Temiamo che aspetterà - e aspetteremo - ancora.
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(ANSA) - ROMA, 6 SET - "I dubia devono avere una risposta, o prima o dopo", "mi aspetto una risposta semplice, sì o no, basta, non è complicato".
Lo ha detto il cardinale statunitense, Raymond Leo Burke, in una conferenza al Senato promossa nell'anniversario della scomparsa del cardinale Carlo Caffarra, in cui ha risollevato la questione dei "dubia", le domande avanzate al Papa da quattro cardinali, tra cui lo scomparso Caffarra, per fare chiarezza dopo la pubblicazione del documento aperturista su matrimonio e famiglia Amoris Laetitia. Burke ha aggiunto che resta in piedi anche l'iniziativa della "correctio filialis" al Papa anche se ha precisato, "parlarne ora è complicato" ma, "restano i dubia che sono ai fondamenti della vita cristiana e devono avere una risposta", "io spero ogni giorno e prego ogni giorno per questo". Rispondendo a una domanda, Burke ha adombrato anche la possibilità che il silenzio del Papa sui "dubia" abbia influito sul peggioramento delle condizioni di salute di Caffarra, poi scomparso.
Lo ha detto il cardinale statunitense, Raymond Leo Burke, in una conferenza al Senato promossa nell'anniversario della scomparsa del cardinale Carlo Caffarra, in cui ha risollevato la questione dei "dubia", le domande avanzate al Papa da quattro cardinali, tra cui lo scomparso Caffarra, per fare chiarezza dopo la pubblicazione del documento aperturista su matrimonio e famiglia Amoris Laetitia. Burke ha aggiunto che resta in piedi anche l'iniziativa della "correctio filialis" al Papa anche se ha precisato, "parlarne ora è complicato" ma, "restano i dubia che sono ai fondamenti della vita cristiana e devono avere una risposta", "io spero ogni giorno e prego ogni giorno per questo". Rispondendo a una domanda, Burke ha adombrato anche la possibilità che il silenzio del Papa sui "dubia" abbia influito sul peggioramento delle condizioni di salute di Caffarra, poi scomparso.
Da Francesco non verrà mai alcuna risposta.
RispondiEliminaSi si...alla prossima Epifania!
RispondiEliminaAspetta e spera che il sogno s'avvera...
RispondiEliminaConsigli per gli acquisti!
mi dispiace : la prossima fase dovrebbe essere la "correctio fraternalis", "ad solemnitatem".
RispondiEliminane ho abbastanza di quel'rifiuto di esercitare in atti prattici e specifici la sua autorità in qualità di cardinale, custode delle porte di fronte al inferno.
J'ai résumé ma pensée en italien.
En français, voici en détail ce que je pense :
Nous subissons, au sein du gouvernement de l'Eglise catholique, une crise de l'autorité, celle que donne le magistère infaillible, et ce depuis la promulgation des textes du concile Vatican II (certains diront avant ou immédiatement après, cela n'a pas d'importance : c'est "l'esprit du concile" qui domine ces textes). Paul VI est largement responsable de cette dérive que ses successeurs n'ont pas enrayé. Pire
encore : les cardinaux, qui sont à proprement parler les "gardiens des portes" ne se sont pas vraiment manifestés pour se substituer à la faiblesse de la papauté qui s'est laissée conditionner par "le magistère authentique" (ou "pastoral" si vous préférez).
Elles ont bien manqué "ces corrections fraternelles" cardinalices lorsqu'il y a eu par exemple, ce lamentable "sommet d'Assise" en 1986, lorsqu'il y a eu cette volonté officielle, en 1970 "d'assassiner" la liturgie de toujours, et bien entendu lorsque s'est développé ce scandale à présent révélé, à savoir toute cette corruption des moeurs qui décrédibilise le prestige de la papauté et de l'Eglise catholique à travers la papauté (y compris sur le plan financier), un scandale dont s'est fort bien accommodé la cour du Vatican. (les "monsignori", si vous préférez).
Non vraiment cela suffit : on ne peut plus se contenter de faire des avertissements qui succèdent à des avertissements : la prochaine étape, c'est une correction fraternelle, officielle qui rappelle l'autorité du magistère infaillible, une correction fraternelle qui DOIT être signée par tous les cardinaux qui ont le courage de "porter la pourpre" (celle du sang, précisément, pour éviter que les portes de l'enfer ne prévalent sur l'Eglise).
Francesco non risponderà mai!
RispondiEliminaMAX75
Bergoglio non è in grado di rispondere essendo in difetto e sperando di continuare la sua opera sotto banco e perché sa che aggraverebbe la sua situazione poiché solleverebbe dei dubia sempre più ampi, alla luce degli ultimi squallidi avvenimenti da lui guardati con l'ideologia anti-apostolica " chi sono io per giudicare ?"
RispondiEliminaPensa se c'era anche il Signore in terra avevi dubia.molto più per Papa nostro
RispondiEliminaLa triste parabola del bergoglismo: dalle chiacchiere su San Francesco al mutismo sulle questioni fondamentali.
RispondiEliminasarà la volta buona?
RispondiEliminaFarà la stessa fine del Principe di Tiro (Ezechiele 28:2-19)
RispondiElimina"Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: Io sono un dio,siedo su un seggio divino in mezzo ai mari, mentre tu sei un uomo e non un dio, hai uguagliato la tua mente a quella di Dio"
Tremendo! Tremendo gente.. voi non sapete!..
Preghiamo di perseverare nella Verità!