Cronaca di un incontro fra “Apoti” (coloro che non se la bevono, Giuseppe Prezzolini) con un religioso riconvertito alla tradizione.
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27-11-18 Aldo Maria Valli
È un uomo giovane, dal fisico robusto. Occhi sinceri, che ti guardano senza incertezze. È un religioso, e indossa l’abito dell’ordine del quale fa parte. Racconta che un tempo ebbe una certa simpatia per la Chiesa del “rinnovamento” e dell’“aggiornamento”. Non era proprio un modernista, ma di certo guardava con sospetto a coloro che parlavano di difesa della tradizione e mettevano in guardia da certe derive del Vaticano II. Poi tutto è cambiato. Nel corso del pontificato di Francesco ha aperto gli occhi. Non è diventato lefebvriano, ma ha incominciato a capire le preoccupazioni espresse da quella parte della Chiesa e ora si riconosce in quell’impegno per la custodia della dottrina e il rispetto della tradizione.
Ci vediamo per la prima volta, non possiamo dire di conoscerci. Tuttavia si stabilisce una sintonia. Mi racconta che all’interno del suo ordine è stato completamente emarginato. Quando ha iniziato a esprimere apertamente i suoi dubbi e le sue perplessità circa l’indirizzo dato alla Chiesa dall’attuale pontificato, quando ha detto di non riconoscersi nel misericordismo e nella visione marcatamente orizzontale e sociale dell’evangelizzazione, quando ha fatto capire di non essere entusiasta della Chiesa che cerca a ogni costo l’applauso del mondo, i
superiori lo hanno rimosso da tutti gli incarichi che ricopriva. Nessuno spazio di dialogo: la critica, sia pure garbata, non è stata ammessa. Cose succedono nella Chiesa che predica di costruire ponti e non muri…
superiori lo hanno rimosso da tutti gli incarichi che ricopriva. Nessuno spazio di dialogo: la critica, sia pure garbata, non è stata ammessa. Cose succedono nella Chiesa che predica di costruire ponti e non muri…
Gli dico che lo capisco bene e che non è certamente il primo a raccontarmi una vicenda simile e lui sorride. Non nutre il minimo rancore verso chi lo ha messo ai margini. Anzi, è molto sereno e ringrazia il buon Dio: tutto ciò che sta vivendo, sottolinea, gli permette di fare ordine nella vita, di assegnare la priorità a ciò che conta davvero, di recuperare spazi di preghiera.
Parliamo di liturgia e mi dice che ormai ha scelto il vetus ordo. Strano, sottolinea, per uno come lui, mai stato in precedenza dalla parte dei tradizionalisti. Eppure la progressiva presa di consapevolezza della deriva della Chiesa cattolica in senso protestante lo ha spinto naturalmente verso la Santa Messa in rito antico, che ora gli appare come qualcosa non di esotico, ma di assolutamente naturale: l’unica Messa davvero cattolica.
Camminiamo in silenzio e ci ritroviamo a sospirare insieme. Ci viene da ridere perché da un po’ di tempo i discorsi fra i “cattolici perplessi” finiscono sempre con un gran sospiro.
Ci chiediamo: ma dove vuole arrivare questa Chiesa che insegue il mondo? Quale l’obiettivo finale di questa Chiesa che vuole essere amica e non parla più del peccato e del giudizio divino e si compiace di ottenere l’applauso del pensiero dominante? Dove si vuole arrivare lasciando intendere che tutte le religioni sono uguali? Che cosa si pensa di ottenere sostenendo che la Chiesa è al servizio del mondo e dimenticando che può essere al servizio del mondo solo se è al servizio di Dio?
Di nuovo ci guardiamo e di nuovo sospiriamo. È il momento di stringerci la mano. Il tempo è passato in fretta. Ci ringraziamo a vicenda per la compagnia. Mi dice: “Sa, a volte uno pensa di essere impazzito. Vedi che tutti vanno in una certa direzione e pensi: ma allora in me c’è qualcosa che non funziona! Poi incontri un altro che la pensa come te e capisci di non essere pazzo”.
