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martedì 4 settembre 2018

Il Venerdì di Repubblica ha scoperto che esistono i giovani fedeli alla liturgia tradizionale

Interessante articolo su una questione inspiegabile per le gerarchie ecclesiastiche formatesi negli anni '60'-'70: la riscoperta della liturgia tradizionale e l'esigenza di un magistero rigoroso e coerente è fortemente presente soprattutto fra i giovani. 
Forse si accorgeranno che i gggiovani non sono degli stupidotti da "attirare in chiesa" con canzonette e accomodamenti dottrinali? 50 anni di fallimenti insegneranno qualcosa? Probabilmente no, ma sappiamo che, grazie al trascorrere del tempo, queste gerarchie passeranno e il nuovo clero sarà sempre più diverso dalle generazioni che lo hanno preceduto. 
Notare che l'articolo non è apparso aulla rivista dei lefebvriani, ma su Repubblica. (AR)  

Il caso. Se anche il Venerdì di Repubblica si accorge dei giovani tradizionalisti 
(dal Venerdì di Repubblica 27 luglio 2018) 

A ottobre, dal 3 al 28, la Chiesa Cattolica riunirà il sinodo dei vescovi per la XV assemblea generale ordinaria. 
Il tema sarà “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. 
Il 14 luglio scorso, il pontefice ha reso noti i nomi dei cardinali che lo presidieranno, a suo nome,e in qualità di “presidenti delegati” e, contrariamente al passato, tra loro non figura alcun occidentale né alcun curiale. 
Una sorpresa. Indiscrezioni infatti alludevano a una presidenza ad appannaggio del cardinale Jean-Louis Tauran, purtroppo scomparso il 5 luglio. 
Il Papa, invece, per la scelta dei suoi delegati guardava altrove, optando per l’iracheno Louis Raphael I Sako, capo del Sinodo della Chiesa Caldea, il neo porporato Désiré Tsarahazana del Madagascar, il salesiano del Myanmar Charles Maung Bo arcivescovo di Yangon e il dehoniano John Ribat della Papua Nuova Guinea. 
Ma le novità potrebbero non finire qui e far pensare alla riscrittura dell’agenda del sinodo dedicato ai giovani. 
Quella tracciata dal “documento preparatorio” è apparsa insignificante e stantìa, un testo vecchio per linguaggio e contenuti, ancora prigionieri di schemi fricchettoni anni Sessanta e “cattolici del dissenso” degli anni Settanta e Ottanta.  

Un testo, insomma, pensato forse da chi la gioventù l’avrebbe vissuta (nel caso) 50-60 anni fa, “rinfrescato” con alcuni leitmotiv del repertorio bergogliano. 
Nel renderlo pubblico, le fonti vaticane hanno spiegato come fosse il frutto di un’ampia consultazione, ma poi si è appreso che tale “ampiezza” si riferiva ad un solo “incontro con 300 giovani” e la partecipazione di altri 15 mila collegati online attraverso gruppi Facebook:su un miliardo e mezzo di cattolici, quasi il nulla assoluto. 
Inoltre, come testimoniato dalla stampa cattolica di lingua inglese, soprattutto dal Catholic Herald, si è trattato di una partecipazione censurata perché sarebbero state cancellate le oltre duemila richieste (su 15 mila) che sollecitavano il sinodo a riflettere sul ritorno ad un insegnamento magisteriale in linea con la tradizione e una specifica attenzione per la liturgia, anche nella forma straordinaria. 

In altre parole, una valorizzazione del motu proprio di Benedetto XVI, il Summorum Pontificum e una dottrina senza se e senza ma per gli insegnamenti più impegnativi della Chiesa. 

E anche questa è una sorpresa: nel mondo giovanile cattolico scorre una vena sotterranea che cerca “qualcosa di più” di quanto attualmente viene proposto. 
Un desiderio non saziato da una liturgia banalizzata, da una musicaccia scialba introdotta nelle chiese e da un comportamento liturgico sciatto ed eccentrico: parola di giovani. 

 Fonte: Barbadillo QUI

Immagine: repertorio la Santa Comunione dei giovani ( Pontifical Mass for Conclusion of Traditional Pentecost Pilgrimage to Chartres ) 

3 commenti:

  1. "è solo un inizio, continuiamo la lotta !" (dicevano i sessantottini francesi, e gli altri...)

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  2. Forse sarebbe stato meglio che l'"interessante articolo" non fosse stato pubblicato da Venerdì della Repubblica che, come il l'omonimo quotidiano, è un calderone nauseante di notizie delle più disparate specie, cosicché anche le cose buone vengono "impastate" con quelle turpi e banali facendole scomparire nel calderone.

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  3. Una larga parte della gerarchia cattolica , tutta protesa ad 'adeguarsi' ciecamente non ha compreso che, ormi da decenni, è in atto, da parte dei giovani, un giudizio critico contro tutto ciò che chiamiamo 'Il sessantotto' ( anche quello antesignano della Chiesa con il CVII ), un demagogico inganno per farne un esercito massonico-marksista contro i valori autentici del cristianesimo. Così, oltre a seguire l'ideologia bergogliana su morale e dottrina, continuano ad ostacolare l'interesse di tanti giovani sacerdoti e seminaristi per il VO, visto come più aderente al sacerdozio ministeriale voluto da Cristo e alla fede millenaria della Chiesa.

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