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sabato 11 maggio 2019

Germania“velociter currit ad finem”: il crollo del cristianesimo e la settimana di sciopero femminista "nessuna cattolica metta piede in chiesa"

Nel 2001 l’allora cardinale Joseph Ratzinger disse a Peter Sewald: “La chiesa si ridurrà numericamente. Quando ho fatto questa affermazione, mi sono piovuti da tutte le parti rimproveri di pessimismo. E oggi tutti i divieti paiono caduti in disuso, tranne quello che viene chiamato pessimismo e che spesso non è altro che sano realismo". (Cfr. Il Foglio ) Abyssus abyssum invocat. Una chiesa afflitta da un cupo regime dittatoriale modernista con delle fortissime connotazioni protestanti non può che subire le conseguenze del più terribile castigo di Dio: l'irrefrenabile emorragia del calo dei battezzati e dei praticanti! 
L'ultima folle "invenzione"  dei fedeli della parrocchia di Santa Croce (Heilig Kreuz) di Münster (Renania Settentrionale) -leggi sotto.
AC  

Germania, in 40 anni ci saranno 22 milioni di cristiani in meno 

Tra soli 40 anni i cristiani in Germania si dimezzeranno di numero. 
La proiezione era in qualche modo immaginabile, ma ora uno studio, pubblicato lo scorso giovedì 2 maggio e commissionato dalla Conferenza Episcopale Tedesca (DBK) e dalla
Chiesa Evangelica di Germania (EKD) all´Università Albert-Ludwig di Friburgo di Brisgovia lo ha confermato nero su bianco. 
Nel 2060 ci saranno in Germania solo 22,7 milioni di cristiani (tra evangelici e cattolici) invece degli attuali 44,8 milioni. Si tratta di una picchiata in termini percentuali del -49%. Il decremento di adesioni ufficiali al cristianesimo colpisce, tuttavia, più la Chiesa evangelica che quella cattolica. 
Il numero di protestanti in Germania, che secondo i dati del 2017 sono 21,5 milioni, scenderà nel 2035 a 16,2 milioni (cioè del 25%) e del 51% nel 2060, ossia ad appena 10,5 milioni aderenti.
Leggermente più lieve la flessione del numero dei cattolici, che oggi sono 23,3 milioni: scenderanno del 21%, cioè a 18,6 milioni, nel 2035 e del 48%, cioè a 12,2 milioni, nel 2060. 
La notizia non preoccupa soltanto i parroci di domani – che celebreranno la santa messa evidentemente davanti ad assemblee dimezzate di numero rispetto a quelle di oggi – ma anche gli economi delle diocesi. 
Se infatti le entrate dovute alle “tasse alla Chiesa” (le tanto discusse Kirchensteuer, obbligatorie in Germania) rimarranno costanti nei prossimi 40 anni, attestandosi sui 12 miliardi di euro (come nel 2017), sarà il loro potere di acquisto a dimezzarsi del 51%. 
«Se le Chiese nel 2060 vorranno affrontare le stesse spese del 2017 avranno bisogno di entrate per quasi 25 miliardi di euro», sentenzia lo Studio.
Insomma, il doppio rispetto ad oggi. 
In realtà qualche effetto lo si potrà scorgere già nel 2035, quando gli esperti di finanza dell´Università del Baden-Würrtemberg prevedono già una perdita di acquisto del 26% da parte delle due Chiese tedesche. 
Insomma, chiese e casse semivuote. 
Lo Studio, che porta il titolo “Proiezione a lungo termine dei membri della Chiesa e delle entrate finanziarie in Germania” („Langfristige Projektion der Kirchenmitglieder und des Kirchensteueraufkommens in Deutschland“) è stato condotto analizzando i dati degli ultimi 20 anni nelle 20 Chiese territoriali evangeliche e nelle 27 diocesi cattoliche tedesche. 
Il direttore dello Studio, Bernd Raffelhüschen, scorge la novità della ricerca non tanto nei risultati, come già detto largamente immaginabili, quanto piuttosto nel fatto che meno della metà di questo risultato negativo si lascia spiegare con l´arretramento demografico del Paese. 
«Un grosso influsso sullo sviluppo delle adesioni alla Chiesa lo hanno battesimi, abbandoni
della Chiesa e acquisizioni di nuovi membri da parte», chiarisce Raffelhüschen. 