Vorrei citargli Giuseppe Prezzolini e la sua celebre “Società degli Apoti”, ovvero di “quelli che non se la bevono”, gente che, anche a costo di pagare di persona, ama ragionare con la propria testa, senza accontentarsi degli slogan che suonano bene e sono di gran moda ma non dicono nulla. Vorrei ricordare che quando Prezzolini sulla Rivoluzione liberale parlò della “Società degli Apoti” si innescò un appassionato dibattito che coinvolse gente come Piero Gobettti e don Luigi Sturzo. Ma ora con chi potremmo mai dibattere noi poveri “Apoti” sperduti nel mare del conformismo, dell’ignoranza e della superficialità?
Intanto il religioso se n’è andato. Ci siamo promessi che ci rivedremo. Per farci coraggio e sospirare insieme. Che è già qualcosa.
Aldo Maria Valli
Il bergogliano "costruire ponti e non muri" puzza d'ipocrisia fino all'inverosimile. Il primo chealza muri è proprio "misericordioso" Bergoglio, in odio (sottolineo odio) a tutto ciò che profuma di Antico e che, solo, è garanzia di un futuro. "Costruire ponti e non muri" è' una frase ad affetto che solo i gonzi possono apprezzare. E i gonzi sono tanti. Troppi.
RispondiEliminaBergoglio è un apostata con la sua oscena corte di sodomiti, ladri e intrallazzatori tutti asserviti al Bildenberg Group sionista ed islamista, sopratutto satanico
Elimina"Cosa sta accadendo ai Consacrati? Stanno forse impazzendo tutti?". No, non stanno impazzendo, stanno lucidamente demolendo la Chiesa Cattolica, nella quale si stanno intrufolando da sessant'anni a questa parte. I "Consacrati" sono emissari di Satana, e chi non se n'è ancora accorto vuol dire che è un rimbambito. Il candore delle colombe senza l'astuzia del serpente porta alla rovina. E' ora di pendere le distanze da questi diabolici rottamatori.
RispondiEliminaVi rendete conto che la vostra insofferenza verso papa Francesco, fino all'inverosimile, e' contraria alla stessa tradizione di cui vi professate custodi?!
RispondiEliminaE lei si rende conto che l'insofferenza non è verso papa Francesco bensì verso Bergoglio? O le sfugge la differenza? Incarnare una funzione non conferisce il diritto di fare di testa propria. Al contrario, conferisce il dovere di restare nel solco della Tradizione, e questo è ciò che Bergoglio impedisce di fare a papa Francesco. Non sarebbe male che lei studiasse seriamente cos'è la Tradizione.
EliminaMa di quale tradizione sta parlando ? Si difende la tradizione millenaria della Chiesa contro chi la sta, con arroganza, seppellendo. Tante volte, nella storia è, infatti, accaduto di dover richiamare alla retta dottrina papi e vescovi erranti per circostanze umane,i quali, poiché la fede non era venuta mai meno come ora, sono ritornati sulla retta via. Ora non solo si devia dalla tradizione ma, si perseguita che la difende!
EliminaSe il 'misericordioso' fosse sinceramente convinto di ciò che dice, ad esempio che non esiste un Dio cattolico, e che le religioni si equivalgono, butterebbe la veste dando il 'liberi tutti'.
RispondiEliminaMa resta lì solo per pervertire la fede e manifesta tutto il suo odio per chi persevera in essa.
TRADIDI QUOD ET ACCEPI, San Paolo aveva già tracciato il solco della retta Dottrina.
RispondiEliminaCome credenti, ci sentiamo smarriti in questa anarchia di comportamenti. Riguardo a molti modi di fare e di pensare nelle nostre parrocchie.
RispondiEliminaIo ho smesso di andare a Messa. E' difficile andare a Messa e non perdere la fede (come dice don Bux).
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