Comandamento ed è un peccato oggettivamente grave, indipendentemente dalla colpevolezza soggettiva, che solo Dio può giudicare.

San Paolo insegnò alla Chiesa primitiva che il sacrificio offerto agli idoli pagani non era offerto a Dio ma piuttosto ai demòni quando disse nella sua Prima Lettera ai Corinzi: “Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa? No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni” (1 Cor. 10, 19-21).

Con queste azioni Papa Francesco è incorso nella reprimenda emanata dal Secondo Concilio di Nicea: “Molti pastori hanno distrutto la mia vigna, hanno contaminato il mio territorio. Poichè seguirono uomini empi e, confidando nelle loro proprie follie, calunniarono la santa Chiesa, che Cristo nostro Dio ha preso per Sua sposa, e non riuscirono a distinguere il santo dal profano, affermando che le icone di nostro Signore e dei Suoi santi non fossero diverse dalle immagini lignee di idoli satanici”.

Con immenso dolore e profondo amore per la Cattedra di Pietro, imploriamo Dio Onnipotente di risparmiare ai membri colpevoli della Sua Chiesa sulla terra, la punizione che meritano per questi terribili peccati.

Chiediamo rispettosamente a Papa Francesco di pentirsi pubblicamente e senza ambiguità, di questi peccati oggettivamente gravi e di tutte le trasgressioni pubbliche che ha commesso contro Dio e la vera religione, e di riparare questi oltraggi.

Chiediamo rispettosamente a tutti i vescovi della Chiesa Cattolica di rivolgere una correzione fraterna a Papa Francesco per questi scandali, e di ammonire i loro greggi che, in base a quanto affermato dall’insegnamento della fede Cattolica divinamente rivelato, se seguiranno l’attuale Papa nell’offesa contro il Primo Comandamento, rischiano la dannazione eterna. 
9 novembre 2019 

In Festo dedicationis Basilicae Lateranensis 
Terribilis est locus iste: hic domus Dei est et porta caeli; et vocabitur aula Dei” 

Fonte: Duc in altum di A.M.Valli QUI 


Fonte dell'immagine: Gesù che salva Pietro dalle acque QUI

7 commenti:

  1. ..bella l'introduzione CEIfriendly.

    Riceviamo.. pubblichiamo "ma giusto per" cronaca. A mo' di velina del TG4.
    Anzi, "verità" di cronaca.. velina del TG3.
    Come se non l'avessero già viralmente postato, linkato, ritwittato tutti. Forse proprio per quello: l'hanno fatto tutti e noi no?
    "pur essendo ovviamente" .. doppio carpiato cesellato da una congiuzione avversativa concessiva, un gerundio e un avverbio, perifrastica fantozziana che serve per tranquillizzare il lettore sulla militanza "senza se e senza ma" di MiL.
    Senza se e senza ma.. Col "forse"": "forse non erano i modi e i termini giusti". Ai lettori l'ardua sentenza. Forse.
    Magari, cambiando i termini...
    "Visto anche": mani avanti tutta. Non risponde ai Cardinali, vuoi vedere che non risponde nemmeno a questo appello? Ma dai!? Ma pensa!

    Non è un appello, ed è già una cosa positiva: 'sta appellomania è diventata 'na vaccata che a confronto i #Fridays4Future sono la presa di Gerico. Una sorta di strana variante ecclesiale della sindrome di Stoccolma per cui ci si rivolge, occhi languidi e cappello in mano, a chi orchestra la rivoluzione con calcolata malizia "avviando processi", affinché "faccia chiarezza". E perché non riprendersi la Francia con una giubba blu e uno scolapasta in testa a questo punto?

    E' un documento di protesta e di condanna, voce di uno che grida nel deserto di fronte a Dio e alla storia, perché in futuro non si possa dire che tutti fossero d'accordo.. magra consolazione, ma in tempo di vacche magre, è grasso che cola.
    E' un documento che avrebbe un qualche valore se fosse firmato da un gruppo di Vescovi, determinati a far cessare l'abominio della desolazione: non pervenuti.
    Possiamo fimare "io" e "te".
    E poi, tiriamo lo sciacquone.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, concordo. Grandi assenti: vescovi e cardinali....che si c....no in mano ogni volta. Paura di Bergy ma non di Dio. Evidentemente non ci credono

      Elimina
  2. "Chiediamo rispettosamente a tutti i vescovi della Chiesa Cattolica di rivolgere una correzione fraterna a Papa Francesco".
    Mi permetto di dissentire. Nessun rispetto per i demolitori della Chiesa Cattolica e per il loro capo che dispoticamente adotta il silenziatore nei confronti del diluvio di critiche che riceve.

    RispondiElimina
  3. Signor Roberto, potrebbe spiegare meglio le sue perplessità a questo testo di cui parla nella sua breve presentazione ad esso?

    RispondiElimina
  4. Il delirio idolatrico era la ciliegina che mancava sulla torta ammuffita cattocomunista sodomita. Il "papa" se ne frega altamente del secondo Concilio di Nicea perché è impegnato nel portare a compimento la iattura sovversiva del Vaticano II.
    Fuor di dubbio che oggi la Chiesa non è dov'è "Pietro".

    RispondiElimina
  5. Ma il Concilio Vaticano II, sono ancora le parole di Papa Ratzinger nel discorso del 20 dicembre 2005 citato da Bertone, «se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, può essere e diventare sempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa». (https://www.lastampa.it/blogs/2010/10/27/news/ratzinger-difende-concilio-1.37282156). Quindi non se ne esce ed andrà sempre peggio cioè verso "un sempre necessario rinnovamento della Chiesa".

    RispondiElimina
  6. Bergoglio agisce come un paranoico-delirante senza freni psichici contro tutto ciò che, gloriosamente e con successo, la Chiesa ha operato per l'evangelizzazione dei popoli, portatore, in prima linea, di un confuso coacervo ideologico modernista. massonico-marksista e gesuitico-martiniano che vuole subordinare l'evangelizzazione all'inculturazione fino a sconfinare nell'idolatria profanatrice di chiese e accusare la Chiesa di essere rimasta ferma a 200 anni fa ( chiara l'intenzione sovversiva ?). Si spiega bene l'odio contro papa Benedetto e contro gli altri papi che avevano condannato quelle ideologie e richiamato la Compagnia all'osservanza del carisma del fondatore. E' inutile e controproducente continuare ad auspicare ' filiali' e ' fraterne' correzioni visto il suo rifiuto, accompagnato dall'astiosa cacciata di tutti quelli che definisce non suoi 'amici', da bravo guerrigliero sudamericano, di ascoltare e sciogliere i dubbi come dovere osservato da Cristo stesso che è Verità, di confermare nella fede il popolo cristiano. Ma quando quella Verità si calpesta a bella posta che risposta pretendete ? Puerile, a dir poco, l'invito a pentirsi pubblicamente a chi è convinto e consapevole portatore di un preciso programma anticattolico affidatogli.

    RispondiElimina