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NOSTRE INFORMAZIONI di mons. Eleuterio Favella: il Chirografo «Ruinarum ingravescentes»

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato, abbiamo ricevuto la seguente informazione ex Aedibus da S.E.R. Mons. Eleuterio Fave...

martedì 19 marzo 2019

Festa di San Giuseppe Patrono universale della Santa Chiesa e della Famiglia

Celebrare la festa di san Giuseppe del 19 marzo (i primi furono i monaci benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399; venne infine promossa dagli interventi dei papi Sisto IV e Pio V e resa obbligatoria nel 1621 da Gregorio XV) significa rendere onore liturgico al Patrono universale della Chiesa e all’avvocato di ogni famiglia. 
Oggi più che mai occorre pregare ed implorare la sua intercessione per l’una e per l’altra realtà. 
Alla Vergine Maria si tributa il culto di iperdulia (al di sopra di tutti i Santi), mentre a san Giuseppe il culto di proto dulia (primo fra tutti i Santi). ... 
Il beato Pio IX, l’8 dicembre del 1870, quando proclamò san Giuseppe patrono della Chiesa universale, disse: «In modo simile a come Dio mise a capo di tutta la terra d’Egitto quel Giuseppe, figlio del patriarca Giacobbe, affinché immagazzinasse frumento per il popolo, così, all’arrivo della pienezza dei tempi, quando stava per mandare sulla terra suo Figlio unigenito Salvatore del mondo, scelse un altro Giuseppe, del quale il primo era stato tipo e figura, che rese padrone e capo della sua casa e del suo possesso e lo scelse come custode dei suoi principali tesori». 
Allo stesso modo Leone XIII, nell’enciclica Quamquampluries del 15 agosto 1889, afferma: «è affermata l’opinione, in non pochi Padri della Chiesa, concordando su questo la sacra liturgia, che quell’antico Giuseppe, nato dal patriarca Giacobbe, aveva abbozzato la persona e i destini di questo nostro Giuseppe e aveva mostrato col suo splendore, la
grandezza del futuro custode della sacra famiglia». 
La stessa interpretazione venne espressa da Pio XII quando istituì la festa di san Giuseppe artigiano nel 1955. Possa il paterno discendente del Re Davide infondere nei responsabili terreni della Chiesa e nei genitori un poco del suo virile coraggio proveniente dalla sua indefettibile Fede. (Cristina Siccardi QUI)  

Chiamato ad essere il custode del redentore, «Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sè la sua sposa» (Mt 1,24). 
Ispirandosi al Vangelo, i padri della Chiesa fin dai primi secoli hanno sottolineato che san Giuseppe, come ebbe amorevole cura di Maria e si dedicò con gioioso impegno all'educazione di Gesù Cristo (cfr. S. Irenaei, «Adversus haereses», IV, 23, 1: S. Ch. 100/2, 692-694), così custodisce e protegge il suo mistico corpo, la Chiesa, di cui la Vergine santa è figura e modello. 
Nel centenario della pubblicazione dell'epistola enciclica «Quamquam Pluries» di papa Leone XIII (die 15 aug. 1889: «Leonis XIII P. M. Acta», IX [1890] 175-182) e nel solco della plurisecolare venerazione per san Giuseppe, desidero offrire alla vostra considerazione, cari fratelli e sorelle, alcune riflessioni su colui al quale Dio «affidò la custodia dei suoi tesori più preziosi» (S. Rituum Congreg., «Quemadmodum Deus», die 8 dec. 1870: «Pii IX P. M. Acta», pars I, vol. V, 282; Pii IX, «Inclytum Patriarcham», die 7 iul. 1871: «l. c.» 331-335). Con gioia compio questo dovere pastorale, perché crescano in tutti la devozione al patrono della Chiesa universale e l'amore al Redentore, che egli esemplarmente servì. 
In tal modo l'intero popolo cristiano non solo ricorrerà con maggior fervore a san Giuseppe e invocherà fiduciosamente il suo patrocinio, ma terrà sempre dinanzi agli occhi il suo umile, maturo modo di servire e di «partecipare» all'economia della salvezza (cfr. S. Ioannis Chrysostomi, «In Matth. Hom.», V, 3: PG 57, 57s; Dottori della Chiesa e Sommi Pontefici, anche in base all'identità del nome, hanno indicato il prototipo di Giuseppe di Nazareth in Giuseppe d'Egitto per averne in qualche modo adombrato il ministero e la grandezza di custode dei più preziosi tesori di Dio Padre, il Verbo Incarnato e la sua Santissima Madre: cfr. v. g., S. Bernardi, «Super "Missus est" Hom.», II, 16: «S. Bernardi Opera», IV, 33s; Leonis XII, «Quamquam Pluries», die 15 aug. 1889: «l. c.» 179). 
Ritengo, infatti, che il riconsiderare la partecipazione dello sposo di Maria al riguardo consentirà alla Chiesa, in cammino verso il futuro insieme con tutta l'umanità, di ritrovare continuamente la propria identità nell'ambito di tale disegno redentivo, che ha il suo fondamento nel mistero dell'Incarnazione. (San Giovanni Paolo II ESORTAZIONE APOSTOLICA REDEMPTORIS CUSTOS 15 agosto 1989)


Orazione a San Giuseppe  

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa. 
Ti preghiamo! Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. 
Proteggi, o provvido Custode della Divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amantissimo, questa immonda peste di errori e di vizi, che ha infettato il mondo; ci assisti propizio dal Cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo Protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi da questo momento sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinchè a tuo esempio, e grazie il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen.  


Preghiera di consacrazione e affidamento dell’Italia a San Giuseppe  
di Don Stefano Lamera 

San Giuseppe, sposo di Maria santissima, Madre di Gesù e Madre dell’umanità, che ha voluto la nostra Italia disseminata dei suoi Santuari e che sempre ha guardato ad essa con lo stesso amore di predilezione con cui l’ha guardata Gesù, che volle sede stabile del suo Vicario in terra, il Papa. 
A te, oggi, noi consacriamo e affidiamo questa amata Italia e la sue famiglie. 
Custodiscila, difendila, proteggila! Sia pura la fede, siano santi i Pastori, siano copiose le vocazioni, sia sacra e difesa la vita, siano sani i costumi, siano ordinate le famiglie, sia cristiana la scuola, siano illuminati i governanti, regni ovunque amore, giustizia e pace. Custodisci, difendi, proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, i nostri giovani, speranza di un mondo migliore, e gli anziani, radici della nostra fede e maestri di vita. Ottienici con la tua potente intercessione, unita a quella della tua Santissima Sposa, uomini nuovi che abbiano il coraggio di abrogare le inique leggi contro Dio e contro l’uomo, ereditate da un triste ed oscuro passato. 
Con la tua protezione, o san Giuseppe, continui l’Italia ad essere centro vivo di civiltà cristiana, faro di luce evangelica a tutto il mondo, terra di santi per la gloria del Padre Celeste e per la salvezza di tutti gli uomini. 
E, come un tempo scampasti dalla morte la minacciata vita del Bambino Gesù, così difendi la santa Chiesa di Dio e la fede delle nostre famiglie da tutte le oscure insidie del male. Gesù, Giuseppe e Maria, benedite, proteggete, salvate l’Italia! 
Ritorni con il vostro aiuto, e per la vostra intercessione, a spalancare le porte a Cristo. Amen.

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