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domenica 7 gennaio 2018

Monza. Cocktail velenoso in parrocchia: rimossa la Via Crucis per far posto alle foto dei "migranti", bandiera della "pace" con l' imam che ha predicato...

Un antico adagio recita: “Il Signore fa impazzire chi vuol perdere”. 

AC


Migranti al posto della Via Crucis: è polemica a Monza  

La mostra sull'accoglienza in chiesa, preghiera con l'imam e bandiera arcobaleno sull'altare: è bufera sul parroco 

Le foto dei migranti al posto dei pannelli che indicano le stazioni della via Crucis, una bandiera della Pace in bella vista sull'altare e l'imam Ibrahim El Gamal invitato a recitare una sura del Corano in cui si parla di Gesù. 
Scoppia la polemica a Monza dopo la scelta dei sacerdoti di togliere il simbolo della Passione di Cristo per far posto fino al 21 gennaio alla mostra Beyond the skin - Vita da migrante realizzata da un liceo locale in collaborazione con il Consorzio comunità Brianza. QUI

Come racconta Il Giornale di Monza, alcuni parrocchiani hanno deciso di disertare la tradizionale preghiera multiculturale che si tiene ogni anno nella chiesa Regina Pacis il 30 dicembre in vista della giornata della Pace e che quest'anno ha visto partecipare anche i richiedenti asilo ospitati nella zona. 

"Capiamo l’integrazione, ma cosa vuol dire togliere i quadri della Via Crucis?", dice un fedele al quotidiano monzese. 

"Ci dispiace che non sia stata capita la forza di questo messaggio", ha risposto invece durante la preghiera padre Daniele Frigerio, "A chi pensa che sia stato uno scandalo, voglio far notare che, così come è sacra la vita di Gesù, così lo è quella di ogni singola persona che attraversa il Mediterraneo per venire da noi". 

"In chiesa non si fa politica. Chi veste l'abito non può fare politica", insorge oggi Paolo Grimoldi (Lega), 
"È vergognoso quanto accaduto nella chiesa Regina Pacis di Monza. 
Se è vero che la decisione è stata presa all'unanimità dai sacerdoti della Comunità Pastorale Santi Quattro Evangelisti allora ci rivolgiamo al vescovo, per chiedergli la rimozione e l'allontanamento di questi sacerdoti, che non rappresentano più lo spirito della comunità a cui sono stati assegnati". 

Fonte: Il Giornale QUI

4 commenti:

  1. Forse consapevoli dei loro fallimenti pastorali questi mitrati che si sono, ormai, come evangelizzatori, autoesclusi dalla società per la loro debolezza rinunciataria a proclamare il Vangelo, sostituito da 'adeguati' proclami socio-politici, vanno alla ricerca di espedienti puerili e ,spesso, equivoci, che danneggiano fede e dottrina, per tentare di riempire le chiese che si svuotano.

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  2. Ormai il mondialismo pacifista è dilagante. Un (sedicente) cattolico, per le feste di Natale mi ha mandato un filmato con l'insulsa canzonetta "Imagine" di John Lennon, uno dagli scarafaggi (beatles)che tra droga, santoni indiani e montagne di soldi incassati e diventato l'icona del progressismo sessantottino e del pacifismo mondiale. A proposito, due sere fa ho sentito una "ragazza del sessantotto" che in televisione diceva così: "L'uomo deve abbandonate le sue radici. Ha le gambe e quindi deve camminare e andare avanti". Dove non si sa ma avanti ...

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  3. "il Vecchio" ha le idee giuste. Ma non sarei così pessimista. È solo nei paesi occidentali che c'è questa ondata di politicamente corretto, nel resto del mondo (ma anche in Europa centrale) esiste invece un ritorno alle identità. È solo in parte degli USA e di qualche nazione europea che c'è il tentativo di eliminare le diversità: è solo l'ultimo rigurgito della sinistra, che sconfitta in materia economica cerca di rifarsi in materia culturale. Ma non ce la faranno, non ce l'hanno mai fatta, hanno il popolo contro. I poteri forti, tramite Hollywood ad esempio, cercano di farci credere che esiste un solo tipo di uomo, ormai senza più radici e totalmente omologato, ma le cose non stanno così.

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    1. Mi piace la sua fiducia, però si ricordi che anche un fenomeno importante di rigetto va sostenuto, senno' si esaurisce. pertanto è bene utilizzare i mass media e i social per controbattere a questa situazione, e formare le persone.

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