Si veda anche il nostro recente post QUI.
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Il pellegrinaggio ad Aquileia
Alle sorgenti del Cristianesimo secondo la tradizione di San Marco
Compagnia di Sant’Antonio
E’ il momento più importante e conclusivo della breve, ma significativa, stagione di pellegrinaggi locali che la Compagnia di Sant’Antonio ha svolto nel corso di questo anno liturgico, partendo dal Santuario di Madonna del Monte di Aviano e passando per Concordia Sagittaria, figlia di Aquileia nella Fede e testimone del cristianesimo dei primi secoli.
Ne parliamo con alcuni dei promotori di questo pellegrinaggio.
Iniziamo col chiedere con quale scopo è stato organizzato questo pellegrinaggio?
All’inizio alcuni fedeli, avendo grande amore e stima per la Santa Messa secondo il Rito Antico, desideravano far conoscere a tanti altri la sua incomparabile ricchezza e inestimabile valore spirituale. Oggi si vive chiusi come in una cantina con poca luce. Siamo diventati poverissimi nelle cose della nostra nobilissima Fede cattolica. E allora se a qualcuno arriva la grazia di scoprire l’uscita da questa cantina, non puo’ che voler farla conoscere a tutti gli altri rinchiusi. Il pellegrinaggio è nato con questo scopo, cioe’, di far conoscere queste sublime bellezze e per la consolazione e gioia di tanti. La Basilica di Aquileia si presta come luogo sovraregionale dove i vari gruppi amanti della Messa di sempre si possono incontrare per celebrarla. Inoltre, proprio là e’ la sorgente che propago’ la Fede in queste terre, proprio là è giunto per primo l’Evangelista Marco ad annunciarla. E da là il nuovo credo si è irraggiato nelle regioni circostanti, cosa che ci auguriamo torni a succedere anche oggi.
Aquileia è nota per i suoi Santi Martiri. Quale ruolo hanno nel pellegrinaggio?
Si può dire che i Martiri sono i “padri” della fede, a maggior ragione in quest’epoca in cui manca ogni orientamento. Come tutti i Santi, anch’essi attendono solo che qualcuno li invochi. Come veri padri ci insegnano la vera via che porta a Dio e alla Patria celeste.
Abbiamo parlato finora del luogo. Anche la data del pellegrinaggio a fine settembre ha un significato particolare?
In verita’ la data del primo pellegrinaggio e’ stata determinata unicamente dal fatto che era l’unico sabato in cui la Basilica poteva accoglierci. Ma quasi subito ci accorgemmo della grazia che ci fu fatta dal Cielo: quel sabato non solo era la ricorrenza della festa di San Pio e questo fatto ci fece riflettere molto sul nesso tra questo grande Santo e la Santa Messa millenaria, gloria della Chiesa e gaudio delle anime. Penso sia universalmente saputo la straordinarieta’ di ogni Santa Messa offerta dalle mani piagati di Padre Pio, e le folle che facevano di tutto pur di parteciparvi. Ben sta l’appelletivo “Rito Extraordinario” !
La data poi corrispondeva ai Quattro tempora e nulla poteva esprimere meglio il carattere penitenziale che desideravamo dare al pellegrinaggio. Il pellegrinaggio e’ stato voluto soprattutto per supplicare il Signore di preservare la Fede Cattolica in queste terre. Quale castigo peggiore della perdita della Fede? E’ la causa dell’immoralita’ che distrugge poi le famiglie e le vocazioni; la societa’ si restringe e i popoli stranieri si moltiplicano; e in quest’era ‘post-cristiana’ i Sacerdoti e la Sante Messa spariscono sotto i nostri occhi! Dice il Signore per bocca del Profeta Osea: per l’iniquita’ di Mio popolo, “Farò cessare tutte le sue gioie, le feste, i noviluni, i sabati, tutte le sue assemblee solenni. ... Li ridurrò a una sterpaglia e a un pascolo di animali selvatici”.
