Proponiamo un'esercitazione al computer: cerchiamo su Internet se Suor Azia Ciairano (o chi l'ha preceduta del compito di superiora dell'USMI ) ha diffuso l'appello di “alzarci in piedi” ad esempio nel
- 2016, anno dell'approvazione del Decreto Legge Cirinnà Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze" ovverosia la distruzione legalizzata della "famiglia piccola chiesa domestica" (San Giovanni Paolo II).
Chissà se Suor Azia Ciairano ha diffuso l'appello di “alzarci in piedi” a sostegno spirituale dei migliaia di cittadini italiani senza lavoro ed in stato di indigenza a causa delle speculazioni finanziarie mondialiste.
Chissà se Suor Azia Ciairano ha diffuso l'appello di “alzarci in piedi” il
- 22 gennaio 2019 quando lo Stato di New York, dove sono in netta maggioranza i democratici, ha approvato una legge che stravolge i concetti di «omicidio» e «persona» e consente di abortire fino al 9° mese di gravidanza, anche in assenza di un medico.
Chissà se Suor Azia Ciairano ha diffuso l'appello di “alzarci in piedi” a difesa delle comunità cristiane ferocissimamente perseguitate dagli islamici soprattutto in Medio Oriente.
Chissà se Suor Azia Ciairano ha diffuso l'appello di “alzarci in piedi” per dire "basta alla cristianofobia" nelle scuole e nella società "civile". Certamente suor Azia fu presente nella fredda sera del 28 gennaio 2012 a Piazzale Libia a Milano assieme ai 300 fedeli che hanno recitato ininterrottamente per tre ore il Santo Rosario in riparazione di uno spettacolo blasfemo realizzato in odium contro Nostro Signore Gesù Cristo.
Siccome l'attuale "clima ecclesiale" è demagogicamente e furbescamente invischiato nell'iper-sociale in particolafe nell'accoglienza dei cosiddetti "migranti" le suore dell'USMI hanno dovuto obbedire con un travestimento che manterranno fino a quando l'aria nella chiesa soffierà da un'altra parte. Un atteggiamento umanamente comprensibile ma cristianamente non condivisibile.
Signore donaci nuovi e santi sacerdoti, religiosi e religiose che dediti al Tuo servizio siano vero sale e vero livieto della società per la salute e la salvezza delle anime. Amen
AC
Migranti, è il turno delle suore.
Anche loro scendono in campo contro i “disumani”
All’appello mancavano solo loro, le suore. Non bastava l’esercito dei buonisti.
Non bastavano i piddì che s’imbarcano per solidarietà, gli umani che imperversano in tv, i Cacciari e le Boldrini che urlano, i Saviano, i Vauro e le anime belle della sinistra.
Ora l’appello è completo, anche le suore scendono in campo contro il decreto sicurezza. L’Unione delle Superiori Maggiori d’Italia, in un documento-manifesto firmato da suor Azia Ciairano, esprime la protesta: «Constatiamo che le azioni politiche, in particolare il decreto
sicurezza, non solo aggravano le situazioni di vulnerabilità di diversi gruppi etnici che vivono sui nostri territori, ma mettono in atto il disprezzo dell’altro con la violazione sistematica delle principali regole della tutela umanitaria. Così pure il dilagare di atteggiamenti violenti che si stanno diffondendo sempre più, segna con la rabbia e l’intolleranza le nostre relazioni umane, sociali e politiche».
Le suore, il (presunto) razzismo e la religione
«Per noi religiose e religiosi – scrivono in riferimento alla Giornata mondiale in cui si celebra la Vita consacrata – è una giornata carica di significati: si rende grazie, si fa memoria e si rinnova l’impegno a vivere con passione, nella diversità dei carismi e ministeri, l’unico comandamento: l’amore a Dio e a ogni donna e uomo della terra, in particolare agli oppressi, ai poveri, agli esclusi, ai prediletti da Dio. È in questo nostro tempo abbruttito da forme palesi di negazione dei diritti umani, rifiuto del diverso, odio, razzismo e volgarità, che Dio ci chiama ad “alzarci in piedi” per dare oggi “voce” e concretezza al dono della nostra vita, affinché la luce della Speranza e della Profezia continuino a risplendere nella storia dell’umanità» . Il grido delle suore per denunciare che «tutto questo manifesta la negazione del Vangelo, e di questo noi siamo testimoni! Pertanto, nella giornata dedicata alla vita consacrata, ribadiamo la scelta e l’impegno ad abbracciare il futuro con speranza per vivere con audacia e libertà l’obbedienza al Vangelo di Gesù Cristo. Ci impegniamo oggi a tradurre in gesti concreti, semplici e quotidiani, il Vangelo dell’accoglienza, della solidarietà, della condivisione che rivelano la bellezza e grandezza della dignità di figli di Dio. Tutti ne siamo beneficiari, senza discriminazione».
Fonte: Il Secolo d'Italia QUI
Immagine: Il Post.it QUI