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martedì 24 aprile 2018

Ore 16:30 Alfie, ULTIMISSIME: mezzo attrezzato pronto davanti l'ospedale

In attesa della sentenza fuori dall'ospedale AlderHey è già pronto un mezzo attrezzato con i medici del Bambin Gesù pronti a portare via Alfie. 
While we wait for the decision of the Court, a medical van is waiting for Alfie close Alder Hey Hospital. 

AGGIORNAMENTI  

• ore 16: A pochi minuti dall'inizio dell'udienza decisiva, fonti interne riferiscono che Alfie è stabile, respira autonomamente ed è sereno grazie anche ai suoi genitori. 
 • ore 15.50: «Un piccolo guerriero che vuole vivere». 
Così mons. Francesco Cavina, vescovo di Carpi e delegato apostolico per la complessa vicenda di Alfie, commenta al Sir. «Ad Alfie è stato assicurato l'ossigeno e l'acqua! E' sorprendente. Non importa cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano». 
«È quasi un miracolo» aggiunge il vescovo, «se quanto detto dall'ospedale corrisponde alla verità in merito alla malattia. Le preghiere hanno avuto un loro effetto oltre al desiderio del bambino di voler vivere e all'affetto e all'amore che stanno dimostrando i genitori». 
• ore 15.48: Intervengono anche tutti i parlamentari della Lega Nord con Matteo Salvini in testa: "Portiamo il piccolo Alfie in Italia", si legge in una nota del Carroccio che ha presentato una mozione sottoscritta da tutti gli eletti per chiedere al governo di sostenere in tutte le sedi competenti una moratoria internazionale di ogni decisione giudiziaria, legislativa o di qualsiasi altra natura che abbia come conseguenza di privare i minori di cure e supporti vitali in particolar modo contro il volere delle famiglie. 

Fonte Nuova Bussola Quotidiana   QUI 

Dalla pagina fb NBQ: ATTENZIONE: girano notizie NON corrette. Ad ALFIE NON è stato riattaccato il VENTILATORE, ma solo gli occhialini nasali per l'OSSIGENO. Questo significa che i polmoni di ALFIE stanno funzionando DA SOLI !!!! E significa anche che siamo di fronte ad un fatto che ha del MIRACOLOSO! 

INFATTI: I medici spiegano che una volta intubato il soggetto, la ventilazione soffia aria (arricchita in modo significativo dall'ossigeno) direttamente nei polmoni dove il riflesso respiratorio del paziente è stato fermato, quindi c'è una completa sostituzione della respirazione. 
L'ossigeno fornito attraverso i poli nasali invece (quello che ha Alfie ADESSO!) è completamente diverso: NON si SOSTITUISCE al funzionamento dei polmoni di Alfie che in questo momento STANNO FUNZIONANDO DA SOLI! 
In più: il bambino è stato oltre 15 mesi attaccato ad una macchina che si è sostituita ai suoi polmoni, i medici sanno bene che questo comporterebbe la necessità di una riabilitazione dei polmoni stessi, che dovrebbero essere rieducati gradualmente a funzionare. 
INVECE, ANCORA: ALFIE STA RESPIRANDO DA SOLO!!  

Preghiamo, continuiamo a pregare che nell' UDIENZA fissata per le 16,30 (italiane) il giudice disponga che si RIATTACCHI ad Alfie il VENTILATORE e che il bambino possa essere trasferito in un ospedale italiano che si prenda cura di lui! 

 ***  

Il giudice d'appello dell'Alta Corte britannica Anthony Hayden, firmatario nei giorni scorsi del verdetto di via libera a staccare la spina al piccolo Alfie Evans, ha fissato per oggi pomeriggio una nuova, inattesa udienza sulla base degli ultimi sviluppi di queste ore. 
L'udienza è convocata a Manchester per le 15:30 locali (le 16:30 in Italia), come ha annunciato una portavoce. Sono convocati i rappresentanti legali di tutte le parti, inclusa la famiglia e l'ospedale Alder Hey di Liverpool. 
Intanto il piccolo Alfie Evans non si arrende e la battaglia continua, a cavallo fra Gran Bretagna e Italia. 
E' una resistenza oltre ogni previsione quella dimostrata la notte scorsa dal bambino di 23 mesi, colpito da una grave quanto ignota patologia neurodegenerativa, per il quale i medici dell'Alder Hey Hospital di Liverpool hanno chiesto e ottenuto l'autorizzazione della giustizia britannica a staccare la spina contro il volere dei giovanissimi genitori Tom e Kate. 
Un caso che sta scatenando proteste e interrogativi, quanto e più di vicende precedenti, a maggior ragione dopo la decisione del governo di Roma di concedere la cittadinanza italiana "per motivi umanitari".

Un intervento che per il momento non ha smosso le autorità di Londra, né ha modificato i verdetti già emessi nel Regno. 
Come testimonia il via libera confermato dal giudice Anthony Hayden ad avviare le procedure di distacco di Alfie dai macchinari salvavita scattata ieri sera verso le 22:30 ora locale. 
Sembrava fosse l'inizio della fine, ma è accaduto l'imprevisto: Alfie ha continuato a respirare nel suo lettino, fra la braccia di mamma Kate, anche senza l'ausilio del ventilatore meccanico. 
Ed è andato avanti "per oltre nove ore", come in mattinata ha raccontato il padre dinanzi a circa 200 manifestanti e attivisti che seguitano a sostenerne la battaglia di fronte all'ospedale di Liverpool, sorvegliati da decine di poliziotti. 
Gli stessi medici - ha detto Tom Evans - sono rimasti "esterrefatti". 
Dopo sei ore - durante le quali al bambino erano mancati pure acqua e cibo, che non è in grado di ricevere senza assistenza esterna - lo staff ha quindi deciso di tornare a idratarlo. 

Poco dopo è stato ripristinato l'ossigeno, seppure per ora solo tramite bombole. 
Uno sviluppo che ha ridato fiato alla battaglia. 
"Ad Alfie è stato assicurato l'ossigeno e l'acqua! E' sorprendente. Non importa cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano", ha scritto su Facebook la mamma dando conto della novità. "Dicevano che stava soffrendo, invece non soffre anche senza respiratore", ha detto papà Tom. 
L'ospedale intanto tace invocando "la privacy della famiglia", ma appare in imbarazzo: ancora ieri sera aveva annunciato un bollettino per stamane, poi annullato. 
E dall'Italia ripartono le sollecitazioni della politica a "salvare Alfie", mentre la diplomazia si muove sotto traccia. 
Il Vaticano prova a tessere a sua volta la propria tela e l'ospedale Bambino Gesù rinnova l'offerta di accogliere e continuare a dare assistenza al piccolo. 
Londra, tuttavia, resta ferma al momento nella difesa della giurisdizione che il Regno Unito s'attribuisce. 
La concessione della cittadinanza ad Alfie dà all'Italia il diritto d'essere ascoltata, attraverso canali politici, diplomatici e legali. 
Ma non cancella - notano fonti locali - il fatto che il bimbo rimanga anche cittadino britannico. 
Ricoverato in un ospedale nel territorio dell'isola e soggetto a sentenze emesse da corti di Sua Maestà. 

Fonte: ANSA QUI