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martedì 29 gennaio 2019

Chiese da trasformare in centri sociali ecumenici catto-protestanti. Parola di mons. Stefan Hesse vescovo di Amburgo

Ci sono delle cose che sfuggono alla nostra comprensione.  
L'Europa, soprattutto la parte geografica a nord, non riesce a trovare un'efficace terapia per il cancro dell'abbandono della pratica religiosa. La scristianizzazione della società  sta affliggendo sia la  Chiesa Cattolica che le riforme post conciliari hanno reso irriconoscibile "Dì oggimai che la Chiesa di Roma,per confondere in sé due reggimenti,cade nel fango, e sé brutta e la soma" (Dante: Divina Commedia Canto XVI)   che la variegata galassia protestante da 500 anni alla ricerca di un'identità.
Il virus protestante, reponsabile della desertificazione e della frantumazione ecclesiale delle località dove fu diffuso, sta svuotando da oltre 50 anni anche le chiese cattoliche  per colpa dei chierici traditori.
L'Agenzia di stampa della CEI ha proposto un articolo,  teologicamente fallato, nel quale si percepisce una particolare simpatia per l'esperienza "made in Germany" delle chiese che nel nome del "dio" soldo e del risparmio vengono "condivise" sia dalle comunità cattoliche che da quelle protestanti. 
L'articolo riporta l'intervista di un Vescovo della nazione super progressista e de-cattolicizzata  del mondo.
"Qui gatta ci cova" avrebbero detto i nostri nonni... 
Il "programma" dei chierici rivoluzionari è sempre lo stesso: far trovare i fedeli con speciose motivazioni  di fronte al fatto compiuto.
In Italia nello scorso periodo natalizio abbiamo constatato che le chiese possono essere facilmente trasformate in pizzerie, ristoranti, luoghi di balli vari (QUI)
Nel nord Europa gli edifici di culto sono invece venduti... per essere trasformati in centri commerciali o in moschee...
I buoni fedeli  sanno che prima o poi la Divina Provvidenza affincherà e proteggerà l'opera dei nuovi Maccabei.
AC
Germania: mons. Hesse (Amburgo), 
“cattolici e protestanti dovrebbero condividere le chiese”. 
Il nodo della cessione dei luoghi di culto

L’arcivescovo di Amburgo, mons. Stefan Hesse, ha ipotizzato la concreta possibilità che, nelle diocesi del Nord della Germania, si giunga sempre più ad un uso comune delle chiese da parte dei cristiani delle diverse confessioni, protestanti e cattolici, in considerazione delle difficoltà finanziarie e di frequentazione.
Non sono pochi i villaggi, città e quartieri in cui entrambe le comunità possano essere piccole”, ha detto Hesse in un’intervista al quotidiano “Hamburger Abendblatt”.
È ancora presto per valutare se si parlerà di condivisione delle chiese: “Saranno presentate come chiese o centri sociali? Nulla è da escludere”.
Hesse ha rimarcato che esistono già dei colloqui ufficiali, ma non sono terminati, anche alla luce di esperienze di cooperazione liturgica e pastorale già esistenti in diverse località: “A Kiel-Mettenhof, le congregazioni cattoliche e protestanti usano la chiesa e la sala parrocchiale sin dall’inizio in modo comune”.
Ad Ahrensbök, la comunità cattolica è ospitata dalla chiesa protestante, mentre a Damp sono i protestanti ad essere accolti nella parrocchia cattolica.
In questo discorso l’arcivescovo Hesse pone anche l’attenzione sulle diverse prospettive riguardanti la cessione o la dismissione dei luoghi di culto, riferendo di essere scettico sulla possibilità che una chiesa possa essere affittata per attività alternative: “Dobbiamo ancora differenziare lo spazio della chiesa da altre realtà, perché le chiese sono spazi sacri”.

Fonte: Agenzia SIR QUI