Pubblichiamo un altro articola della bella rubrica liturgica di Andrea Maccabiani.
L
Culmen et Fons (Riscossa Cristiana), 11-8-18
Il rito dell’aspersione con l’acqua benedetta è prescritto, nel Vetus Ordo, per la S. Messa domenicale, qualora sia cantata o solenne. Il sacerdote giunge all’altare rivestito dal piviale del colore del giorno e intona l’antifona “Asperges me”, sostituita nel solo tempo pasquale dal “Vidi Aquam”. Quindi asperge se stesso, i ministri, l’altare e il popolo. Terminata l’antifona canta l’orazione preceduta dai versetti, quindi toglie il piviale e indossa pianeta e manipolo, mentre la schola intona l’introito. La S. Messa prosegue poi normalmente.
La benedizione dell’acqua si fa privatamente in sacrestia, utilizzando questo rito che riporto nella traduzione italiana:
S – Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
M – Che fece il cielo e la terra.
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(Esorcismo del sale)
S -Io ti esorcizzo, o sale, per il Dio + vivo, il Dio + vero, il Dio + santo, Iddio che ti fece gettare nell’acqua dal profeta Eliseo, cosí che dall’acqua fosse tolta la sterilità: affinché tu divenga sale esorcizzato per la salute dei credenti, e giovi a tutti quelli che ti assumeranno per la salvezza dell’anima e del corpo; dal luogo in cui sarai asperso, fugga e si allontani ogni illusione, malizia, astuzia del demonio e ogni spirito immondo, scongiurato da Colui che verrà per giudicare i vivi e i morti e il mondo per mezzo del fuoco.
M – Cosí sia.
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Preghiamo
S -O Dio onnipotente ed eterno, imploriamo umilmente la tua immensa clemenza: affinché Ti degni di bene+dire e santi+ficare, per la tua pietà, questo sale, che hai dato in uso al genere umano: cosí che a tutti quelli che lo adòperano sia di salute per l’anima e per il corpo, e tutto ciò che da esso verrà toccato o asperso sia preservato da ogni immondezza e da ogni attacco dello spirito maligno. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
M – Cosí sia.
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(Esorcismo dell’acqua)
S – Io ti esorcizzo, o acqua, in nome di Dio + Padre onnipotente, e in nome di Gesú + Cristo, suo Figlio e Signore nostro, e per la virtú dello Spirito + Santo: affinché tu divenga acqua esorcizzata capace di mettere in fuga ogni potestà del nemico, e di sradicare e di sgominare questo stesso nemico con i suoi àngeli apostati: per virtú dello stesso Signore nostro Gesú Cristo che verrà per giudicare i vivi e i morti e il mondo per mezzo del fuoco.
M – Cosí sia.
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Preghiamo
S – O Dio, che a salvezza del genere umano stabilisti il massimo sacramento nella sostanza dell’acqua, ascolta propizio le nostre invocazioni e infondi la virtú delle tue bene+dizioni in questo elemento preparato per diverse purificazioni: cosí che questa creatura, che serve i tuoi misteri, acquisti l’effetto della grazia divina per scacciare i démoni e allontanare i mali: affinché tutto ciò che questo liquido avrà asperso, nelle case e nei luoghi dei fedeli, sia preservato da ogni immondezza e liberato da ogni contagio. Mai risieda lí alcuno spirito pestifero, mai alcun soffio di corruzione; fuggano tutte le insidie del nemico nascosto: e tutto ciò che potrebbe nuocere alla salute o turbare la tranquillità di quelli che lí dimorano, sia messo in fuga dall’aspersione di quest’acqua: cosí che la salubrità, chiesta con l’invocazione del tuo santo nome, sia difesa da ogni attacco. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
M – Cosí sia.
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(Mescolanza del sale e dell’acqua: per tre volte a mo’ di croce)
S – La mescolanza del sale e dell’acqua si compia insieme, in nome del Pa+dre, e del Fi+glio, e dello Spirito + Santo.
M – Cosí sia.
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S – Il Signore sia con voi.
M – E con il tuo spirito.
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Preghiamo
S -O Dio, sorgente d’invitta potenza, Re di inesauribile impero e trionfatore sempre magnifico, che dòmini le forze della nemica potestà, che súperi il furore del fremente nemico, che abbatti potentemente la malizia avversaria: Te, o Signore, umili e supplicanti, imploriamo e invochiamo, perché Ti degni di guardare, benigno, a questa creatura di sale e di acqua: la nobíliti e la santífichi con l’effusione della tua pietà; affinché, da dovunque sia sparsa, per invocazione del tuo santo nome, si allontani ogni infestazione di spirito impuro e ogni terrore del velenoso serpente; e fa che, per la presenza del tuo Santo Spirito, a noi, dovunque Ti invochiamo, non manchi mai la tua misericordia. Per il nostro Signore Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello stesso Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
M – Cosí sia.
(un ringraziamento a Unavox.it per i testi)
Si noti la grande ricchezza delle preghiere e del simbolismo del sale. In effetti non si tratta di una semplice benedizione ma di un vero e proprio esorcismo di queste due materie. Sappiamo bene, tra l’altro, il grande valore dell’acqua benedetta nel rito degli esorcismi. L’acqua benedetta in questo modo è utilizzata per l’aspersione domenicale e posta nelle acquasantiere che si trovano, di norma, vicino agli ingressi della chiesa. L’acqua battesimale è invece preparata con un rito apposito durante la solenne veglia pasquale.
Il significato dell’aspersione nella liturgia, così come nel gesto devozionale del singolo fedele che si “segna” utilizzando l’acqua benedetta all’ingresso degli edifici sacri è simbolo del battesimo e impegno continuo a viverlo nella sua interezza, rifiutando il peccato e scegliendo di vivere nella libertà dei figli di Dio. L’acqua è simbolo di purificazione dai peccati: è per questo motivo che l’aspersione precede la Santa Messa. E’ inoltre simbolo dell’aspersione col sangue di Cristo, agnello senza macchia immolato sulla Croce per i nostri peccati: la purificazione per eccellenza. Richiama il segno del sangue sulle case degli israeliti, noi pure chiamati a mangiare la vera Pasqua nella celebrazione eucaristica domenicale, Pasqua della settimana.
Nel rito nuovo è possibile fare l’aspersione prima di ciascuna messa domenicale, anche la prefestiva del sabato. Essendo persa la distinzione tra messa letta, cantata o solenne, si può fare in qualunque caso. Non esiste una differenza di vestiario liturgico ed è parte integrante della messa, sostituendo l’atto penitenziale previsto. I formulari sono ovviamente molto vari e aperti a numerose possibilità. Al termine dell’aspersione si prosegue direttamente con il Gloria in excelsis. Di fatto è eseguita molto raramente.