Post in evidenza

L'arte campanaria tradizionale italiana è patrimonio culturale immateriale dell'Umanità - #unesco #campane #italia

Non senza una nota di italico orgoglio, riportiamo la notizia che l'arte campanaria tradizionale italiana è stata riconosciuta dall'...

giovedì 8 marzo 2018

Ancora contro il card. Sarah. I conservatori nuovi inquisitori attaccano ancora: "il rigorismo non genera santi ma spesso paranoici"

Alla "vecchia guardia", ai conservatori, guardiani dello "spirito del concilio",  non è proprio piaciuto il libro di don Federico Bortoli  intitolato: La distribuzione della comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali con la Prefazione del Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto divino .
Lo scontro sull'argomento è durissimo e frontale. ( v.MiL QUI )
Se ne è fatto scrupolo anche  Vatican Insider ha riportato uno scritto assai critico del Rev.mo Can. Mons. Prof. Ettore Carlo Malnati,Cappellano di Sua Santità, Canonico Onorario del Capitolo Cattedrale di San Giusto, Docente di teologia sistematica... Parroco di Nostra Signora della Provvidenza e di Sion di Trieste .    
Non postiamo per intiero l'articolo citato:   facciamo grazia alle Lettrici e ai Lettori di MiL   di ri-leggere delle espressioni   coniate decenni fa per giustificare alle orecchie dei pii fedeli lo scatafascio di "riforme"  nel nome dello "spirito del concilio" .
Senza mezzi termini il Rev.mo Monsignore triestino ha accusato l'Autore del libro, e il suo
recensore, di portare "... confusione tra il popolo di Dio, sapendo di volerlo fare, è un grave «attentato» alla comunione ecclesiale e anche alla serenità della fede del popolo di Dio. È preferibile seguire con consapevolezza la normale prassi nel ricevere l’Eucarestia che portare l’acqua a dubbi che creano conflitti di coscienza e divisioni nel popolo di Dio. 
È meglio una santità feriale, fondata su umiltà e obbedienza, che una «rivoluzione» che lacera il tessuto dell’unità anche «solo» rituale. 
Certo che non si negherà la recezione dell’eucarestia a chi la desidera in ginocchio e non in mano, purché non sia provocazione e «sconfessione» della bontà delle disposizioni della Comunione in mano volute da interi episcopati. ( difatti... per non sbagliare i "presidenti dell'assemblea" NON distribuiscono l'Eucarista ai fedeli inginocchiati e ...  fanno persino difficoltà a darla in bocca N.d.R).
La santità non sta nel rito ma nella disposizione del cuore di chi lo compie. Il rigorismo non genera santi, ma spesso paranoici".  
Il Rev.mo Monsignore cita poi,  si perdoni l' espressione dialettale, "a vanvera" due suoi ricordi; ma che c'entra la nuova messa di Paolo VI con l'indulto posteriore della Santa Comunione sulle mani?
Monsignore ha scritto:  " Il giorno in cui cessava l’antico modo di celebrare la messa nel rito latino dopo il Concilio di Trento ed entrava in vigore il messale di Paolo VI, il vescovo di Trieste monsignor Santin, che era vescovo dal 1933 e quindi tutto il suo ministero sacerdotale ed episcopale lo aveva svolto con l’antico modo, celebrò con commozione l’ultima messa e con spirito veramente di fedeltà alla Chiesa fu poi fedele all’equilibrata riforma liturgica accompagnata con responsabilità in tutte le comunità della sua diocesi, in fedeltà a Pietro e al Concilio. 
Fece le sue osservazioni, sia nella Conferenza episcopale regionale, sia in quella nazionale, ma fu fedele. 
L’altro ricordo ce l’ho da un corso accademico alla Pontificia Università di S. Tommaso (Angelicum) di Roma, tenuto dal professor Fuente, che ci fece alcune lezioni sulla teologia delle mani. Quelle mani che con la loro fatica guadagnano il pane materiale per la famiglia, quelle mani che donano tenerezza ai figli o alla sposa, quelle mani che aiutano un anziano o un sofferente, quelle mani che nel momento della malattia grave vengono unte dall’olio santo, quelle mani sono, con il cuore, le membra degne di toccare e ricevere il corpo di Cristo. 
Tutti nella Chiesa, soprattutto coloro che hanno delle particolari responsabilità «ratio munere», hanno diritto di esprimere suggerimenti e anche disposizioni, purché non certo in contraddizione aperta con le indicazioni date dai legittimi pastori delle Chiese particolari e soprattutto con l’approvazione del Santo Padre. 
Portare confusione tra il popolo di Dio, sapendo di volerlo fare, è un grave «attentato» alla comunione ecclesiale e anche alla serenità della fede del popolo di Dio". 
AC


Fonte del testo analizzato : Vatican Insider ( QUI )