Inoltre il pellegrinaggio svolgendosi in giorno di sabato, si onora in modo particolare la Santissima Vergine Maria. Lo scorso anno [2018] il pellegrinaggio cadde nel giorno della Madonna Addolorata, il 15 settembre, quest’anno invece, il pellegrinaggio avra’ luogo il 21 settembre, festa del Santo Evangelista Matteo, ed e’ anche il Sabato delle Quattro Tempora.
Quale funzione hanno gli stendardi?
Sono stati fatti per mostrare un segno visibile ed eccelso della nostra Fede…e per distinguerci dalla gente che va a passeggio! Abbiamo voluto che fossero più belli possibile per glorificare Dio. Comunque, ogni aspetto del pellegrinaggio e della Santa Messa viene curato per poter offrire al Signore il meglio e il piu’ bello in tutto.
Potete descrivere, per favore, un paio di stendardi particolarmente significativi.
Sì, volentieri. Il primo mostra una grande “M”, la lettera iniziale di Maria sotto una corona dorata affiancata da gigli, il tutto su sfondo azzurro. La fonte d’ispirazione è stata un santino. La Basilica aquileiese è dedicata a Maria Ss.. Ella è la nostra mediatrice della misericordia di Dio e ci insegna l’umiltà. I gigli simboleggiano la purezza che è strettamente legata alla fede: senza la purezza si perde anche la Fede.
Il secondo stendardo mostra una croce con Gesù crocifisso e la scritta “Domine, parce nobis”, cioè “Signore, abbi pietà di noi”. Questa implorazione è propria della Settimana Santa e dei Quattro tempora: si prega di essere risparmiati dalla punizione meritata per i nostri peccati e, attraverso la penitenza, di tornare in Grazia di Dio. La Croce è il pegno della nostra salvezza. Il colore rosso scuro simboleggia il Preziosissimo Sangue che ci salva e che viene offerto in ogni Santa Messa.
Quale ruolo gioca il carattere pubblico del pellegrinaggio?
È la riparazione pubblica per tutte le offese pubbliche che riceve il Signore; e’ riparazione per l’edonismo di questi tempi, per i sacrilegi contro l’Eucarestia, per l’apostasia nella fede. Si vuole così rendere a Dio l’onore che Gli è stato negato con questi peccati. Cito da un opera di P. Garrigou-Lagrange: la pubblica riparazione, “tiene lontani i grandi castighi, anche pubblici che il mondo merita per le sue colpe, e chiede allo stesso tempo misericordia per i peccati, in modo che [l’ uomo ritorni] sulla via della salvezza e si penta.”
Perché il Latino è particolarmente appropriato come lingua per questo pellegrinaggio?
“Il Concilio, nella costituzione sulla sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, stabilì che «l'uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nei riti latini» e che «i fedeli sappiano recitare e cantare insieme, anche in lingua latina, le parti dell'ordinario della Messa che spettano ad essi»
Prima ancora del Concilio, Papa Giovanni XXIII scrisse nella costituzione apostolica Veterum Sapientia: “…la Santa Sede ha gelosamente vegliato sulla conservazione e il progresso della lingua latina e la ritenne degna di usarla essa stessa, «come magnifica veste della dottrina celeste e delle santissime leggi», nell'esercizio del suo magistero, e volle che l'usassero anche i suoi ministri.”
Oggi esso viene ancora usato per esempio nelle preghiere degli esorcismi perché, secondo quanto affermano gli stessi esorcisti, è più efficace delle lingue moderne. Sosteniamo il Latino perché amiamo la Chiesa e vogliamo onorare Dio nella lingua originaria e ufficiale della Chiesa. Il Latino rimane inoltre tuttora la lingua della liturgia e tutti i figli della Chiesa dovrebbero essere in grado di usarla in modo naturale.