Decessi e nuove nascite influiscono infatti solo del 21%, da qui al 2060. 
A ciò si aggiunga la previsione dell´indebolimento della tendenza da parte delle famiglie cristiane di battezzare i nascituri nei prossimi anni. 
«Le Chiese dovranno in questo senso intensificare i loro sforzi», suggerisce Raffelhüschen. 
Osservando i dati da una prospettiva regionale, si scopre che la perdita “assoluta” più consistente di adesioni alla Chiesa (con un calo del 53,6%, ossia da 16,8 a 9 milioni di aderenti) si registra nella Germania occidentale. 
Mentre la perdita “relativa” più consistente nell´Est, dove i membri delle Chiese calano del 62,5%, cioè da 0,8 a 0,5 milioni di aderenti. 
Gli introiti delle Chiese rimarranno nel 2060 identici al 2017 per distribuzione regionale (1,8 miliardi di euro verranno dal nord, 0,7 dall´est, 4,8 dal sud e 4,7 dall´ovest della Germania), ma, come detto, nel 2060 questi introiti basteranno solo per la metà delle spese affrontate nel 2017. 
Il quadro sembrerebbe tratto da un film catastrofista del noto regista tedesco Roland Emmerich, ma la reazione dei capi delle due Chiese tedesche, Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio della Chiesa Evangelica di Germania, e il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza Episcopale Tedesca, è per nulla dimessa o scoraggiata, anzi pensano che sia tutto sommato «un bene affrontare le domande difficili di domani, da una posizione economica solida, come quella di oggi». «Alcuni fattori di questa recessione delle adesioni alla Chiesa non possiamo cambiarli, altri però sì», commenta saggiamente Bedford-Strohm. 
Secondo il cardinale Marx, si tratta ora di orientare il lavoro pastorale a partire dai risultati di questa ricerca: «Nella Chiesa l´essenziale è sempre annunciare il Vangelo, anche sotto condizioni mutate. Questo Studio per me è un appello alla missione».  Fonte: ACI stampa QUI
Cosa organizzano dunque i parrocchiani di Münster per invocare da Dio la salute dell'anima dei propri connazionali  e di scongiurare il  terribile castigo dell'abbandono delle pratiche religiose? 
Ecco la "risposta": "Dall'11 al 18 maggio, le donne cattoliche sono state invitate a "non mettere piede in una chiesa, di indossare il camice bianco - sic! N.d.R.- e a bloccare "qualsiasi servizio di volontariato".  
Gli organizzatori dicono: "Cosa ne sarebbe della Chiesa cattolica senza le sue donne?"
Per rendere "l'altra metà della Chiesa ascoltata", i parrocchiani parrocchia di Santa Croce (Heilig Kreuz) di Münster (Renania Settentrionale) in Germania, chiedono uno sciopero. 
"Noi donne vogliamo vedere un autentico cambiamento nella nostra Chiesa, vogliamo contribuire e dire la nostra, vogliamo che donne e uomini, su un piano di parità, seguano la loro chiamata in armonia e procedano nella stessa direzione: quella di Gesù Cristo, Chi ha chiesto a tutti noi di portare il suo messaggio d'amore al mondo. " 
I parrocchiani di Münster vogliono invitare le donne nella chiesa cattolica tedesca "a non mettere piede in una chiesa"dall'11 al 18 maggio, di non fare alcun tipo di servizio liturgico  e di fermare "tutta l'opera di volontariato" . 
"Celebreremo la Messa fuori, davanti alla chiesa", hanno dichiarato con orgoglio. 
La campagna è iniziata nella parrocchia di Santa Croce (Heilig Kreuz) di Münster (Renania Settentrionale) durante un incontro mensile per discutere dell'enciclica Laudato sii '. L'umore dell'incontro era particolarmente cupo. "Siamo stati scoraggiati dalle rivelazioni sull'assalto sessuale commesso dai sacerdoti e dalla persistente esclusione delle donne, che è una delle fonti del problema", ha detto Elisabeth Kötter sulla stampa cattolica tedesca.
Fonte: German Catholic QUI

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