Dopo le cattive notizie degli accordi ancora segreti tra governo comunista cinese e Vaticano (QUI, QUI, QUI e QUI, QUI , QUI e QUI Weigel), una nuova pubblicazione del benemerito Card. Zen che volentieri pubblichiamo, invitando alla lettura del volume i nostri lettori.
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Cardinale Joseph Zen (2018), Per amore del mio popolo non tacerò. Ricordando il decimo anniversario della Lettera di Papa Benedetto alla Chiesa in Cina. Hong Kong: Chorabooks.
EBook (formato Kindle) Euro 6.99
ISBN 9789887896661
EBook (formato Epub) Euro 6.99
ISBN 9789887896678
Cartaceo Euro 13.99
ISBN 9789887896630
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Il Cardinale Joseph Zen (1932), salesiano, ha per molti anni insegnato nei seminari della Cina. Vescovo di Hong Kong dal 2002 al 2009. Nel 2006 Papa Benedetto XVI lo crea Cardinale. Egli è una delle voci più ascoltate nel denunciare la situazione religiosa nella Cina comunista.
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Un testo di grande amore per la Chiesa ma anche molto drammatico. Drammatico perché fa capire le profonde incomprensioni che stanno accompagnando il cammino della riconciliazione fra Chiesa Cattolica e governo comunista cinese. Un cammino che secondo il Cardinale Zen, cinese e profondo conoscitore della Cina, rischia di trasformarsi in un fallimento grazie ad un accordo imminente che sfavorirebbe enormemente la Chiesa Cattolica e punirebbe i membri della Chiesa clandestina, coloro che non hanno accettato di entrare nelle organizzazioni ufficiali e che hanno già pagato duramente la loro fedeltà alla Sede Apostolica.
In tempi in cui le persecuzioni religiose si intensificano, ci si chiede se è ragionevole fare un accordo che non sembra veramente vantaggioso per le ragioni dell'evangelizzazione. Riflettendo sull'anniversario della Lettera ai cattolici cinesi di Benedetto XVI, il Cardinal Zen ci fa vedere la strategia verso la Cina della Chiesa Cattolica negli ultimi decenni, una strategia con momenti luminosi ma anche con non pochi fallimenti, denunciati con chiarezza da un testimone diretto degli eventi.
Il Cardinale afferma verso la fine del libro:
"I signori del Vaticano non dicono che lo scopo di aver un accordo è di favorire l’evangelizzazione della grande nazione? Si ricordino che il potere comunista non è eterno! Se oggi vanno dietro il regime, domani la nostra Chiesa non sarà benvenuta per la ricostruzione della nuova Cina. In questo momento tutto il mondo vede un terribile peggioramento per la libertà religiosa in Cina. C’è da sperare qualche guadagno nel venire a patti con questo governo? Quando dico che è quasi come sperare che San Giuseppe possa ottenere qualcosa da un dialogo con Erode, non è una battuta.
Allora cosa dobbiamo fare?
Tornare alla lettera di Papa Benedetto, all’inizio della quale egli prega il Signore perché “abbiate una piena conoscenza della sua volontà...rafforzandovi con ogni energia secondo la sua gloriosa potenza per poter essere forti e pazienti in tutto” (Inizio lettera ai Colossesi)"
Un testo che mostra un grande amore alla Chiesa e ai Papi, ma anche un grande bisogno per la verità. Se si vuole capire cosa succede fra Vaticano e Cina, non si può mancare di leggerlo.
Comunicato Stampa del Card. Zen sull'accordo con la Cina:
“Un capolavoro: dire niente con tante parole!
Il comunicato, tanto atteso, della Santa Sede è un capolavoro di creatività nel dire niente con tante parole.Dice che l’accordo è provvisorio, senza dire la durata della sua validità; dice che prevede valutazioni periodiche, senza dire quando sarà la prima scadenza.Del resto qualunque accordo può dirsi provvisorio, perchè una della due parti può sempre aver ragione per chiedere una modifica od anche l’annullamento dell’accordo.Ma la cosa importante è che se nessuno chiede di modificare od annullare l’accordo, questo, anche se provvisorio, è un accordo in vigore. La parola “provvisorio” non dice niente.“L’accordo tratta della nomina dei Vescovi”. Questo la Santa Sede ha già detto tante volte, da tanto tempo. Allora qual’è il risultato della lunga fatica. Qual’è la risposta alla nostra lunga attesa? Non si dice niente! È Segreto!?Tutto il comunicato si reduce a queste parole “C’è stata la firma di un accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi”. Tutto il resto sono parole sunza senso.Allora quale messaggio la Santa Sede intende mandare ai fedeli in Cina con questo comunicato? “Abbiate fidueia in noi, accettate quel che abbiamo deciso”(?)E che cosa dirà il governo ai cattolici in Cina? “Obbedite a noi, la Santa Sede è già d’accordo con noi”(?)Accettare ed obbedire senza sapere che cosa si deve accettare, in che cosa si deve obbedire? Una obbedienza “tamquam cadaver” nel linguaggio di Sant’Ignazio?Siamo particolermente preoccupati di sapere: “la nomina dei Vescovi” include anche la legittimazione dei sette? Include anche la rinomina dei Vescovi della Communità “clandestina” presentati questa volta dal Governo? E quelli che non accettano tale rinomina, non rimane che essere riconoscenti al governo per riconoscerli finalmente come Vescovi Emeriti?”
Testimonianza di chi nel martirio conosce bene il persecutore, al contrario della facile diplomazia da tavolino del Vaticano seduta su comode poltrone. Si ripetono dopo mezzo secolo le vessazioni di Paolo VI contro il primate d'Ungheria torturato dal regime comunista e difeso da Pio XII, perché rinunciasse al suo mandato apostolico, con il pretesto della necessità di nominare un primate ufficiale solo in base ad una illusoria pace con il regime comunista. I cristiani perseguitati dei primi secoli non hanno mai nominato un successore in sostituzione di un vescovo condannato 'ad metalla' sulla cui testimonianza conservavano la fede, come è avvenuto per l'Ungheria e altre nazioni. La vera Chiesa cattolica in Cina scomparirà per dar luogo a quella nazionale controllata dal governo.
RispondiEliminaOsmosi con il mondo....
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