E il Latino può servire bene come lingua internazionale dei pellegrini…
Sì, certo. Lo scorso anno ci sono stati partecipanti da varie nazioni. Visto che il Cristianesimo si è diffuso a partire da Aquileia era naturale invitare al pellegrinaggio fratelli di fede dai paesi confinanti.
Quale futuro per questo pellegrinaggio?
Non possiamo dirlo con sicurezza. Intanto preghiamo di avere la grazia di poter continuare a tenerlo ogni anno. Vorremmo invitare i pellegrini a ideare e portare in processione i loro propri stendardi o croci.
Come ci si prepara altrimenti per il pellegrinaggio?
Invitiamo i pellegrini a prepararsi con una novena, che inizieremo giovedì 12 settembre. Inoltre, sul suggerimento della nostra Guida Spirituale, i fedeli sono invitati a voler offrire il digiuno (secondo le norme stabilite dalla Chiesa per il Venerdi’ Santo) il giorno precedente al pellegrinaggio, che e’ il ‘Venerdi’ delle Quattro Tempora’.
Vorrei fare ora una domanda un po’ scomoda... Pensando in maniera autocritica, quali sono i punti deboli dei fedeli della Messa Tridentina?
A causa dell’eccellenza di questo rito si può essere tentati ad essere insofferenti ed ipercritici verso i nostri fratelli di Fede che non lo conoscono o che sono un po’ prevenuti forse. La grazia che abbiamo ricevuto va conservata con umilita’: siamo stati chiamati a proteggere e sorvegliare una ricchezza che appartiene a tutti i fedeli di tutti i tempi. Adempiamo con attenzione e fedelta’ cio’ che il Signore ha affidato a noi, servi inutili. Una seconda tentazione è quella di perdersi nell’esteriorità, nell’aspetto estetico: paramenti sacri, la bella liturgia, i canti tradizionali. L’esteriorita’ deve arricchire la nostra interiorita’—le nostre anime; la bellezza deve nutrire e far aumentare in noi una bonta’ veramente di Cristo.
Come si integra il battesimo nel corso del pellegrinaggio?
Il nesso è nelle promesse battesimali che vengono rinnovate pubblicamente presso l’antico battistero della Basilica. Nel battesimo muore l’uomo vecchio e rinasce come uomo nuovo. Ogni giorno siamo in lotta con le opere di satana, e tante volte al giorno dobbiamo rinunciare alle sue opere nefaste e dire con forza: Credo! E perche’ credo, agisco di conseguenza, e con coerenza. La Chiesa si rinnova continuamente solo in questo modo: rinunciando ogni giorno alle opere di satana. Al termine del cammino penitenziale della Quaresima si usa rinnovare le promesse battesimali; un pellegrinaggio e’ un cammino penitenziale.
Finora abbiamo parlato molto di penitenza. In questo pellegrinaggio c’è anche spazio per la gioia cristiana?
La fatica del pellegrinare—il caldo, il camminare, le costanti preghiere e canti—sono penitenze che vengono vissute e offerte molto felicemente perche’ la nostra gioia e’ grande: siamo tutti insieme, i canti ci rinvigoriscono, le preghiere ci toccano nel piu’ profondo, siamo uniti con tutta la Chiesa di tutti i tempi, siamo in processione fianco a fianco con tutti i Santi di questa gloriosa Chiesa; possiamo esultare come i pellegrini nel Salmo 84:
Quanto sono amabili le Tue dimore,
Signore degli eserciti!
L'anima mia languisce
e brama gli atri del Signore. (...)
Beato chi trova in Te la sua forza
e decide nel suo cuore il Santo Viaggio. (...)
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente (...)
Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.
Vorreste forse aggiungere ancora qualcosa per i lettori?
Li invitiamo di tutto cuore a partecipare al pellegrinaggio, per il bene della Chiesa odierna e a condividere con noi la gioia di questa giornata ad Aquileia.
Informazioni: compagniasantantonio@libero.it
Pagina Facebook: Compagnia di Sant'Antonio
Telefono: 347.396.1396